Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come impedire alla mente di vagare durante la meditazione

Le virtù della meditazione e della consapevolezza vengono esaltate un po' ovunque. La ricerca ha dimostrato che la pratica della meditazione può avere benefici positivi sul benessere fisico e sulla salute emotiva ed è indicata per la gestione di gravi patologie come depressione, ansia, malattie cardiache, ipertensione, problemi di sonno, dolore cronico [ndt: e lieve decadimento cognitivo / demenza].


Convincere la gente a provare la meditazione, tuttavia, a volte può essere una sfida, soprattutto per le persone che hanno una mente molto attiva. Essi spesso dicono cose come: "non riesco proprio a stare fermo", "meditare mi mette ansia", "non riesco a spegnere il cervello", "non sono bravo a fare questo".


La maggior parte dei maestri di meditazione ti dirà che avere una mente che vaga durante la meditazione è perfettamente normale e che portare la tua mente sulla meditazione ogni volta che noti che sta vagando fa semplicemente parte del processo.


Anche se la mente vagante è davvero molto normale sia per i meditatori principianti che per alcuni tra i più esperti, può essere molto frustrante e può portare alla rinuncia da parte di qualcuno prima di arrivare a sperimentare i benefici che sta cercando.


Ci sono anche momenti in cui fermare certi pensieri è l'obiettivo stesso della pratica. Questo è particolarmente vero se sei coinvolto in una spirale di pensieri negativi e vorresti usare la meditazione per alleviare il processo ruminativo.


Quando smetti di inondare il cervello con la paura e la preoccupazione per il futuro o con risentimenti del passato, questo ha l'effetto profondamente positivo di resettare lo stato emotivo a un punto calmo e pacifico.


Per fortuna, c'è qualcosa che si può fare per ridurre in modo sostanziale il vagabondaggio della mente. Si chiama meditazione attiva o meditazione focalizzata.


Il cervello ha una capacità limitata di attenzione. Questo significa che può pensare solo a un certo numero di cose in un dato momento. Una delle sfide della meditazione è che, poiché stai cancellando la tua mente, stai creando uno spazio aperto che vuole essere riempito. A volte, quando le persone sono nel mezzo di eventi stressanti, si rivolgono alla meditazione per calmare la mente e scoprono che viene inondata con una quantità ancora maggiore di pensieri di quella cosa a cui stanno cercando di non pensare.


La meditazione attiva aiuta in questo problema dandoti un compito da fare che occupa tutta la tua attenzione e occupa la sua capacità di elaborazione, così che ci sia molto meno spazio in cui altri pensieri possono insinuarsi.


Ecco un esempio di meditazione attiva:

  • Scegli una parola dalla lista qui sotto che descrive un'emozione che desideri di più: Gioia, Amore, Felicità, Pace, Calma, Speranza.
  • Chiudi gli occhi e visualizza la parola nella tua testa.
  • Scegli un colore che accompagna la parola e visualizza la parola in quel colore.
  • Riempi lo sfondo con un altro colore.
  • Ora, con gli occhi chiusi, scrivi nella tua testa quella parola, una lettera alla volta.
  • Mentre scrivi la parola, pronuncia ogni lettera tranquillamente a te stesso nella tua testa.
  • Scrivi la parola colorata sullo sfondo colorato più e più volte nella tua testa mentre dici le lettere tranquillamente a te stesso.
  • Fai partire un cronometro per 10 minuti e continua a fare l'esercizio fino a quando il timer si spegne.


Se trovi difficile fare tutti i passi in una sola volta, fanne il maggior numero possibile per prendere tutta la tua attenzione. La maggior parte delle persone riferisce che l'attività riempie la loro mente così da avere pochi altri pensieri intrusivi, ma se la tua mente continua a vagare, non giudicare te stesso o etichettarti come incapace; ripeti semplicemente l'attività e presta attenzione alla vivacità dei colori e vedi la parola nella tua testa.


Puoi aggiungere anche altre fasi, se hai bisogno di occupare più attenzione. Ad esempio, puoi aggiungere il passaggio di cercare di provare l'emozione della parola mentre la stai scrivendo nella tua testa.


Una volta che hai fatto meditazione attiva alcune volte, potresti trovare più facile provare una meditazione più tradizionale di svuotamento della mente. Ci sono meravigliosi benefici in entrambe, anche se per sperimentarne i benefici si deve farlo su base regolare. Una volta alla settimana non basta, ma 10 minuti al giorno sono sufficienti per iniziare a sentire il beneficio nel giro di pochi giorni.


Dovresti iniziare a notare sottilmente che ti senti più tranquillo e meno stressato; entro una settimana o due le cose che ti facevano arrabbiare non ti disturbano più così tanto. Sentirai una maggiore chiarezza nel tuo pensiero e nella capacità di mettere a fuoco.


Per aggiungere una pratica di meditazione alla tua routine, è meglio riservare un momento fisso ogni giorno. La prima cosa al mattino è un ottimo modo per iniziare la giornata con una nota positiva; tuttavia, per alcuni, la metà giornata è un momento che offre una pausa necessaria, e proprio prima di coricarsi può avere un effetto calmante.


È anche possibile suddividere la meditazione in piccoli momenti nell'arco del giorno, tre o quattro minuti al mattino, tre o quattro minuti a metà giornata, e tre o quattro minuti alla sera possono davvero darti quel qualcosa in più.


La cosa più importante da sapere è che non c'è un modo sbagliato di meditare, la questione è trovare quello che funziona meglio per te.

 

 

 


Fonte: Jennice Vilhauer PhD, direttrice Programma Psicoterapia per Adulti della Emory University.

Pubblicato su Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)