Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La demenza non è un treno in fuga. Possiamo ritardarne l'inizio.

Ci sono ben poche cose che i baby boomer che invecchiano temono più della demenza, una condizione che ti depreda della memoria - e troppo spesso della dignità - e ti lascia morire poco a poco, pezzo per pezzo.


I numeri sono spaventosi: in tutto il mondo, si stima che quasi 50 milioni di persone siano affette dalla demenza, un numero che si prevede salirà a 131 milioni entro il 2050. I dati sono tristi, anche senza menzionare l'impatto sui caregiver, sul sistema sanitario e sull'economia.


Tuttavia, ci sono piccoli lampi di speranza, in particolare per la ricerca che dimostra che la demenza è prevenibile, almeno in parte. Uno studio pubblicato sulla rivista medica The Lancet mostra che un caso su tre potrebbe essere impedito o ritardato se le persone si prendessero cura del loro cervello.


Sulla base di una revisione della letteratura scientifica e della modellazione matematica, un gruppo di 24 esperti globali ha individuato nove fattori che aumentano il rischio di demenza e quanto tali rischi possono essere abbassati se fossero affrontati:

  1. Perdita uditiva in mezza età: 9 per cento;
  2. Non completare l'istruzione secondaria (superiore e oltre): 8 per cento;
  3. Fumo: 6 per cento;
  4. Mancato trattamento precoce della depressione: 4 per cento;
  5. Inattività fisica: 3 per cento;
  6. Isolamento sociale: 2 per cento;
  7. Alta pressione sanguigna: 2 per cento;
  8. Obesità: 1 per cento;
  9. Diabete di tipo 2: 1 per cento.

 
A quanto pare, la riduzione potenziale del rischio assomma al 36 per cento, ma, naturalmente, i problemi di salute sono più facili da evitare in teoria che in pratica. Tuttavia, alcune lezioni importanti possono essere tratte da questo elenco di fattori di rischio modificabili.


Mentre cose come il fumo e l'inattività sono di solito considerate scelte di stile di vita, i fattori sono in gran parte sintomi di condizioni socioeconomiche scadenti. Questo ci ricorda che, come scrive su The Lancet il Dr. Martin Prince del King's College di Londra : "La demenza colpisce selettivamente i vecchi e i fragili, le donne e gli svantaggiati socio-economicamente e per istruzione".


La ricerca porta a casa anche un altro punto chiave: i cambiamenti cerebrali alla radice della demenza avvengono anni prima dell'insorgenza dei sintomi. Il dottor Antoine Hakim, professore emerito di neurologia dell'Università di Ottawa, sottolinea questo punto nel suo nuovo libro Save Your Mind: Seven Rules To Avoid Dementia: "Mentre la sequenza di istruzioni per la demenza è scritta presto, forse già nei nostri anni adolescenti, il rischio di demenza è modificabile - fino a quando, e compreso, quando iniziano i sintomi del declino cognitivo - per merito della plasticità del cervello".


La demenza è causata dalla morte delle cellule cerebrali. Ma il dottor Hakim osserva che la maggior parte dei casi non sono Alzheimer - caratterizzato da grovigli e placche nel cervello - ma sono causati da problemi vascolari come la pressione alta e l'ictus. In altre parole, ciò che fa bene al cuore fa bene al cervello (e viceversa).


Delle sue sette regole d'oro per la salute del cervello e la riduzione del rischio di demenza, la prima raccomandazione del Dr. Hakim è "risparmiare per una giornata di pioggia": aumentare la capacità e la resilienza del cervello esercitandolo come un muscolo.


Non possiamo impedire alla demenza di uccidere le persone, ma possiamo ritardare il suo inizio. Un ritardo di un anno si tradurrebbe in nove milioni di casi in meno entro il 2050; un ritardo di cinque anni potrebbe dimezzare la prevalenza della demenza a livello globale nello stesso periodo di tempo.


Vuoi evitare la demenza? Leggi. Scrivi. Suona. Sii fisicamente attivo. Sii socialmente impegnato. Mangia cibo sano. Mantieni un peso sano. Dormi bene. Non stare seduto stupidamente davanti alla TV. Questi semplici consigli sono gli strumenti migliori che abbiamo in un mondo dove non ci sono farmaci o trattamenti che impediscono la demenza.


Ci sono 100 miliardi di neuroni, trilioni di punti di contatto chiamati 'sinapsi' e 600 chilometri di vasi sanguigni nel cervello e "tutto ciò che facciamo, e che non facciamo, influenza la salute di queste cellule e le loro connessioni", scrive Dr. Hakim.


La demenza non è una conseguenza naturale dell'invecchiamento. Il rischio dipende in parte dalla genetica e dalle 'scelte' di stile di vita che facciamo. (E dobbiamo stare attenti a questa parola perché i fattori più importanti come la povertà e l'istruzione sono raramente una scelta.)


Come osserva The Lancet, "la demenza è la più grande sfida globale per la salute e l'assistenza sociale nel ventunesimo secolo". Ma non è un treno in fuga. Abbiamo la capacità di prevenire - o più realisticamente, ritardare - la malattia. E tenere al largo la demenza, anche temporaneamente, può cambiare molte vite.

Possiamo salvare molte menti usando la nostra testa.

 

 

 


Fonte: André Picard in The Globe and Mail (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.