Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Alzheimer: 5 idee per mantenere forti le relazioni con i propri cari

Come posso continuare a relazionarmi con la persona cara che ha l'Alzheimer?

Man mano che il morbo di Alzheimer (MA) avanza, troverai sempre più impegnativo comunicare con il tuo caro, perché, oltre alla difficoltà a usare parole e linguaggio, anche il deterioramento della vista e/o dell'udito possono rendere più difficile comunicare.

È importante prima informarsi sulla malattia. Più hai familiarità con la malattia, meglio riuscirai a gestirla con la persona cara. Acquisendo più conoscenze potrai anche cambiare le tue aspettative e adattarti a nuovi modi di relazionarti. Inoltre, ti aiuterà anche a dare empatia e supporto.

In un recente post online su WebMD, Virginia Wadley Bradley PhD, prof.ssa emerita di medicina, gerontologia, geriatria e cure palliative dell'Università dell'Alabama di Birmingham, spiega che arrivare alla pace e all'accettazione della diagnosi del tuo caro è il primo passo per permettere che si formi una nuova relazione.

Man mano che la sua personalità cambia, è cruciale accettare la relazione del momento con la persona cara, e il fatto che continuerà a cambiare. Ciò comporta un approccio all'assistenza della persona cara chiamata 'cura centrata sulla relazione', che abbraccia chi era e che la incontra dov'è al momento.

La dott.ssa Bradley definisce questo un approccio incentrato sulla relazione e afferma che alcuni medici usano questo metodo per adattare la cura alle capacità e alle preferenze uniche della persona, nonché a quelle della famiglia.

"Il medico coinvolge fin dall'inizio la famiglia in tutte le decisioni e si concentra su come preservare la dignità e la compassione per la persona con MA, capitalizzando nel contempo le osservazioni della relazione tra il paziente e il suo caregiver familiare", afferma.

La dott.ssa Bradley offre le seguenti 5 idee per l'assistenza centrata sulla relazione, per mantenere forti le relazioni quando la persona amata ha il MA:

  1. Riconosci gli stimoli familiari. Riconosci gli spunti attuali della persona che conoscevi, piuttosto che concentrarti sugli aspetti della sua personalità che non ci sono più.
  2. Stai al gioco. I sintomi di MA possono essere un bersaglio in movimento. Ciò che aiuta la persona cara oggi potrebbe non funzionare domani. Per le persone con MA si raccomanda di mantenere una routine quotidiana familiare. Adattarti alle risposte e agli umori della persona cara può aiutare entrambi a mantenere il benessere emotivo.
  3. Riformula le aspettative. Metti da parte quelle alte e cerca di mantenere un atteggiamento positivo. Non correggere o dire: "Non ti ricordi?". Invece di enfatizzare l'errore, reindirizza, distrai o cambia argomento.
  4. Resta sociale. È facile sentirsi isolati quando hai il MA o ti stai prendendo cura di una persona cara. Incoraggia i familiari e gli amici a rimanere in contatto con la persona cara in modi a lei confortevoli.
  5. Prenditi cura di te stesso. Come caregiver, devi trovare il tempo per prenderti cura di te stesso per mantenere il benessere mentale e fisico.

Comprendendo come i sintomi di MA influenzano il comportamento e usando un approccio centrato sulla relazione, è possibile scoprire modi nuovi e creativi per stare vicino alla persona cara e apprezzare ogni interazione.

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.