Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'isolamento dell'Alzheimer fa male a paziente e caregiver

Immagine depressionedepressione Un mondo di isolamento può essere un luogo pericoloso in cui abitare. Sfortunatamente, quando si tratta di Alzheimer o altre malattie legate alla demenza, la dissociazione diventa quasi un sintomo per i pazienti e i loro caregiver.

Molti pazienti si isolano a causa dell'imbarazzo. In gran parte non vogliono sentirsi, o apparire, sciocchi di fronte agli altri, scegliendo invece di rimanere nella sicurezza della loro casa.


Avete notato l'auto di un vicino più inutilizzata del solito? Questo potrebbe essere un segno precoce di allarme di alcuni tipi di demenza o addirittura della depressione. L'isolamento in sè stesso può causare depressione o viceversa. Ma diciamolo chiaramente: La depressione può causare demenza!


Il grande pubblico deve ancora conoscere tutte le malattie che possono causare disturbi di memoria. Alcuni di noi affrontano la vita con i paraocchi, senza riconoscere un problema che non ci colpisce direttamente. Prima noi, come società, comprenderemo che la compromissione cognitiva è praticamente presente ad ogni angolo di strada, tanto prima possiamo iniziare ad aiutare quelli che incontrano questo dilemma nelle nostre comunità.


Un uomo di nome Norm McNamara, residente nella pittoresca Torquay, in Inghilterra, ha lavorato per creare una campagna di sensibilizzazione alla demenza nella sua comunità. Sta incoraggiando le aziende locali a sottoscrivere che i loro negozi e ristoranti saranno "amichevoli con la demenza". Questa è la direzione a cui tutti noi dovremmo tendere. McNamara, che è stato colpito lui stesso dalla "demenza a corpi di Lewy", ha già raccolto centinaia di firme di imprenditori che hanno accettato di unirsi a quella che oggi è conosciuta come l'Alleanza per una Azione contro la Demenza di Torbay.


I caregivers in tutto il mondo sperimenteranno un declino conciso in quella che era la loro vita sociale. Attraverso la mia scuola dei colpi duri, posso dirvi che il mio telefono ha praticamente smesso di squillare del tutto. La persona media non ha mai sperimentato le 24 ore su 24, 7 giorni su 7 di difficoltà di accudimento, quindi è naturale che non abbiano idea della quantità di sacrifici che devono essere fatti veramente. Mentre ci prendiamo cura dei propri cari, semplicemente continuiamo a dirci che i nostri vecchi amici sono solo "in attesa". Bene, ora che ho appena passato i tre anni dalla morte di mio padre, ho scoperto che solo le amicizie più sincere e fedeli sono sopravvissute.


Come ho detto prima, l'isolamento sociale è un alto fattore di rischio per lo sviluppo di demenza. Questo è solo uno dei motivi per rimanere più socialmente attivi possibile, pur essendo un caregiver. Sia che si tratti di chattare su internet, di restare in contatto con amici su Facebook, di telefonate o anche della vecchia posta scritta, è fondamentale avere una qualche forma di comunicazione con il mondo esterno.


Imparare ad tener cari gli amici che ti prestano un orecchio, anche solo per pochi minuti. Mantenere una mente aperta per i nuovi amici imprevisti che si possono incontrare. C'è qualcosa di speciale nell'amicizia con un coetaneo che si trova nella tua stessa barca. Cercare di non preoccuparsi degli amici che si sono lentamente dileguati. Questo itinerario esigente di caregiving può guidare la vita in una direzione totalmente diversa comunque.


Ci sono molti lati positivi nel caregiving, e il sostegno e l'amore da nuovi amici è uno di questi.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Gary Joseph LeBlancScritto da Gary Joseph LeBlanc, caregiver primario per un decennio dopo che a suo padre è stato diagnosticato l'Alzheimer.
Pubblicato in Hernando Today il 2 Agosto 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.