Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Piccola molecola blocca la diffusione di proteina tossica legata all'Alzheimer

Piccola molecola blocca la diffusione di proteina tossica legata all'AlzheimerUn modello di cambinolo (piccola struttura sopra al centro) che si lega all'enzima nSMAse2. (Fonte: Kanagasabai Vadivel / UCLA Drug Discovery Lab)L'Alzheimer distrugge le cellule cerebrali, promuovendo in parte la formazione di aggregati insolubili che contengono una proteina chiamata tau.


Non solo questi 'aggregati tau' sono tossici per le cellule che li ospitano, ma invadono e distruggono anche le cellule cerebrali vicine (i neuroni), accelerando il declino cognitivo associato all'Alzheimer.


Per questi motivi, i ricercatori del morbo di Alzheimer (MA) si sono molto interessati a terapie volte a prevenire l'aggregazione della tau o a bloccarne la diffusione.


Ora, ricercatori della University of California di Los Angeles riferiscono una promettente strategia sui farmaci che blocca la trasmissione della tau. Lo studio è stato pubblicato online sulla rivista Biochemical and Biophysical Research Communications.


Usando cellule coltivate, topi modello della malattia e l'analisi strutturale proteica, i ricercatori hanno scoperto che una piccola molecola chiamata cambinolo blocca il trasferimento degli aggregati tau da una cellula all'altra. Lo studio potrebbe essere utile per le terapie contro il MA o le altre demenze associate all'accumulo di tau.


"Come terapia modificante il MA sono state testate oltre 200 molecole negli studi clinici, e nessuno ha ancora trovato il Santo Graal", ha detto Varghese John, autore senior dello studio, professore associato di neurologia dell'UCLA membro del Centro Easton di Ricerca sul MA e capo del laboratorio traslazionale e di ricerca sui farmaci. "La nostra ricerca descrive un nuovo approccio per rallentare la progressione del MA, dimostrando che è possibile inibire la propagazione di forme patologiche di tau".


Nelle persone sane, le proteine ​​tau sono blocchi benigni di costruzione della struttura del neurone o del citoscheletro. Ma nel MA, le proteine ​​tau si staccano dal citoscheletro, diventano anormalmente modificate e quindi formano 'grovigli neurofibrillari' insolubili che distruggono le cellule. A peggiorare le cose, le cellule morenti racchiudono aggregati tau in vescicole lipidiche chiamate esosomi, che poi germogliano e 'seminano' i tessuti vicini, perpetuando il ciclo distruttivo.


I ricercatori hanno condotto diversi esperimenti che suggeriscono che il cambinolo può inibire la fase di 'trasferimento', bloccando un enzima chiamato nSMase2, che è essenziale per catalizzare la produzione dei trasportatori esosomi. In uno, gli scienziati hanno usato 'cellule donatrici' che ospitavano aggregati tau derivati ​​da campioni di MA umano post mortem e li hanno mischiati con cellule riceventi prive di tau.


Senza cambinolo, gli aggregati si diffondono dai donatori ai destinatari, rispecchiando ciò che accade nel cervello delle persone con MA. Ma quando sono trattate con cambinolo, le cellule riceventi rimangono prive di tau, quando sono cresciute fianco a fianco con donatrici positive alla tau, presumibilmente perché il farmaco disabilita l'attività dell'nSMase2, bloccando il rilascio degli esosomi che trasportano la tau.


I ricercatori hanno anche osservato una minore attività catalitica dell'nSMase2 nel cervello di topi trattati con cambinolo per via orale. John ha detto che l'esperimento apparentemente di routine è stato un primo passo essenziale. Riferendosi alle membrane che circondano il sistema nervoso centrale e ne tengono fuori i farmaci, ha detto:

"Portare molecole nel cervello è un grosso ostacolo, perché la maggior parte dei farmaci non penetra la barriera emato-encefalica. Ora sappiamo che possiamo trattare gli animali con il cambinolo per determinare il suo effetto sulla patologia e sulla progressione del MA".


La ricerca è la prima a riferire il modo in cui il cambinolo interrompe l'attività catalitica dell'nSMase2 a livello atomico e fornisce una conoscenza critica ai chimici di medicinali come John, per iniziare a progettare nuovi farmaci basati sul cambinolo, che sono più potenti ed efficaci della molecola in sè stessa. Questo lavoro si sta già facendo in collaborazione con Neil Garg, professore di chimica e biochimica dell'UCLA. Se l'approccio avrà successo negli animali, potrebbe essere testato in studi clinici.

 

 

 


Fonte: University of California - Los Angeles (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Tina Bilousova, Chris Elias, Emily Miyoshi, Mohammad Parvez Alam, Chunni Zhu, Jesus Campagna, Kanagasabai Vadivel, Barbara Jagodzinska, Karen Hoppens Gylys, Varghese John. Suppression of tau propagation using an inhibitor that targets the DK-switch of nSMase2. Biochemical and Biophysical Research Communications, 2018; 499 (4): 751 DOI: 10.1016/j.bbrc.2018.03.209

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.