Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Gli indizi che ci dicono che 'deve smettere di guidare'


Scrivo spesso della demenza e di come è diversa dalla perdita di memoria che ci si potrebbe aspettare dal normale invecchiamento.


Hai mai pensato all'effetto che ha la progressione della demenza sulla capacità di guidare?


La demenza è il declino della funzione cognitiva a causa di danni o di malattie del cervello e può influenzare la memoria, l'attenzione, il linguaggio e la soluzione dei problemi. Va oltre la dimenticanza leggera.


Le funzioni mentali alte (come la memoria) sono colpite per prime, seguite dal disorientamento per tempi e luoghi (come giorno, mese, anno, o posizione della casa).


Con la sua progressione, la demenza arriva a colpire la capacità di guidare perché il calo di funzionamento del giudizio, del multi-tasking [più attività contemporanee), dei tempi di reazione e delle abilità spaziali, rendono difficile fisicamente guidare e orientare un veicolo.


La capacità di valutare correttamente le proprie capacità di guida diminuiscono nelle persone che hanno la demenza. Non è raro che esse riducano al minimo la complessità dei compiti da svolgere o che sopravvalutino le proprie capacità. Sono i famigliari o gli amici che spesso possono notare una serie di indicatori del declino della capacità di guida.


Gli esperti di sicurezza del conducente offrono i seguenti 10 indicatori di declino di guida:

  • farsi distrarre facilmente durante la guida;
  • gli altri conducenti suonano spesso il clacson;
  • segnalare in modo errato i cambi di direzione;
  • graffi o ammaccature sulla vettura, sulla recinzione o sul garage;
  • premere contemporaneamente acceleratore e freno;
  • guidare a velocità inappropriate;
  • non anticipare potenziali situazioni di pericolo;
  • giudicare male (le distanze) quando si gira a sinistra;
  • rispondere tardi a situazioni impreviste;
  • confondere i pedali dell'acceleratore e del freno.


Alcune persone diventano consapevoli dei problemi e "danno le chiavi" volentieri, mentre altre ritengono che la guida sia il loro legame con l'indipendenza e continuano a guidare perché temono le conseguenze del non farlo.


La ricerca dimostra che è meglio ridurre la guida nel tempo. Le strategie per modificare il comportamento alla guida comprendono

  • percorrere distanze più brevi;
  • guidare solo in aree conosciute;
  • limitare la guida al giorno;
  • evitare svolte a sinistra difficili;
  • evitare di guidare in caso di maltempo.


Gli esperti suggeriscono che è meglio coinvolgere la persona con demenza al momento di pianificare in anticipo il giorno in cui la guida non sarà più un'opzione. Quando una persona con demenza smette di guidare, di solito la famiglia deve trovare il modo di fornire il trasporto necessario.


Sia i servizi di trasporto che quelli sull'invecchiamento concordano sul fatto che il trasporto è fondamentale per gli anziani che hanno limitato la loro guida o hanno smesso di guidare del tutto.

 

 

 


Fonte: Maureen A. Wendt in Lockport Journals (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)