Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Raccomandata ritirata da persona con demenza: notifica valida?

Posta ritirata dal padre anziano convivente: si può contestare la consegna fatta dal postino.

Per legge le raccomandate o la notifica di atti giudiziari vanno consegnate al diretto interessato o a persona stabilmente convivente purché abbia almeno 14 anni e non sia in evidente stato di incapacità di intendere e volere. 

Di recente la Cassazione si è pronunciata sul seguente quesito: è valida la notifica se la raccomandava viene ritirata da una persona con demenza senile? La questione è molto delicata: l’invecchiamento della popolazione ha aumentato il numero delle persone anziane che vivono da sole o con i figli. Ed in molti casi si tratta di soggetti che restano a casa tutto il giorno. È più facile quindi che il postino, bussando alla porta, li trovi disponibili a ricevere la posta. La questione è dunque la seguente: una notifica di questo tipo sarebbe valida? Ecco cosa ha detto la Suprema Corte in proposito [1].

Già numerose volte la Suprema Corte si è pronunciata sul tema di demenza senile, anche se, più spesso, con riferimento alla validità del testamento redatto da un anziano asseritamente affetto da tale patologia. E i giudici hanno sempre osservato che il semplice manifestarsi di qualche sintomo, prodromico alla malattia vera e propria con effetti invalidanti, non è sufficiente per parlare di una vera e propria incapacità di intendere e volere.

Il fatto che la patologia sia successivamente degenerata non può determinare in automatico la presunzione che, in un momento precedente – ad esempio all’atto del ritiro della posta o della redazione del testamento – l’anziano fosse già in una conclamata condizione di incapacità.

Insomma, per poter rendere nullo l’atto svolto dal soggetto in questione (nel nostro caso, il ritiro della raccomandata) è necessaria una prova certa e inconfutabile: il certificato medico che attesti che, all’epoca dei fatti, l’individuo si trovasse in una situazione di totale compromissione della sfera cognitiva e volitiva

Solo, infatti, in presenza di una infermità psichica permanente o abituale si determina l’inversione dell’onere della prova (spettando a chi afferma la validità della notifica dimostrare il contrario, ossia la situazione di lucidità ).

Detto in parole povere, se non c’è la prova certa di una patologia già in atto non è possibile impugnare la notifica (o il testamento).

Alla luce di tali osservazioni, la Cassazione ha quindi detto [1] che è nulla la notifica a un soggetto affetto da demenza in forma conclamata. Ma a tal fine, è necessario impugnare l’atto successivo, deducendo appunto che la consegna di quello anteriore, è stata fatta a un soggetto incapace che quindi non ne ha dato notizia al diretto interessato. 

Le ipotesi che si possono verificare sono due. Analizziamole qui di seguito con due esempi pratici.

L’Agenzia delle Entrate Riscossione deve inviare una cartella esattoriale a Mirco che, tuttavia, la mattina lavora. Mirco vive con l’anziano padre, ormai affetto da demenza. Quando arriva il postino, Mirco non è a casa, così il padre ritira la raccomandata per conto del figlio ma poi si dimentica di consegnargliela. Qualche anno dopo, Mirco riceve un pignoramento. In tal caso Mirco può impugnare il pignoramento deducendo che l’atto prodromico – la cartella – non gli è mai stata consegnata. Ma dovrà dimostrare con un certificato medico l’incapacità assoluta e totale del padre.

Analizziamo ora il secondo esempio.

Antonio è ormai anziano e ha perso ogni lucidità. Il fisco gli consegna un accertamento per degli errori nell’ultima dichiarazione che ha commesso il suo commercialista. Antonio riceve la raccomandata ma non ne comprende il significato e, peraltro, a causa della sua patologia, si dimentica di consegnarla a un professionista affinché gli spieghi che deve pagare. Alla morte di Antonio i suoi figli, eredi del genitore, ricevono una cartella esattoriale che è conseguenza del precedente accertamento notificato al padre. Ebbene, questi ultimi, dimostrando che il padre, al momento dell’arrivo del postino, era già incapace di intendere e volere, potranno contestare la notifica e quindi anche la cartella.


Ebbene in entrambi gli esempi visti, sia che il soggetto affetto da demenza fosse l’effettivo destinatario della raccomandata, sia che invece abbia ritirato la raccomandata per conto di un convivente, la notifica si considera annullabile. 

 

 

 

 


Fonte: Angelo Greco in La Legge per Tutti (31/5/2023)

Riferimenti: [1] Cass. ord. n. 14692/2023. 

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.