Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Invertita la perdita di memoria da Alzheimer con onde elettromagnetiche

Patient wearing MemorEMUna paziente che indossa il casco MemorEM.COMUNICATO STAMPA. Ci sono, infine, alcune notizie incoraggianti per i milioni di persone che soffrono di morbo di Alzheimer (MA). La NeuroEM Therapeutics ha annunciato oggi i risultati di un [piccolo] studio clinico in aperto che mostra un'inversione del deterioramento cognitivo nei pazienti con MA dopo appena due mesi di trattamento con il dispositivo portatile della società, per il trattamento a domicilio.


I risultati dimostrano che il Transcranial Electromagnetic Treatment (TEMT) è stato sicuro in tutti gli 8 pazienti partecipanti, che avevano MA da lieve a moderato e ha migliorato le prestazioni cognitive in 7 di loro, come misurato dal loro punteggio ADAS-Cog, che è il punto di riferimento per testare le terapie per il MA. Lo studio è stato pubblicato nel Journal of Alzheimer's Disease.


I ricercatori avevano già dimostrato che, trattando dei topi di MA con le onde elettromagnetiche nella gamma delle radiofrequenze, hanno ottenuto il risultato di proteggere dalla compromissione della memoria i topi giovani con MA e di invertire il deterioramento della memoria dei topi anziani con MA.


Per il presente studio clinico nell'uomo, i ricercatori hanno usato lo stesso trattamento (due volte al giorno per 1 ora) creando il primo dispositivo per la testa MemorEM™ di NeuroEM. Il dispositivo ha diversi emettitori, altamente specializzati, posizionati all'interno di un cappuccio, che vengono attivati in sequenza, con trattamenti facilmente somministrati in casa dal caregiver del paziente. Inoltre, il dispositivo consente una mobilità quasi completa per eseguire quasi tutte le attività domestiche durante i trattamenti.


"Forse la migliore indicazione che i due mesi di trattamento stavano avendo un effetto clinicamente importante sui pazienti con MA di questo studio è che nessuno di loro voleva restituire il dispositivo alla University of South Florida dopo che lo studio è stato completato", ha detto il Dott. Gary Arendash, CEO di NeuroEM Therapeutics. Un paziente ha persino esclamato "Sono tornato [quello di prima]".


Gli investigatori hanno detto di avere una forte evidenza che il TEMT interessa direttamente il meccanismo del MA, penetrando facilmente nel cervello e tra le cellule cerebrali, per rompere gli aggregati di due proteine ​​tossiche all'interno delle cellule cerebrali chiamate A-beta e tau.


La capacità del TEMT di disaggregare entrambe le proteine ​​tossiche all'interno delle cellule cerebrali (neuroni) sembra essere la chiave per fermare e invertire la perdita cognitiva del MA. I farmaci attuali per MA negli studi clinici hanno grande difficoltà a entrare nel cervello e poi nelle cellule cerebrali. Anche se riescono a farlo, comunque non hanno la capacità di puntare i piccoli aggregati di proteine A-beta e ​​tau che sembrano essere causali per il MA.


La NeuroEM Therapeutics sta progettando un esperimento clinico cardine per iniziare il reclutamento di circa 150 soggetti con MA da lieve a moderato entro la fine dell'anno che saranno trattati con il dispositivo MemorEM™ della società. Se quell'esperimento continuerà a rivelare sicurezza e benefici cognitivi, la NeuroEM Therapeutics prevede di chiedere alla FDA l'approvazione del dispositivo MemorEM™ per il trattamento di MA. Le ubicazioni cliniche di questo esperimento multi-sito non sono ancora state definite.


"Nonostante sforzi significativi per quasi 20 anni, l'arresto o l'inversione deficit della memoria nelle persone con MA ha eluso i ricercatori", ha detto la co-autrice Amanda Smith MD, della University of South Florida, il centro clinico dello studio. "Questi risultati forniscono la prova preliminare che il TEMT valutato in questo piccolo studio può avere la capacità di migliorare la prestazione cognitiva dei pazienti con MA lieve o moderato".


