Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Un nuovo modo di pensare alla demenza (1 di 2)

Noi portiamo i nostri sé passati dentro di noi. Essi possono emergere e parlare nel presente. Quando la demenza di mia madre è aumentata, ho dovuto imparare ad ascoltare in modo nuovo.


Mi sono ritrovata seduta in un salotto buio in uno dei pomeriggi autunnali brillanti di Dallas. Mia madre sonnecchiava sotto una coperta verde sul divano di fronte a me. Stavo ricucendo dei bottoni su molte delle sue camicie. Ero venuta in aereo da Philadelphia quattro o cinque volte all'anno per portarla da medici, per pulire e riparare i suoi vestiti, e per radunare i suoi amici per aiutarla.


Era felice quando sono arrivata. Eppure, si stancava facilmente, e stava perdendo sempre più la memoria. Ma non è abbastanza preciso dire che stava perdendo la memoria. Sì, metteva fuori posto le cose e non riusciva più a tenere in ordine il libretto degli assegni.


A volte annaspava su una parola (anche se si affrettava a riformulare la frase, se necessario, sostituendola con un'altra).
Era vero che stava perdendo la sua capacità di ricordare certi fatti e di eseguire alcune operazioni. Ma lei era più in contatto con il suo passato lontano di quanto non lo fosse mai stata.

 

I sè passati di mia madre

In realtà, mia madre riviveva molto del suo passato. Era impossibile prevedere quale dei precedenti sè della madre sarebbe emerso durante le nostre conversazioni. A volte sembrava malinconica come un bambino. "Ho proprio paura dei tori. E se hai paura di loro, lo percepiscono. Il nostro toro ce l'ho davvero dentro". Ricordo che, quando ero ragazzina, mi ha raccontato di quando è stata inseguita da un toro infuriato in tutto il pascolo di suo padre.


Poi a volte mia madre sembra il suo ex sé come sorvegliante di scuola. Dopo anni di pensione, ha annunciato di punto in bianco: "Non si possono lasciare troppo liberi i bambini. Io li amo, ma stanno diventando ogni anno più scaltri a scappare dalla scuola". E andavo con la mente alle mattine quando la mamma partiva per il lavoro alla Irving Junior High School con la suo uniforme navy blu.


O lei poteva guardare dritta verso di me con il suo sguardo vigile di madre e dire: "Ancora? Quella gonna non è un po' corta?" E ci risiamo. Con la bocca piena di spilli e un metro, era lei ad appuntare la mia nuova gonna rosa per farle l'orlo. Sono alle medie e sto piantando i capricci, perché voglio che le mie gonne siano lunghe esattamente come quelle di Glenda e Nancy. Che mia madre crede siano troppo corte.

 

Insistere a vivere nel presente invece di permettere ai sé passati di emergere

Come mia madre declinava più profondamente in quello che io e mia sorella supponevamo dovesse essere Alzheimer, anche se lei riusciva a resistere alla diagnosi, ho trascorso più tempo a prendermi cura di lei. Più era il tempo che passavo con lei, più notavo che aveva difficoltà a concentrarsi sul presente. Lei apparteneva vividamente ai suoi sè precedenti.


Mia madre non stava perdendo il passato. Stava perdendo la capacità di districarsi tra i vari sé del suo passato.


Noi tutti portiamo con noi i nostri sé passati. Per esempio posso rimettermi proprio sul campo lontano da casa dove mi sono recata per la prima volta all'età di dieci anni. Ma io non permetto a me stessa di parlare da quel punto di vista. Riesco a monitorare i miei sè del passato. Lo facciamo tutti. Non permettiamo loro di parlare a sproposito, perché mettiamo in primo piano ciò che sta accadendo nel presente. E' quello che pensiamo sia la "realtà".


Abbiamo l'abitudine di pensare al passato come memoria. E la memoria dovrebbe essere statica, come un'istantanea. Ma i sé passati della mamma hanno cominciato ad andare e venire come i personaggi di un film sui quali il regista ha perso il controllo. Questo andirivieni di sé passati di mia madre era allarmante per me all'inizio. Non avevo letteralmente idea di come rispondere alle sue osservazioni casuali. Il che, a sua volta, ha spaventato la mamma. Le nostre conversazioni arrivavano a un punto morto e restavamo a fissarci l'un l'altra in un silenzio carico di disagio.


Il mio primo impulso era di contraddirla. Quale toro? Non ci sono tori qui. Di che ragazzi stai parlando? Mamma, siamo qui, in un ristorante. Ciò portava al tormento. Abbiamo cominciato a litigare. La sua realtà e la mia erano in un contrasto terribile una con l'altra.


Poi ho cominciato a riconoscere alcuni degli ex sè di mia madre. Dopo tutto, avevo vissuto con lei per 20 anni. Così ho potuto spesso individuare quale dei suoi sè precedenti stava parlando. Nel risolvere questo problema lentamente, mi sono resa conto che i suoi commenti strani non erano casuali o privi di senso. Il loro significato era radicato nel passato.


In realtà, decifrare ciò che diceva la mamma durante gli ultimi anni della sua vita si è rivelato molto significativo per me. Sono giunta a credere che occuparmi di mia madre quando ha virato verso l'Alzheimer ha portato uno dei grandi doni della mia vita.


Ne parlerò nel prossimo articolo.

 

 

 

 

 


Pubblicato da Jeanne Murray Walker, Ph.D. in PsychologyToday (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.