Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Rischio genetico di Alzheimer: ti interessa sapere?

Genetic Risk for Alzheimers: Do You Want to KnowRischio genetico per Alzheimer: Do You Wanna Know Dopo lo svelamento del genoma umano, i ricercatori hanno sviluppato test genetici in grado di informare gli individui del loro rischio di sviluppare determinate malattie o condizioni. La domanda diventa ora, vogliamo conoscere i nostri rischi?

In particolare, se si ha una storia familiare di Alzheimer, che è incurabile, vorresti un test genetico per avere ulteriori informazioni sulle tue possibilità? "Sicuramente", ha detto Gloria VanAlstine, 60 anni, e Joyce Smith di 79.

Le due donne hanno subito un test genetico per il controverso gene apolipoproteina E (APOE), un gene di suscettibilità, del quale alcune varianti sono ritenute capaci di aumentare significativamente il rischio di una persona di sviluppare l'Alzheimer. Entrambe le donne hanno una storia familiare di Alzheimer, che aumenta il rischio.

Il test genetico è stato condotto nell'ambito dello studio Risk Evaluation and Education for Alzheimer's disease Study (REVEAL), uno della serie che si svolgono alla School of Public Health dell'Università del Michigan, e in altri siti tra cui Harvard University, Howard University, e University of Pennsylvania. Il test è controverso tuttavia, poichè la variante genetica APOE non è né necessaria né sufficiente a causare la malattia. Tra la comunità medica, questa limitazione, insieme a una generale mancanza di opzioni di trattamento per l'Alzheimer, ha sollevato la preoccupazione che le informazioni genetiche potrebbero essere un problema piuttosto che un beneficio per i pazienti.

In realtà, ci sono state numerose dichiarazioni di consenso e di articoli contro l'uso di genotipo APOE per predire il rischio di Alzheimer. Tuttavia, la maggior parte dei partecipanti allo studio che ha fatto il test, tra cui VanAlstine e Smith, hanno voluto conoscere i risultati dei test APOE e non avevano apparenti difficoltà a fronteggiarli, ha dichiarato Scott Roberts, Ph.D., professore associato all'Università del Michigan e uno degli autori dello studio.

La National Society of Genetic Counselors e l'American College of Medical Genetics hanno recentemente messo a punto linee guida per la consulenza genetica e il test per l'Alzheimer.

Le linee guida forniscono ai medici un quadro per la valutazione del rischio genetico dei loro pazienti per l'Alzheimer, identificando le persone che possono trarre beneficio dai test genetici, e fornendo gli elementi chiave della consulenza genetica.

L'Alzheimer è tradizionalmente suddiviso tra tipo ad esordio precoce e quello ad insorgenza tardiva. Quello ad esordio precoce si verifica prima dei 60-65 anni e rappresenta dall'1 al 5 per cento di tutti i casi, mentre quello ad esordio tardivo si verifica dopo 60-65 anni ed è la forma predominante.

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 


Fonte: University of Michigan   (Foto di donna al prelievo del sangue da Shutterstock)

Pubblicato da Rick Nauert, PhD, verificato da John M. Grohol, pubblicato su PsychCentral il 13 Dicembre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.