Dopo due mesi di trattamento somministrato a casa dai loro caregiver, nessuno degli 8 pazienti dello studio presentava effetti collaterali deleteri sulle misure comportamentali o fisiologiche, come registrato dai caregiver in un diario giornaliero. Inoltre, le scansioni cerebrali post-trattamento non hanno rivelato alcuna induzione visibile di tumori o emorragie cerebrali chiamate micro-emorragie.


Utilizzando il compito di riferimento ADAS-Cog per valutare una serie di misure cognitive, 7 degli 8 pazienti di MA hanno risposto collettivamente al trattamento con un aumento di più di 4 punti nella prestazione cognitiva entro la fine del periodo di trattamento di 2 mesi; i risultati indicano un effetto molto grande e clinicamente importante.


Poiché i pazienti di MA mostrano di solito un calo di almeno 4 punti nelle prestazioni ADAS-cog all'anno, il miglioramento di 4+ punti fornito dal TEMT era come se i pazienti trattati fossero andati indietro nel tempo alla loro prestazione cognitiva migliore di un anno prima.


"Siamo stati sorpresi particolarmente che questo miglioramento altamente significativo della ADAS-cog sia stato mantenuto anche due settimane dopo il completamento del trattamento", ha dichiarato il Dott. Arendash. "La spiegazione più probabile del beneficio continuato dopo l'interruzione del trattamento è che era stato colpito il processo di MA in sé stesso".


Le abilità cognitive sono state migliorate anche in altri compiti, come ad esempio il compito Rey AVLT, in cui erano presenti aumenti clinicamente importanti nel richiamo di parole dopo il trattamento per 2 mesi e a 2 settimane. È stata osservata anche una riduzione del 50% nella dimenticanza in questo importante compito.

TEMT-penetration.jpg


Oltre alla valutazione cognitiva, lo studio ha anche coinvolto analisi dei marcatori di MA sia nel sangue che nel liquido cerebrospinale (CSF), prima e al termine del periodo di trattamento di 2 mesi. Questi marcatori di MA sono stati cambiati in direzioni prevedibili se il TEMT avesse disaggregato le due proteine ​​tossiche (A-beta e tau), che sembrano essere le cause alla radice della malattia.


Inoltre, scansioni MRI cerebrali di singoli pazienti di MA hanno rivelato prove di una maggiore comunicazione tra i neuroni in una zona del cervello fondamentale per l'integrazione cognitiva chiamata corteccia cingolata / cingolo.


Gli investigatori ritengono che il TEMT può essere un intervento terapeutico completamente nuovo contro il MA e che la tecnologia di bioingegneria di NeuroEM può riuscire dove la terapia farmacologica contro questa malattia devastante ha finora fallito.


Sulla base dei risultati e dell'entusiasmo per continuare il trattamento che tutti i pazienti hanno espresso, è stato loro proposto (e hanno accettato) di continuare con il TEMT in una estensione in corso dello studio che porterà la durata media a 17 mesi tra la partenza dello studio iniziale e la fine dell'estensione.


Altre informazioni su entrambi gli studi clinici, quello completato e quello in corso, sono disponibili sul sito di NeuroEM.

 

 

 


Fonte: NeuroEM Therapeutics (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Gary Arendash, Chuanhai Cao, Haitham Abulaban, Rob Baranowski, Gary Wisniewski, Lino Becerra, Ross Andel, Xiaoyang Lin, Xiaolin Zhang, David Wittwer, Jay Moulton, John Arrington, Amanda Smith. A Clinical Trial of Transcranial Electromagnetic Treatment in Alzheimer’s Disease: Cognitive Enhancement and Associated Changes in Cerebrospinal Fluid, Blood, and Brain Imaging. Journal of Alzheimer's Disease, 3 Sep 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)