Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'inquinamento atmosferico potrebbe renderci meno intelligenti

Non solo l'inquinamento atmosferico è dannoso per i nostri polmoni e il cuore, ma potrebbe anche renderci meno intelligenti.


Uno studio recente su anziani che vivono in Cina, ha rilevato che l'esposizione a lungo termine all'inquinamento atmosferico può ostacolare le prestazioni cognitive (cose come la nostra capacità di prestare attenzione, richiamare la conoscenza passata e generare nuove informazioni) nei test verbali e matematici.


Man mano che le persone invecchiano, il legame tra inquinamento atmosferico e declino mentale diventa più forte. Lo studio ha anche rilevato che gli uomini e le persone meno istruite erano particolarmente a rischio, anche se attualmente non sappiamo perché.


Abbiamo già prove convincenti che l'inquinamento atmosferico, in particolare il particolato più piccolo e invisibile dell'inquinamento, danneggia il cervello sia degli uomini che degli animali. L'inquinamento del traffico è associato a demenza, comportamento delinquenziale negli adolescenti e sviluppo striminzito del cervello nei bambini che frequentano scuole altamente inquinate.


Negli animali, i topi esposti all'inquinamento atmosferico urbano per 4 mesi hanno mostrato una funzione cerebrale ridotta e risposte infiammatorie nelle principali regioni del cervello. Ciò significa che i tessuti cerebrali cambiavano in risposta agli stimoli dannosi prodotti dall'inquinamento.


Non sappiamo ancora quali aspetti del 'cocktail' di particolato dell'inquinamento atmosferico (come le dimensioni, il numero o la composizione delle particelle) contribuiscano maggiormente al deterioramento segnalato del cervello. Tuttavia, ci sono prove che le nanoarticelle di inquinamento potrebbero essere una causa.


Queste particelle hanno un diametro circa 2.000 volte più piccolo di un capello umano e possono muoversi nel corpo attraverso il flusso sanguigno dopo essere state inalate. Possono persino raggiungere direttamente il cervello attraverso i nervi olfattivi che danno al cervello informazioni sull'odore. Ciò consentirebbe alle particelle di bypassare la barriera emato-encefalica, che di norma protegge il cervello dalle cose dannose che circolano nel flusso sanguigno.


Campioni cerebrali post mortem di persone esposte agli alti livelli di inquinamento atmosferico di Città del Messico e di Manchester (GB), hanno mostrato i segni tipici dell'Alzheimer. Questi includono gruppi di frammenti di proteine ​​anormali (placche) tra le cellule nervose, infiammazione e un'abbondanza di nanoparticelle ricche di metalli (inclusi ferro, rame, nichel, platino e cobalto) nel cervello.


Le nanoparticelle ricche di metalli che si trovano in questi campioni di cervello sono simili a quelle che si trovano ovunque nell'inquinamento atmosferico urbano, che si forma dalla combustione del petrolio e altri combustibili, e dall'usura dei motori e dei freni. Queste nanoparticelle tossiche sono spesso associate ad altri composti pericolosi, tra cui gli idrocarburi poliaromatici che si trovano naturalmente nei combustibili fossili e possono causare danni ai reni e al fegato, e il cancro.


L'inalazione ripetuta di nanoparticelle presenti nell'inquinamento atmosferico può avere una serie di effetti negativi sul cervello, compresa l'infiammazione cronica delle cellule nervose del cervello. Quando lo inaliamo, l'inquinamento atmosferico può attivare le cellule immunitarie del cervello, le microglia. La respirazione dell'inquinamento atmosferico può attivare costantemente la risposta di uccisione nelle cellule immunitarie, che può indurre la formazione più frequente di molecole pericolose, chiamate specie reattive dell'ossigeno. Livelli elevati di queste molecole potrebbero causare danni alle cellule e la morte cellulare.


La presenza di ferro nell'inquinamento atmosferico può accelerare questo processo. Le nanoparticelle ricche di ferro (magnetite) sono associate direttamente alle placche nel cervello. Le nanoparticelle di magnetite possono anche aumentare la tossicità delle proteine ​​anomale che si trovano al centro delle placche. L'analisi post-mortem dei cervelli dei pazienti con Alzheimer e Parkinson mostra che l'attivazione della microglia è comune in queste malattie neurodegenerative.


L'ultimo studio sul legame tra inquinamento atmosferico e declino dell'intelligenza, accanto alle prove che abbiamo già del legame tra inquinamento atmosferico e demenza, ci chiede di ridurre in modo ancora più convincente l'inquinamento atmosferico. Una combinazione di modifiche alla tecnologia dei veicoli, regolamentazione e politica potrebbe essere un modo pratico per ridurre il carico sanitario dell'inquinamento atmosferico a livello globale.


Tuttavia, ci sono alcune cose che possiamo fare per proteggerci. Guidare meno e camminare o pedalare di più può ridurre l'inquinamento. Se si deve usare una macchina, guidare dolcemente senza forti frenate o accelerazioni ed evitare di viaggiare nelle ore di punta, può ridurre le emissioni. Tenere i finestrini chiusi e attivare il ricircolo dell'aria nell'auto potrebbe aiutare a ridurre l'esposizione all'inquinamento durante gli ingorghi.


Ma i bambini piccoli sono tra i più vulnerabili perché il loro cervello si sta ancora sviluppando. Molte scuole si trovano vicino alle strade principali, quindi è necessario ridurre sostanzialmente l'inquinamento atmosferico. Potrebbe essere utile piantare specie arboree specifiche che siano in grado di catturare particolati lungo le strade o attorno alle scuole.


Anche l'inquinamento all'interno può causare problemi di salute, quindi è necessario ventilare mentre si cucina. I fuochi aperti (sia all'interno che all'esterno) sono una fonte significativa di inquinamento da particolato, le stufe a legna costituiscono una grande percentuale dell'inquinamento dell'aria esterna in inverno. È essenziale usare legna asciutta e ben stagionata, e un'efficiente stufa con certificazione ecodesign, se non si vuole inquinare l'atmosfera della casa. Se vivi in ​​una casa ventilata naturalmente accanto a una strada trafficata, l'uso di spazi abitativi sul retro o al piano di sopra ridurrà la tua esposizione quotidiana all'inquinamento.


Infine, ciò che fa bene al tuo cuore fa bene al tuo cervello. Mantieni il cervello attivo e stimolato, segui una buona dieta ricca di antiossidanti e tieniti in forma e attivo per aumentare la capacità di recupero. Ma poiché non conosciamo ancora esattamente i meccanismi con cui l'inquinamento provoca danni al nostro cervello - e come, se possibile, i loro effetti potrebbero essere invertiti - il modo migliore per proteggerci è ridurre o evitare più possibile l'esposizione all'inquinamento.

 

 

 


Fonte: Barbara Maher, professoressa di scienze ambientali alla Lancaster University.

Pubblicato su The Conversation (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)