Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Riduzione di un'area del cervello segnala il rischio di demenza 5-10 anni prima dei sintomi

Assoc gray matter thicknessForza di associazione significativa (valori di regressione T) dello spessore della materia grigia nei casi di Alzheimer rispetto a controlli cognitivamente sani, dopo aver tenuto conto di confronti multipli. (Fonte: Satizabal et al)

Una fascia del tessuto cerebrale chiamato materia grigia corticale diventa più sottile nelle persone che in seguito svilupperanno la demenza, e questo sembra essere un biomarcatore accurato della malattia da 5 a 10 anni prima che appaiano i sintomi, secondo uno studio svolto all'Università del Texas di San Antonio (UT Health San Antonio), pubblicato su Alzheimer's & Dementia.

I ricercatori, lavorando con colleghi dell'Università della California di Davis e della Boston University, hanno esaminato le scansioni cerebrali a risonanza magnetica (MRI) di 1.000 abitanti del Massachusetts iscritti al Framingham Heart Study e 500 persone di una coorte in California.

I volontari della California includevano il 44% di neri e ispanici, mentre la coorte del Massachusetts era prevalentemente bianca non ispanica. Tutti avevano in media da 70 a 74 anni al momento degli studi MRI.

"Il grande interesse per questo studio, se sarà replicato in altri campioni, è che lo spessore della materia grigia corticale sarà un marcatore che identifica le persone ad alto rischio di demenza", ha affermato la prima autrice Claudia Satizabal PhD, del Glenn Biggs Institute for Alzheimer’s and Neurodegenerative Diseases dell'UT Health San Antonio. "Rilevando presto la malattia, siamo in una finestra temporale migliore per interventi terapeutici e modifiche allo stile di vita e per fare un migliore monitoraggio della salute del cervello, rallentando l'avanzamento degli individui verso la demenza".

La replica dei risultati del Framingham in una coorte più diversificata come quella della California "ci dà fiducia che i nostri risultati siano robusti", ha detto la Satizabal.

 

Trovare uno schema nelle risonanze magnetiche

Mentre le demenze possono influenzare regioni cerebrali diverse, il morbo di Alzheimer (MA) e la demenza frontotemporale (FTD) influiscono sulla corteccia e il MA è il tipo più comune di demenza.

Lo studio ha confrontato i partecipanti con e senza demenza al momento della risonanza magnetica. La coautrice senior Sudha Seshadri MD, direttrice del Glenn Biggs Institute e ricercatrice senior del Framingham Heart Study, ha detto:

"Siamo tornati indietro ed abbiamo esaminato le risonanze magnetiche del cervello fatte 10 anni prima, e poi le abbiamo mescolate per vedere se potevamo discernere un modello che distingueva in modo affidabile coloro che in seguito hanno sviluppato la demenza.

"Questo tipo di studio è possibile solo quando segui le persone longitudinalmente per molti anni, come facciamo con il Framingham e come stiamo organizzando a San Antonio. Le persone che hanno avuto le scansioni MRI della ricerca mentre stavano bene, e continuavano a tornare per essere studiate, sono gli eroi altruisti che rendono possibili scoperte e strumenti di previsione così preziosi".

I risultati erano coerenti tra le popolazioni: in generale le fasce più spesse erano correlate a esiti migliori e quelle più sottili a esiti peggiori.

"Sebbene siano necessari ulteriori studi per convalidare questo biomarcatore, siamo su un buon inizio", ha detto la Satizabal. "La relazione tra assottigliamento e rischio di demenza era simile tra razze e gruppi etnici diversi".

 

Applicazioni

"I ricercatori di un esperimento clinico potrebbero usare il biomarcatore di assottigliamento per ridurre al minimo i costi, selezionando i partecipanti che non hanno ancora sviluppato alcuna malattia ma che sono su quella strada", ha affermato la Seshadri. "Sono questi ad avere il bisogno massimo di provare i farmaci sperimentali. Il biomarcatore sarebbe anche utile per sviluppare e valutare terapie".

 

Direzioni future

La Satizabal ha detto:

"Prevediamo di esplorare fattori di rischio che potrebbero essere correlati all'assottigliamento, come quelli cardiovascolari, la dieta, la genetica e l'esposizione agli inquinanti ambientali.

"Abbiamo esaminato l'ApoE4, che è un fattore genetico importante legato alla demenza, e non era affatto correlato allo spessore della materia grigia. Pensiamo che sia un bene, perché se lo spessore non è determinato dalla genetica, allora i fattori modificabili, come la dieta e l'esercizio fisico, possono influenzarlo".

 

Derivato della MRI clinica

Un giorno il biomarcatore della materia grigia MRI potrebbe essere usato ampiamente?

"Un'alta percentuale di persone che vanno dal neurologo si fanno fare la risonanza magnetica, quindi questo valore di spessore potrebbe essere qualcosa che un neuroradiologo può determinare", ha detto la Seshadri. "Lo spessore della materia grigia di una persona potrebbe essere valutato come percentile dello spessore delle persone sane per quell'età".

 

 

 


Fonte: Will Sansom in University of Texas (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: CL Satizabal, [+3], C DeCarli. A novel neuroimaging signature for ADRD risk stratification in the community. Alzheimer's & Dementia, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)