Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Perché i neuroni consumano così tanto carburante anche a riposo?

Complete neuron cell diagram

In proporzione, il cervello consuma molta più energia degli altri organi, e, sbalorditivamente, rimane uno sperpera-carburante anche quando i suoi neuroni non sparano tra di loro i segnali chiamati neurotrasmettitori. Ora dei ricercatori della Weill Cornell Medicine hanno scoperto che il processo di imballo dei neurotrasmettitori potrebbe essere responsabile di questo drenaggio energetico.


Nel loro studio, disponibile dal 3 dicembre su Science Advances, hanno identificato le piccole capsule chiamate vescicole sinaptiche come la fonte principale di consumo energetico nei neuroni inattivi. I neuroni usano queste vescicole come contenitori per le loro molecole di neurotrasmettitori, che sparano dai punti di comunicazione chiamati terminali sinaptici, per segnalare ad altri neuroni.


L'imballo dei neurotrasmettitori nelle vescicole è un processo che consuma energia chimica, e i ricercatori hanno scoperto che questo processo, in termini energetici, è intrinsecamente permeabile, così permeabile che continua a consumare energia significativa anche quando le vescicole sono piene e i terminali sinaptici sono inattivi.


"Queste scoperte ci aiutano a capire meglio perché il cervello umano è così vulnerabile all'interruzione o all'indebolimento della sua fornitura di carburante", ha detto l'autore senior dott. Timothy Ryan, professore di biochimica e di biochimica in anestesiologia alla Weill Cornell Medicine.


L'osservazione che il cervello consuma un'elevata quantità di energia, anche quando è relativamente a riposo, risale a diversi decenni fa, agli studi sull'uso di carburante del cervello negli stati comatosi e vegetativi. Tali studi hanno scoperto che anche in questi stati profondamente inattivi, il consumo profondo di glucosio del cervello si riduce generalmente solo di circa la metà, lasciando comunque il cervello a consumare molta energia rispetto ad altri organi. Le fonti di quel drenaggio energetico a riposo non sono mai state pienamente comprese.


Il dott. Ryan e il suo laboratorio hanno dimostrato negli ultimi anni che i terminali sinaptici dei neuroni, ramificazioni da cui sparano i neurotrasmettitori, sono importanti consumatori di energia quando sono attivi, e sono molto sensibili a qualsiasi interruzione della fornitura di carburante. Nel nuovo studio hanno esaminato l'uso del carburante nei terminali sinaptici quando sono inattivi e hanno scoperto che è ancora alto.


Questo consumo elevato di carburante a riposo, che hanno scoperto, è rappresentato in gran parte dal gruppo di vescicole nei terminali sinaptici. Durante l'inattività sinaptica, le vescicole sono completamente caricate con migliaia di neurotrasmettitori ciascuna e sono pronte a lanciare questi carichi portatori di segnale attraverso le sinapsi, verso altri neuroni.


Perché una vescicola sinaptica consuma energia anche quando è completamente caricata? I ricercatori hanno scoperto che c'è essenzialmente una perdita di energia dalla membrana della vescicola, un 'efflusso di protone', tale che una speciale 'pompa protonica'  enzimatica nella vescicola deve continuare a lavorare e a consumare carburante nel farlo, anche quando la vescicole è già piena di molecole di neurotrasmettitori.


Gli esperimenti hanno puntato le proteine ​​chiamate trasportatori come probabili fonti di questa perdita di protone. I trasportatori normalmente portano i neurotrasmettitori nelle vescicole, cambiando forma per trasportare dentro il neurotrasmettitore, ma permettendo allo stesso tempo a un protone di fuggire, mentre lo fanno.


Il dott. Ryan ipotizza che la soglia di energia di questo trasportatore cambia-forma è fissata a un livello basso dall'evoluzione per permettere un ricarico più veloce del neurotrasmettitore durante l'attività sinaptica, e quindi di velocizzare il pensiero e l'azione.


"Il lato negativo di una capacità di caricamento più veloce è che anche le fluttuazioni termiche casuali potrebbero innescare il cambio di forma del trasportatore, causando questo continuo drenaggio di energia anche quando nessun neurotrasmettitore è caricato"
, ha detto.


Sebbene la perdita per ogni vescicola sia minuscola, ci sono centinaia di trilioni (migliaia di miliardi) di vescicole sinaptiche nel cervello umano, quindi il drenaggio energetico è veramente alto, ha detto il dott. Ryan.


La scoperta è un progresso significativo nella comprensione della biologia di base del cervello. In più, la vulnerabilità del cervello alla rottura della sua fornitura di carburante è un problema importante nella neurologia, e le carenze metaboliche sono state annotate in una serie di malattie del cervello comuni come l'Alzheimer e il Parkinson. Questa linea di indagine in ultima analisi potrebbe aiutare a risolvere importanti puzzle medici e suggerire nuovi trattamenti.


"Se avessimo un modo per abbassare in modo sicuro questo drenaggio energetico, e quindi rallentare il metabolismo del cervello, potremmo avere un grande impatto clinico", conclude il dott. Ryan.

 

 

 


Fonte: Weill Cornell Medicine (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Camila Pulido, Timothy Ryan. Synaptic vesicle pools are a major hidden resting metabolic burden of nerve terminals. Science Advances, 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)