Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Diretto a casa propria

Non dobbiamo metterci sassi nelle scarpe, o indossare guanti di gomma più grandi o metterci vaselina sugli occhiali per capire come ci si sente ad essere anziani, tutto quello che dobbiamo fare è ascoltare gli anziani con cuore aperto e una mente comprensiva.

Non dobbiamo avere l'Alzheimer e la demenza di capire come ci si deve sentire ad essere confusi, soli, frustrati e smemorati. Ognuno ha sentito queste emozioni una volta o l'altra.


Naturalmente, la differenza è che le persone che vivono con l'Alzheimer affrontano la confusione, la solitudine, la frustrazione e la perdita di memoria per la maggior parte del tempo. Anche se ci sono molte, molte difficoltà, avere l'Alzheimer non significa essere meno di quello che si era, avere la demenza non vuol dire essere stupidi.

Spesso le persone con Alzheimer e demenza dicono ai familiari o al personale della struttura di assistenza che hanno bisogno o vogliono andare a casa. Talvolta possono essere molto arrabbiati e agitati e insistere molto a voler tornare a casa!


Nel nostro lavoro con persone affette da Alzheimer abbiamo scoperto che questo desiderio di tornare a casa è un modo di esprimere un profondo desiderio di vita per tornare a come era una volta. Naturalmente, nessuno di noi può tornare a casa, nessuno di noi può tornare indietro alla vita di una volta. Noi non incoraggiamo o accondiscendiamo o fingiamo quando qualcuno ci dice che vuole tornare a casa. Al contrario, diciamo loro che abbiamo capito come si sentono; sappiamo come ci sentiamo a proposito della nostra casa. Chiediamo loro di parlarci di qualcosa di speciale della loro casa. Abbiamo bisogno di sapere quale parte del passato è ancora con loro quando esprimono il desiderio di tornare a casa.


Siamo visitato di recente Sadie in un centro di assistenza alla demenza protetto. Sadie era molto preoccupata del fatto che la sua auto era appena stata rubata. Ora che non aveva più la macchina, non poteva andare a casa, e questo la disturbava. Sapevamo che Sadie non possedeva una macchina da molti anni, ma abbiamo capito cosa voleva dire avere una macchina per lei, significava indipendenza, significava poter dirigersi verso casa. Abbiamo detto a Sadie che ci dispiaceva di non avere la sua auto. Le abbiamo detto che conoscevamo qualcuno al quale era stata rubata l'auto e che era una sensazione terribile. Sadie aveva bisogno di sapere che qualcuno la ascoltava. E' stato bello ricordarle che non era sola.


Molly spesso vagava intorno al centro di cura dove viveva, in cerca del suo bambino. Diceva a tutti quelli che la ascoltavano che suo figlio aveva solo quattro anni e non riusciva a trovarlo. Aveva bisogno di tornare a casa e tenerlo sotto controllo. Molly era veramente sconvolta e quasi preda del panico a proposito del suo bambino. Il ragazzino di Molly era ormai un vigile del fuoco di mezza età, ma anche dicendoglielo non sarebbe servito. Abbiamo invece detto a Molly che abbiamo capito che era una madre meravigliosa e che lei deve aver organizzato bene le cose per il figlio. Non l'avrebbe mai lasciato solo! Ricordare a Molly che aveva amato e curato suo figlio l'ha aiutata a calmare le sue paure. Quando ha cominciato a parlare con noi del suo bambino, è diventata più calma, rideva anche con noi ricordando alcune cose divertenti su suo figlio.


Quando lavoriamo con persone che hanno l'Alzheimer ci rendiamo conto che ci può essere confusione su tempo e luogo, ma le emozioni e i sentimenti sono reali. Volere tornare a casa, tornare in un luogo nel tempo quando la vita non era così difficile, è un sentimento umano perfettamente comprensibile.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************Tom Brennerbp-TOM2Karen Brennerkaren
Scritto
da Tom & Karen Brenner, gerontologi, ricercatori, consulenti, formatori e scrittori che, con il metodo Montessori lavorano per il cambiamento culturale nel campo dell'invecchiamento. Tom è gerontologo specializzato nella creazione e nella ricerca di programmi di formazione specifici per la demenza. Karen Brenner è educatrice Montessori specializzata nel lavoro con i bambini sordi o con disturbi alla comunicazione.

Pubblicato in Alzheimer's Reading Room in Marzo 2010 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

 

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:




Notizie da non perdere

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.