Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Domenico Praticò: Un altro passo avanti nella lotta contro l'Alzheimer

Questa settimana la FDA ha approvato per gli Stati Uniti il primo dispositivo diagnostico che, misurando due proteine nel sangue, può aiutare la diagnosi dell'Alzheimer negli over-55 che presentano già sintomi della malattia.

collecting blood sample Image by stefamerpik on Freepik

Test simili erano già disponibili in precedenza, ma utilizzabili solo con campioni di liquido cerebrospinale, prelevati tramite una puntura lombare. Questo nuovo metodo richiede solo il prelievo di sangue, rendendolo meno invasivo e più semplice rispetto alla puntura lombare per i pazienti. L'annuncio segna un importante passo in avanti nella lotta contro il morbo di Alzheimer (MA).


Sebbene siamo tutti d'accordo sul fatto che non esista un singolo test in grado di diagnosticare la malattia, incluso questo nuovo test, non c'è dubbio che aggiungerlo agli altri disponibili rappresenterà una tappa fondamentale del complesso percorso diagnostico di molti pazienti. Attualmente, una diagnosi corretta della malattia richiede un'accurata anamnesi, una valutazione cognitiva e funzionale completa e, soprattutto, l'esclusione di qualsiasi altra condizione medica che potrebbe causare deterioramento cognitivo (deficit di vitamine del gruppo B, ridotta funzionalità della ghiandola tiroide, ...).


Una volta completati questi esami, un medico potrebbe prendere in considerazione di effettuare test di scansione cerebrale (come la risonanza magnetica nucleare, la tomografia assiale computerizzata). La disponibilità di un esame del sangue per verificare la presenza di segni di patologia di MA nel cervello del paziente, per formulare una diagnosi accurata e decidere se il soggetto è idoneo a partecipare a una sperimentazione clinica o a un trattamento approvato rappresenta davvero una grande svolta per il settore.

 

Come è giunta la FDA a questa conclusione?

Sono stati esaminati i dati di uno studio clinico multicentrico su quasi 500 campioni di plasma di adulti con deficit cognitivo. I campioni sono stati analizzati con questo nuovo test (Lumipulse G) e i risultati ottenuti (rapporto plasmatico pTau217 / amiloide-ß 1-42) sono stati quindi confrontati con i risultati della PET per l'amiloide o del test del liquido cerebrospinale negli stessi individui. Nello studio, quasi il 92% degli individui con risultati positivi presentava la presenza di placche di amiloide-beta (Aß) mediante PET o test del liquido cerebrospinale, e quasi il 98% degli individui con risultati negativi presentava una PET per l'Aß o un test del liquido cerebrospinale negativi.


Questi risultati indicano che il nuovo test è in grado di rilevare la presenza di patologia cerebrale da Aß associata al MA al momento del test in pazienti con deficit cognitivo. È fondamentale sottolineare che il test è attualmente destinato esclusivamente a pazienti che presentano segni e sintomi di declino cognitivo e che i risultati devono essere sempre interpretati congiuntamente ad altre informazioni cliniche del paziente.


Il test non solo rappresenta un significativo progresso scientifico, ma dovrebbe essere considerato una pietra miliare nella storia della malattia, poiché ci avvicina a una diagnosi più precoce e definitiva e, allo stesso tempo, apre la strada a opzioni terapeutiche più mirate per i pazienti. Come per altre aree mediche come l'oncologia, questo è il primo passo verso un approccio medico preciso e personalizzato per la neurologia.

 

La domanda scottante è: cosa fare se uno ha un risultato positivo al test?

Ci sono buone notizie. Numerosi studi indicano che interventi sullo stile di vita possono ridurre efficacemente il progressivo accumulo di tau e Aß nel cervello di un individuo. Conosciamo tutti i 6 pilastri della salute cerebrale (socializzazione, attività fisica, dieta, sonno, attività cerebrale, salute fisica), tutti (o la maggior parte dei quali) facilmente praticabili da chiunque.


Tutto ciò significa che è possibile rallentare l'accumulo di Aß, migliorare le capacità cognitive e ridurre significativamente il rischio di insorgenza del MA attraverso cambiamenti nello stile di vita. E, cosa importante, utilizzando questo test è persino possibile monitorare i progressi compiuti dopo pochi mesi.


Celebriamo insieme questo momento di straordinaria innovazione nella ricerca sul MA. Non c'è dubbio che stiamo assistendo a un momento rivoluzionario di grande speranza per i pazienti e le loro famiglie.

 

 

 


Fonte: Domenico Praticò in Pratico Lab

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.