Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Una cintura di sensori per la diagnosi precoce dell'Alzheimer

L'Alzheimer e le altre cause di demenza sono tra le malattie più diffuse oggi. La diagnosi è complessa e spesso può essere stabilita solo con certezza molto tardi nel corso della malattia. Un team di ricercatori dell'Empa, insieme a partner clinici, sta ora sviluppando un nuovo strumento diagnostico che può rilevare i primi segni di cambiamenti neurodegenerativi usando una cintura di sensori.

La dimenticanza e la confusione possono essere segni di un disturbo attualmente incurabile: il morbo di Alzheimer (MA), la forma più comune di demenza che attualmente colpisce circa 50 milioni di persone in tutto il mondo, in gran parte anziane. Il fatto che questo numero aumenterà bruscamente in futuro dipende quindi anche dall'aumento generale dell'aspettativa di vita.


Se si sospetta la demenza, servono esami neuropsicologici, test di laboratorio e procedure impegnative di laboratorio in ospedale. Tuttavia, i primi cambiamenti neurodegenerativi nel cervello avvengono decenni prima che diventi evidente una ridotta abilità cognitiva. Attualmente, questi possono essere rilevati solo da procedure costose o invasive.


Questi metodi non sono quindi adatti per un ampio vaglio preventivo su scala più ampia. I ricercatori dell'Empa stanno lavorando con partner dell'Ospedale Cantonale e della Clinica Geriatrica di San Gallo su un metodo diagnostico non invasivo che rileva i primi processi della demenza.

 

Segnali nell'inconscio

Per il nuovo metodo, i ricercatori Patrick Eggenberger e Simon Annaheim, del laboratorio Biomimetic Membranes and Textiles dell'Empa, si sono basati su una cintura di sensori che è già stata usata con successo per l'elettroencefalografia (ECG) ed è stata ora dotata di sensori per altri parametri pertinenti, come temperatura corporea e schema di andatura. Questo perché molto tempo prima che la memoria inizi a deteriorarsi nella demenza, appaiono sottili cambiamenti nel cervello, espressi da reazioni corporee inconsce.


Però questi cambiamenti possono essere registrati con precisione solo quando le misurazioni vengono prese per un periodo di tempo più lungo, come spiega Simon Annaheim: "Dovrebbe essere possibile integrare nella vita di tutti i giorni le misurazioni a lungo termine".


Sistemi di monitoraggio rispettosi per la pelle e confortevoli sono essenziali per le misurazioni adatte all'uso quotidiano. La cintura diagnostica è quindi basata su sensori flessibili con fibre elettricamente conduttive o leggermente conduttrici, nonché sensori per misurare il movimento e la temperatura.


Per consentire di usare tali misurazioni a lungo termine per il monitoraggio della salute neurocognitiva, i ricercatori stanno integrando i dati raccolti in modelli matematici sviluppati all'interno. L'obiettivo è un sistema di allarme rapido in grado di stimare la progressione del deterioramento cognitivo. Un altro vantaggio è che le misurazioni dei dati possono essere integrate in soluzioni di telemonitoraggio e possono quindi migliorare la cura del paziente nel suo ambiente familiare.

 

Monotonia sospetta

Il corpo umano è in grado di mantenere la temperatura costante in un intervallo di 1°C, con valori che oscillano naturalmente nel corso del giorno. Questo ritmo quotidiano cambia con l'età ed è cospicuo nelle malattie neurodegenerative come la demenza o il Parkinson. Nei pazienti di MA, ad esempio, la temperatura di base del corpo è più elevata fino a 0,2°C. Allo stesso tempo, sono smorzati i picchi delle fluttuazioni quotidiane di temperatura.


In uno studio, i ricercatori sono stati ora in grado di dimostrare che le letture alterate della temperatura della pelle, misurate con la cintura di sensori, forniscono effettivamente un'indicazione della prestazione cognitiva dei soggetti testati, e possono farlo altrettanto bene prima che la demenza si sviluppi.


I soggetti testati nello studio includevano persone sane, con o senza lieve deterioramento cognitivo (MCI, mild cognitive impairment), che non rappresenta una disabilità nella vita di tutti i giorni, ma è considerato un possibile precursore del MA.


I soggetti hanno preso parte a misurazioni a lungo termine e a test neuropsicologici. Si è scoperto che una temperatura corporea inferiore, che fluttuava di più durante il giorno, era legata a una migliore prestazione cognitiva. Negli individui con MCI, la temperatura corporea variava meno ed era lievemente più elevata.

 

Fare esercizio per la forma mentale

Anche il battito cardiaco è soggetto a variazioni naturali che mostrano come il nostro sistema nervoso si adatta alle sfide improvvise. La piccola pausa tra due battiti cardiaci, che dura circa un secondo, ha un grande significato per la nostra salute: se questa pausa rimane sempre uguale, il nostro sistema nervoso non è al suo meglio.


Uno studio di ricercatori di ETH Zurich ha determinato che valori più scadenti misurati negli anziani sani possono essere migliorati in sei mesi attraverso l'allenamento cognitivo-motorio. In questi 'exergames' (giochi di esercizio), i soggetti del test imitano le sequenze di passi da un video. Al contrario, i partecipanti che invece si erano allenati solo in linea retta su un tapis roulant, ma che avevano anche addestrato la loro memoria, hanno avuto meno benefici.


"Il punto è intervenire presto con una formazione appropriata, non appena si possono misurare i primi segni negativi"
, afferma Patrick Eggenberger. "Con il nostro sistema di sensori, qualsiasi miglioramento delle prestazioni cognitive può essere monitorato attraverso forme di terapia basate sul movimento".


Saranno ora eseguiti studi con monitoraggio a lungo termine per chiarire il modo in cui si possono usare le misurazioni dei sensori per prevedere la progressione dei disturbi cerebrali lievi.

 

 

 


Fonte: Andrea Six in EMPA (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  • P Eggenberger, M Bürgisser, RM Rossi, Simon Annaheim. Body Temperature Is Associated With Cognitive Performance in Older Adults With and Without Mild Cognitive Impairment: A Cross-sectional Analysis. Front. Aging Neurosci., 2021, DOI
  • P Eggenberger, S Annaheim, KA Kündig, RM Rossi, T Münzer, ED de Bruin. Heart Rate Variability Mainly Relates to Cognitive Executive Functions and Improves Through Exergame Training in Older Adults: A Secondary Analysis of a 6-Month Randomized Controlled Trial. Front. Aging Neurosci., 2020, DOI
  • P Eggenberger, M Wolf, M Schumann, ED de Bruin. Exergame and Balance Training Modulate Prefrontal Brain Activity during Walking and Enhance Executive Function in Older Adults. Front. Aging Neurosci., 2016, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)