Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Perdita di massa muscolare causa una serie di problemi con l'età, ma si può evitare

Ecco un fatto che fa riflettere: puoi perdere fino al 40% della tua massa muscolare tra i 20 e gli 80 anni. Questo potrebbe sembrare bizzarro, ma fa parte dell'invecchiamento naturale. La sarcopenia è la perdita progressiva di massa muscolare che avviene con l'avanzare dell'età.


Anche se possiamo iniziare a perdere muscolo dai 20 anni, questa perdita accelera realmente una volta che passiamo i 60. Allo stesso tempo in cui la sarcopenia provoca la perdita di massa muscolare, aumentiamo la massa grassa, e vediamo anche un grande calo di forza. Tutto questo può avere un grande impatto sul modo in cui si muove un anziano.


La massa muscolare ha un ruolo enorme nella nostra salute. Così tanto che la sarcopenia e l'obesità sarcopenica (la combinazione di massa muscolare bassa e grasso eccessivo), e la dynapenia (la perdita di forza muscolare) sono associati ad una gamma sorprendentemente vasta di condizioni di salute, dalla malattie cardiache al diabete, dalla fragilità alla demenza.


Infatti, tra le persone che hanno già una malattia di cuore, quelli con i livelli più alti di massa muscolare sembrano avere migliori possibilità di vivere più a lungo. Dall'altra parte, le persone con meno muscoli sembrano avere un rischio più alto di morire prematuramente per qualsiasi causa. Questo ci dice che il muscolo potrebbe avere un ruolo protettivo nella salute del cuore. Perché questo accada, non lo sappiamo ancora, ma può avere qualcosa a che fare con i messaggeri chimici (miochine) prodotti da muscoli sani, che possono contribuire a ridurre l'infiammazione in tutto il corpo.


Un altro importante vantaggio di avere muscoli sani è che aiutano a proteggerci dal diabete. Quando mangiamo e digeriamo carboidrati (come patate, pane o riso), lo zucchero entra nel nostro flusso sanguigno, e una gran parte di esso viene inviato ai muscoli. I muscoli usano questo zucchero come energia, o lo immagazzinano come glicogeno al fine di mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue. Questo processo è una parte importante del controllo della glicemia e aiuta a spiegare perché le persone con meno muscoli hanno più probabilità di sviluppare il diabete.


Nelle persone anziane, i livelli bassi di muscoli sono anche collegati con una fragilità e debolezza maggiori e con una minore capacità di svolgere le normali attività quotidiane. Ciò significa che le persone possono avere problemi con compiti regolari come alzarsi dal letto, alzarsi dalla sedia, salire le scale o trasportare generi alimentari. Tutto questo rende molto più difficile una vita indipendente. La difficoltà di movimento può anche comportare che le persone finiscono per muoversi ancora meno, accelerando così la perdita muscolare.


Le persone con sarcopenia che conducono una vita sedentaria hanno un rischio maggiore di osteoporosi. Questo è perché i muscoli attivi inviano segnali alle ossa che li aiutano a rimanere forti. Il calo di forza dalla sarcopenia implica che le persone possono essere più inclini a cadere e a fratturarsi le ossa. Ancora una volta, questa paura di cadere può rendere alcune persone più sedentarie, con una possibile riduzione della qualità della vita e aumentando il loro rischio di depressione.


Anche se la sarcopenia è una parte naturale dell'invecchiamento, la perdita di massa muscolare è in gran parte accelerata dall'inattività. Invecchiando, tendiamo a muoverci di meno. Ma l'esercizio è uno dei segnali principali di cui il nostro corpo ha bisogno per mantenere i muscoli forti e sani. Senza questo segnale i muscoli cominciano a diventare sempre più piccoli e più deboli nel corso del tempo. Anche assumere proteine è un segnale per fare crescere e mantenere il muscolo. Tuttavia, invecchiando, tendiamo ad avere meno appetito e a mangiare meno proteine, aumentando il rischio di perdita di massa muscolare.


Meno ormoni testosterone ed estrogeni, più grasso corporeo, insulino-resistenza (dove il corpo non gestisce il glucosio come dovrebbe, che può portare al diabete) e più infiammazione, sono altri motivi per cui gli anziani perdono muscoli più facilmente rispetto ai giovani. In realtà, tutti questi fattori combinati portano a qualcosa chiamato 'resistenza anabolica': questo significa che il corpo non risponde tanto bene ai segnali che normalmente causano la crescita dei muscoli.


Se questo non è sufficiente, le attuali restrizioni COVID-19  possono rendere ancora più probabile la perdita muscolare. I dati degli smartphone hanno dimostrato che le persone sono rimaste più sedentarie del solito durante il blocco. Sappiamo anche che è diminuita la qualità del sonno delle persone e la gente probabilmente ha più stress e ansia. Questi fattori possono anche accelerare la perdita muscolare interessando gli ormoni che aumentano il crollo muscolare e favoriscono l'aumento di peso, influenzando gli ormoni dell'appetito, inducendo le persone a mangiare più cibi trasformati che hanno più calorie.


Questo si chiama 'crisi catabolica': un periodo breve di tempo in cui sono insieme le condizioni che rendono molto più probabile la perdita muscolare. Un altro esempio di crisi catabolica potrebbe essere restare ricoverati in ospedale o costretti a passare giorni, o anche settimane a letto. Il COVID-19 potrebbe benissimo creare una crisi catabolica per molti anziani dopo un blocco.


La perdita di massa muscolare può essere evitata - o almeno rallentata - con alcuni cambiamenti nello stile di vita, vale a dire con l'esercizio e la dieta. L'esercizio di resistenza, come il sollevamento pesi o le bande elastiche di resistenza, aiutano i muscoli a restare forti e sani e anche il cammino regolare può aiutare.


Le diete ricche di proteine, contenenti alimenti come carni magre, pesce, uova e latticini a basso contenuto di grassi, possono aiutare a costruire e mantenere più muscoli rispetto al solo esercizio. Assumere almeno 25-40 grammi di proteine ​​a ogni pasto è particolarmente importante. Oltre a quello, degli integratori largamente disponibili, come la vitamina D, l'olio di pesce e la creatina (una sostanza naturale presente nei muscoli, che li aiuta a produrre energia) possono aiutare le persone a mantenere più muscoli e a migliorare la loro qualità di vita man mano che invecchiano.


Durante questa pandemia, quando la perdita muscolare è più probabile, dare priorità all'esercizio fisico regolare e a una dieta sana può fare una grande differenza per la salute a lungo termine.

 

 

 


Fonte: Richard Kirwan PhD (ricercatore di nutrizione clinica e fisiologia) e Claire Stewart (prof.ssa di biologia delle cellule staminali) della Liverpool John Moores University

Pubblicato su The Conversation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.