Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


“La chiave per migliorare la qualità di vita dei pazienti con demenza è nelle cure primarie"

Mother and daughter walking arm in arm along trailUna nuova campagna (in GB) lancia la lotta contro lo stigma della demenza e si propone di portare le persone con problemi a consultare il proprio medico di famiglia.

Negli ultimi anni la demenza è venuta sotto i riflettori della sanità e vi rimarrà per qualche tempo con l'invecchiamento della popolazione, e conseguente numero di persone con demenza, in crescita continua.

Questo aumento del numero di persone con demenza è dovuto anche alla possibilità di diagnosticare meglio il disturbo – sebbene il tasso di diagnosi in Inghilterra rimanga molto basso, al 42%, in media. Senza una diagnosi come punto di partenza, le persone non hanno accesso al sostegno, all’aiuto e ai potenziali trattamenti che possono aiutarli a vivere bene con la demenza.

La diagnosi tempestiva necessita di risorse dedicate, per cui questo mese nasce una nuova campagna di sensibilizzazione del Dipartimento di Salute, sostenuta dalla Alzheimer’s Society. La campagna, una parte fondamentale della strategia nazionale della demenza e della sfida del primo ministro sulla demenza, si propone di aumentare la consapevolezza sui sintomi e incoraggiare le persone a discutere di eventuali problemi con il loro medico di famiglia.

Nessuno conosce i pazienti e i loro caregivers meglio del proprio medico di famiglia, e come primo punto di contatto per le persone interessate a se stessi o a un famigliare, i colleghi delle cure primarie sono il canale per il miglior trattamento e cura possibile. E' essenziale che tutti nelle cure primarie siano informati e interessati alla demenza e, soprattutto, siano a conoscenza dell'aiuto offerto dai servizi locali disponibili, come le cliniche della memoria.

Allora, perché è il tasso di diagnosi è ancora relativamente basso? Cosa impedisce alle persone di ricevere una diagnosi tempestiva? Le barriere evocate dalla società possono essere parte della risposta. Queste comprendono lo stigma intorno alla demenza che impedisce una discussione aperta; l'equivoco che i problemi di memoria siano parte del normale invecchiamento; e la falsa convinzione che nulla può essere fatto per le persone con demenza, dato che non esiste attualmente alcuna cura. Per contrastare queste barriere sociali dobbiamo dotare meglio le persone della consapevolezza che può aiutare loro o qualcuno che conoscono a sbloccare l'assistenza di qualità offerta.

Sappiamo dalla ricerca che la metà delle persone trovano difficoltà a parlare della demenza ad un amico o a un familiare che pensano possa avere la malattia. Un terzo delle persone dice che preoccupazioni personali (paura di sconvolgere qualcuno o sentire disagio o ansia) li scoraggia dal parlare della demenza o della perdita di memoria con un amico o un familiare.

La nuova campagna affronterà questi problemi, migliorando la conoscenza dei sintomi della demenza, trasmettendo il concetto che è possibile vivere bene con la demenza e rinforzando l’idea che sono disponibili aiuto e supporto. L’ Alzheimer’s Society ha anche pubblicato suggerimenti su come iniziare una conversazione sulla malattia, che può essere utilizzato per dare anche indicazioni a caregivers e famigliari preoccupati.

Le cure primarie hanno un ruolo chiave da svolgere nel miglioramento della qualità di vita delle persone con demenza e nell’innalzamento degli standard di cura. Il primo passo è una diagnosi tempestiva, quindi i pazienti e i caregivers possono accedere all’aiuto e al sostegno di cui hanno bisogno. Enormi passi avanti sono stati fatti dalle cure primarie per ridurre il numero di persone con demenza in trattamento con farmaci antipsicotici in questi ultimi anni, e sono sicuro che si possono ottenere altri miglioramenti significativi nella cura in un futuro non troppo lontano.

La sfida è notevole, ma migliorare la comunicazione sulla e intorno alla malattia è il passo vitale successivo che la società deve fare. Il ruolo fiduciario dei medici nella società non deve essere trascurato; poiché nel pubblico cresce più sicurezza nell’affrontare questo tabù, così deve essere per i colleghi clinici delle cure primarie.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Alistair BurnsContributor pictureScritto dal Professor Alistair Burns, direttore nazionale per la demenza clinica

Pubblicato in The Guardian il 24 Settembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.- Foto: Ian O'Leary / Getty Images

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.