Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Metà degli anziani (in USA) ora muore con una diagnosi di demenza: aumento deciso

Maggiore consapevolezza e registrazioni sanitarie più dettagliate possono spiegare l'aumento. Spostare il paziente alla cura di fine vita quando c'è la diagnosi consente una maggiore pianificazione anticipata.

Quasi la metà di tutti gli anziani [in USA] ora muore con una diagnosi di demenza iscritta sulla loro cartella clinica, in crescita dal 36% di due decenni fa, secondo un nuovo studio.


Ma quel forte aumento potrebbe avere più a che fare con una migliore consapevolezza pubblica, con registrazioni mediche più dettagliate e con le pratiche di fatturazione di Medicare, piuttosto che indicare un aumento reale della condizione, dicono i ricercatori.


Anche così, notano, questo offre la possibilità a più anziani di parlare in anticipo con la loro famiglia e con i fornitori di assistenza sanitaria sul tipo di cura che vogliono alla fine della vita se sviluppano il morbo di Alzheimer (MA) o un'altra forma di declino cognitivo.


Lo studio, pubblicato in Jama Health Forum da un team dell'Università del Michigan, ha usato i dati di 3,5 milioni di persone over-67 morte tra il 2004 e il 2017, concentrandosi sulle fatture che i loro medici hanno presentato a Medicare negli ultimi due anni di vita del paziente.


Nel 2004, circa il 35% di queste richieste per fatture di fine vita conteneva almeno una menzione di demenza, ma nel 2017 il numero era salito a oltre il 47%. Anche quando i ricercatori hanno ristretto l'analisi ai pazienti che hanno avuto almeno due richieste mediche che menzionavano la demenza, si è qualificato il 39% dei pazienti, rispetto al 25% nel 2004.


Il salto più grande nella percentuale di persone morte con una diagnosi di demenza c'è stato al tempo in cui Medicare ha consentito a ospedali, hospice e studi medici di elencare più diagnosi sulle loro richieste di pagamento. Ma intorno a quello stesso momento, è entrato in vigore anche il piano nazionale per affrontare il MA, concentrato tra l'altro sulla consapevolezza pubblica, sulla qualità delle cure e sul maggior sostegno ai pazienti e ai loro caregiver.


L'assistenza di fine-vita ricevuta dai pazienti con demenza è piuttosto cambiata nel tempo, compreso un calo della percentuale di pazienti morti in un letto di ospedale, regolare o di terapia intensiva, o che hanno avuto un tubo di alimentazione negli ultimi sei mesi.


La percentuale che ha ricevuto servizi di hospice è aumentata drasticamente dal 36% a quasi il 63%, sebbene gli autori notino che questo è in linea con una tendenza nazionale verso una maggiore assistenza di hospice iniziata prima del 2010.


"Questo dimostra che abbiamo molto da fare per affrontare in modo proattivo le preferenze di assistenza alla fine della vita per coloro che hanno una diagnosi recente, e le loro famiglie"
, ha dichiarato Julie Bynum MD/PhD, autrice senior dello studio e prof.ssa di medicina geriatrica alla Michigan Medicine. "Mentre un tempo la preoccupazione potrebbe essere stata la sotto-diagnosi, ora possiamo concentrarci sul modo in cui usiamo i tassi di diagnosi di demenza per tutto, dalla pianificazione del bilancio nazionale alla messa a punto dei rimborsi assicurativi".

 

 

 


Fonte: University of Michigan (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: MA Davis, CH Chang, S Simonton, Julie Bynum. Trends in US Medicare Decedents’ Diagnosis of Dementia From 2004 to 2017. JAMA Health Forum, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.