Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Intelligenza artificiale per scoprire origini cellulari dell'Alzheimer e di altri disturbi cognitivi

I modelli di apprendimento profondo rappresentano “un paradigma completamente nuovo" per lo studio della demenza.

Ricercatori del Mount Sinai di New York hanno esaminato le caratteristiche strutturali e cellulari dei tessuti cerebrali umani con nuovi metodi di intelligenza artificiale per aiutare a determinare le cause del morbo di Alzheimer (MA) e di altri disturbi correlati, in uno studio pubblicato su Acta Neuropatologica Communications il 20 settembre.


Il team di ricerca ha scoperto che studiare le cause del deterioramento cognitivo con un metodo imparziale basato sull'intelligenza artificiale, al contrario di marcatori tradizionali come le placche amiloidi, rivela anomalie microscopiche impreviste che possono prevedere la presenza del deterioramento cognitivo.


"L'intelligenza artificiale rappresenta un paradigma completamente nuovo per lo studio della demenza e avrà un effetto trasformativo per la ricerca su malattie cerebrali complesse, in particolare il MA"
, ha dichiarato il coautore senior John Crary MD/PhD, professore di Patologia, Medicina Molecolare e Cellulare, di Neuroscienze, Intelligenza Artificiale e Sanità Umana, al Mount Sinai. "L'approccio di apprendimento profondo è stato applicato alla previsione della compromissione cognitiva, un problema impegnativo per il quale non esiste attualmente uno strumento diagnostico istopatologico testato sull'uomo".


Il team del Mount Sinai ha identificato e analizzato l'architettura sottostante e le caratteristiche cellulari di due regioni nel cervello, il lobo temporale mediale e la corteccia frontale. Nel tentativo di migliorare lo standard della valutazione del cervello post mortem per identificare i segni delle malattie, i ricercatori hanno usato un algoritmo di apprendimento profondo poco supervisionato per esaminare le immagini delle diapositive dei tessuti dell'autopsia cerebrale umana provenienti da un gruppo di oltre 700 donatori anziani, e prevedere la presenza o l'assenza di compromissione cognitiva.


L'approccio di apprendimento profondo poco supervisionato è in grado di gestire fonti rumorose, limitate o imprecise per fornire segnali che marcano grandi quantità di dati di addestramento in un ambiente di apprendimento supervisionato. Questo modello di apprendimento profondo è stato usato per individuare una riduzione della colorazione rapida blu Luxol, impiegata per quantificare la quantità di mielina, lo strato protettivo attorno ai nervi cerebrali.


I modelli di apprendimento automatico hanno identificato un segnale del deterioramento cognitivo associato a quantità decrescenti di colorazione della mielina, sparso in uno schema non uniforme in tutto il tessuto e focalizzato sulla materia bianca, che influenza l'apprendimento e le funzioni cerebrali. I due set di modelli addestrati e usati dai ricercatori sono riusciti a prevedere la presenza di deterioramento cognitivo con un'accuratezza migliore di indovinare a casualmente.


Nella loro analisi, i ricercatori ritengono che l'intensità ridotta di colorazione, in particolari aree del cervello identificate dall'intelligenza artificiale, possa fungere da piattaforma scalabile per valutare la presenza di compromissione del cervello in altre malattie associate. La metodologia pone le basi per studi futuri, che potrebbero includere la distribuzione di modelli di intelligenza artificiale su larga scala, nonché un'ulteriore dissezione degli algoritmi per aumentarne la precisione e l'affidabilità predittiva.


Il team ha affermato che, in definitiva, l'obiettivo di questo programma di ricerca neuropatologica è sviluppare strumenti migliori per la diagnosi e il trattamento delle persone che soffrono di MA e dei disturbi correlati.


"L'intelligenza artificiale ci consente di esaminare le caratteristiche rilevanti di esponenzialmente più malattie, un approccio potente se applicato a un sistema complesso come il cervello umano", ha dichiarato il coautore senior Kurt W. Farrell PhD, assistente professore di Patologia, Medicina Molecolare e Cellulare, di Neuroscienze e di Intelligenza Artificiale e Sanità Umana, al Mount Sinai. "È fondamentale eseguire ulteriori ricerche di interpretabilità nei settori della neuropatologia e dell'intelligenza artificiale, in modo che i progressi nell'apprendimento profondo possano essere tradotti in migliori approcci diagnostici e terapeutici per il MA e i disturbi correlati, in modo sicuro ed efficace".


Il primo autore Andrew McKenzie MD/PhD, co-responsabile residente della ricerca nel Dipartimento di Psichiatria del Mount Sinai, ha aggiunto:

“L'analisi dell'interpretazione ha identificato alcuni segnali, non tutti, che i modelli di intelligenza artificiale usavano per fare previsioni sulla compromissione cognitiva. Di conseguenza, rimangono ulteriori sfide per implementare e interpretare questi potenti modelli di apprendimento profondo nel settore neuropatologico".

 

 

 


Fonte: The Mount Sinai Hospital (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: AT McKenzie, ...[+13], JF Crary. Interpretable deep learning of myelin histopathology in age-related cognitive impairment. Acta Neuropathologica Communications, 21 Sep 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.