Le persone con Alzheimer soffrono più spesso di malattie ischemiche del cuore, eppure subiscono meno procedure e interventi chirurgici correlati delle persone senza diagnosi di AD.
Questa è la conclusione di uno studio finlandese a livello nazionale basato su cartelle cliniche, effettuato all'Università della Finlandia Orientale.
Lo studio ha coinvolto 28.093 persone in totale, cioè tutti i residenti finlandesi con una diagnosi di Alzheimer in vita al 31 dicembre 2005.
Secondo i dati ottenuti dal registro nazionale delle dimissioni ospedaliere, le persone con Alzheimer avevano una probabilità leggermente maggiore di soffrire di malattie ischemiche del cuore rispetto al gruppo di controllo senza diagnosi di AD.
Nonostante questo, le persone con Alzheimer sono state sottoposte ad un numero significativamente inferiore di procedure di ripristino della circolazione cardiaca, come l'angioplastica coronarica e l'intervento di bypass coronarico, rispetto al gruppo di controllo.
I risultati non sono spiegati dal trattamento medico delle malattie cardiovascolari o da altre malattie correlate come ictus, diabete, asma o cancro. La funzione cognitiva gravemente ridotta è una controindicazione relativa per la chirurgia di bypass coronarico, ma non per l'angioplastica coronarica.
Tuttavia, i dati registrati rendono difficile valutare se il basso numero di interventi di angioplastica coronarica eseguiti su persone con Alzheimer sia indicativo dell'insufficienza del loro accesso alle cure.
Lo studio faceva parte del progetto basato sulle registrazioni MEDALZ-2005, che si concentra sulla salute delle persone con Alzheimer, sul loro uso di farmaci e servizi sanitari, e sulla sicurezza dei farmaci. Lo studio è stato pubblicato nell'International Journal of Cardiology.
Fonte: University of Eastern Finland.
Riferimenti: Anna-Maija Tolppanen, Raimo Kettunen, Riitta Ahonen, Hilkka Soininen, Sirpa Hartikainen. Incident ischaemic heart disease in persons with Alzheimer’s disease in a Finnish nationwide exposure-matched cohort. International Journal of Cardiology, 2013; DOI: 10.1016/j.ijcard.2013.10.065
Pubblicato in uef.fi (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.
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