Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Domenico Praticò: Solitudine, isolamento sociale e salute del cervello

La solitudine e l'isolamento sociale a lungo termine possono avere effetti negativi sulla salute del cervello. Sebbene tutti possiamo provare queste sensazioni a breve termine, non lasciamole persistere dentro di noi.

old man abandoned home Image by AI on Freepik

Ci sono mai stati momenti in cui vi siete sentiti soli al mondo? Senza amici? Probabilmente, tutti noi abbiamo fatto esperienza con queste sensazioni in qualche momento della nostra vita, tuttavia e fortunatamente, i momenti di "solitudine e isolamento sociale" sono di breve durata e legati a circostanze specifiche e fugaci che di solito si risolvono in tempi brevi.


Tuttavia, la "solitudine e isolamento sociale" persistente può avere un impatto sulla salute del cervello. Questo tipo implacabile di "solitudine" è uno stato mentale che causa disagio in cui ci rendiamo conto che le relazioni che abbiamo non sono esattamente quelle a cui aspiriamo o che desideriamo.


Sebbene possa colpire a qualsiasi età, studi epidemiologici dimostrano che la solitudine/isolamento sociale colpisce tipicamente in tre momenti della vita: giovinezza (~20 anni), mezza età (~50 anni) e tarda età (~80 anni).


Secondo alcune ricerche recenti, negli Stati Uniti l'isolamento sociale è in aumento, con una media di 1 adulto su 3 di età pari o superiore a 50 anni che dichiara di sperimentare regolarmente questa condizione. Uno studio recente pubblicato sul Journal of the American Geriatrics Association dimostra che la solitudine potrebbe ha effetti negativi sulla salute peggiori di quelli causati dall'abuso di alcol, dall'obesità o persino dal fumo. E un altro presente nella National Library of Medicine.


Nel 2017, il capo del dipartimenti sulla salute degli Stati Uniti definì il crescente numero di persone socialmente isolate come un'epidemia silenziosa e nel 2023 pubblicò un documento in cui descriveva la solitudine come una crisi della sanità pubblica. Questa situazione è un po' preoccupante perché noi umani siamo per natura creature sociali e la connettività sociale è una tendenza innata e parte della nostro essere "homo sapiens" La solitudine o l'isolamento sociale non sono benefici o salutari per nessuno e certamente non sono buoni per il nostro cervello.


Studi incentrati sulla neurobiologia della solitudine hanno dimostrato che essa è associata a una struttura cerebrale anomala sia nella materia bianca che in quella grigia del cervello, insieme a un'attività cerebrale anomala in diverse regioni, tra cui la corteccia prefrontale e l'ippocampo. S
olitudine e isolamento sociale possono anche influenzare direttamente e negativamente la salute del cervello con conseguenze negative sulle funzioni cognitive e la memoria.


Uno studio che ha seguito soggetti anziani per 12 anni ha dimostrato che gli individui con isolamento sociale mostravano segni di declino cognitivo a un tasso che era il 20% più veloce rispetto alle persone che non erano socialmente isolati. Relazioni sociali ridotte al minimo e sentimenti di isolamento portano a un rischio aumentato del 50% di sviluppare demenza negli anziani. Infatti di recente l'isolamento sociale è stato riconosciuto come uno dei fattori di rischio modificabili per lo sviluppo della malattia di Alzheimer.


Se noi stessi o qualcuno che noi conosciamo si sente isolato, non bisogna mai arrendersi e rassegnarsi. Piuttosto, dobbiamo provare a riconnetterci con gli altri e a rafforzare i legami sociali seguendo una di queste strategie:

  • Partecipare a gruppi come organizzazioni religiose, educative o sociali.
  • Entrare in un club del libro locale se ci piace leggere; spesso, le biblioteche locali offrono gruppi di discussione sui libri o eventi per autori.
  • Facciamo uno sforzo in più per venire a contatto con familiari e amici che non sentiamo da molto tempo.
  • Consideriamo di adottare un animale domestico se ci piacciono gli animali: un cane, un gatto o qualsiasi altro animale può farci sentire più connessi. Facciamolo sempre tenendo in considerazione l'impegno che potrebbe essere necessario per prendersi cura dell'animale in base al nostro stile di vita e anche budget.
  • In alcuni casi sarà necessario rivolgersi ad uno specialista della salute mentale, che potrebbe guidarci con strategie aggiuntive per gestire la solitudine e l'isolamento sociale.


Affrontare e gestire con successo la solitudine/isolamento sociale è molto importante per la salute del cervello. Riconnettersi e superare questi sentimenti a lungo termine sarà altamente benefico per la salute fisica, la funzione cognitiva e il benessere del cervello, quindi prestiamo sempre attenzione alla nostra salute mentale.


Sensazioni di solitudine e isolamento sociale possono verificarsi per tutti noi e per brevi momenti della nostra vita. Ma periodi prolungati possono certamente influenzare la salute del cervello e la salute fisica. Non bisogna avere paura di riconoscere che questo stato d'animo a volte è parte del nostro essere. Allo stesso tempo, se conosciamo una persona cara che potrebbe provare solitudine o essere isolata socialmente, contattiamola e cerchiamo di coinvolgerla per farla venire fuori da questa situazione psicologica nel più breve tempo possibile.

 

 

 


Fonte: Domenico Praticò in Pratico Lab

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.