Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Caregiver di Alzheimer non dovrebbero ignorare i sintomi di depressione: eccone alcuni

Come individuare la depressione del caregiver?

person suffering from depression Image by rawpixel.com on Freepik

Fatti alcune domande per riconoscere i segni della depressione. Stai provando sentimenti di tristezza, disperazione o impotenza? Hai difficoltà a dormire? Ti senti continuamente esausta/o, sovraccarica/o o straordinariamente stressata/o?


Se hai risposto "sì" a una o a tutte queste domande, allora c'è un'indicazione che stai soffrendo di depressione. Degli studi (Taylor et al. 2008, Depp et al. 2011) hanno dimostrato che i caregiver, indipendentemente dall'età, soffrono di un eccesso di depressione, malattie e persino di mortalità, rispetto ai non caregiver.


La prevalenza della depressione è più alta del 30/40% nei caregiver di demenza rispetto ad altri caregiver, in particolare durante le festività. I caregiver di demenza negli Stati Uniti hanno maggiori probabilità di aver subito depressione (32,5%) o ansia (26%) rispetto ai loro simili di altri paesi (Alzheimer's Association of Northern California).


La depressione viene in genere diagnosticata quando segni e sintomi si verificano costantemente durante il giorno, ogni giorno, per un lungo periodo. Gli individui sperimentano la depressione in vari modi: tipo e grado dei sintomi, e il modo in cui cambiano nel tempo. Presta attenzione a sintomi come: affaticamento e perdita di energia, perdita o aumento di peso, cambiamenti nell'appetito, ansia e irritazione, difficoltà a concentrarti, compromissione della memoria, sentimenti di inutilità, colpa e auto-accusa, disturbi fisici inspiegabili e persino pensieri di suicidio.


Spesso, i caregiver fissano aspettative non realistiche su se stessi e sui loro ruoli di cura e tendono alla perfezione o si confrontano con altri caregiver. Queste aspettative possono causare stress, tensione fisica ed emotiva indebiti, portando alla depressione. I caregiver possono ridurre il rischio di depressione arruolando il sostegno di familiari e amici, partecipando a gruppi di supporto o usando servizi di sollievo/tregua che possono dare loro una pausa.


Inoltre, praticare la cura di sé come una routine di esercizio fisico, una dieta sana e mantenere un programma di sonno regolare possono essere strategie efficaci per far fronte, e scongiurare i sintomi della depressione. Anche attività come meditazione, yoga ed espressione creativa e prendersi del tempo per godere di eventi comunitari o culturali, nonché socializzare con gli amici, possono ridurre il rischio di depressione.


Inoltre, essere più informati e trovare risorse sull'Alzheimer aiuterà il caregiver con suggerimenti e strategie per prendersi cura della persona cara, il che può ridurre lo stress della cura che porta alla depressione. Il caregiving in sé non provoca depressione, però i caregiver spesso trascurano la propria cura perché cercano diligentemente di fornire la migliore assistenza possibile ai loro cari.


Poi, a causa dello stigma di considerare spesso la depressione come un segno di debolezza, o a causa dell'imbarazzo, i caregiver potrebbero nascondere i loro sentimenti agli altri e continuare a ignorare la condizione, e la loro salute mentale soffrirà. La depressione non trattata può inibire la capacità del caregiver di fornire assistenza alla persona cara e influenzare anche la sua salute fisica.


Per la salute del caregiver e la salute della persona cara, è importante che il caregiver veda un medico per una diagnosi corretta. Che il caregiver sia valutato dal medico di famiglia, da uno psichiatra, da un psicologo o da altro professionista della salute mentale, una diagnosi accurata può aprire una porta a cure e consulenza sulla strada di una sana ripresa e un senso migliore di benessere.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.