Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Squilibrio delle proteine chaperone promuove l'accumulo di tau tossica nel cervello che invecchia

tau pathologyPatologia Tau che ricorda quella del cervello con Alzheimer. (Fonte: Laura Blair laboratory, USF Health)

Lo squilibrio di una proteina chaperone (cicerone, guida) può avere un ruolo significativo nell'avvio dell'accumulo tossico di tau nel cervello invecchiato, un primo passo nello sviluppo del morbo di Alzheimer (MA) e dei relativi disturbi neurodegenerativi chiamati taupatie, secondo un nuovo studio preclinico eseguito alla Università della Florida del Sud.


Nell'uomo, il ripiegamento errato della proteina tau conduce al suo accumulo tossico all'interno delle cellule cerebrali, porta alla formazione di questi aggregati tau in grovigli neurofibrillari, alla morte dei neuroni, e infine ai sintomi di declino cognitivo come perdita di memoria e calo delle competenze di pensiero.


In questo studio, i ricercatori della USF hanno usato topi che non erano geneticamente modificati (topi di tipo selvaggio) per esaminare gli effetti dell'AHA1 e della FKBP52, due proteine con-chaperoni della proteina da shock termico HSP90, nel cervello invecchiato. Hanno modellato lo squilibrio molecolare sovra-esprimendo la produzione di AHA1 e FKBP52 in questi topi vecchi di tipo selvaggio. I risultati, evidenziati qui sotto, sono stati pubblicati su Acta Neuropathologica Communications.


L'HSP90 è una proteina chaperone abbondante nei neuroni e in altre cellule nel cervello. Normalmente, le proteine ​​con-chaperoni aiutano le proteine chaperoni a monitorare e sostenere l'equilibrio  (omeostasi) delle proteine ​​fondamentali per la salute delle cellule.


"La rete di proteine chaperoni è la difesa naturale della tua cellula per mantenere l'omeostasi per tutta la vita, e questo studio sottolinea l'importanza di proteggere quell'equilibrio nel cervello invecchiato", ha affermato l'autrice senior Laura Blair PhD, assistente professoressa di medicina molecolare alla USF. "Siamo entusiasti di usare questo nuovo modello di taupatia per trovare i modi per ripristinare l'equilibrio delle proteine, e ritardare o fermare la progressione del MA e delle altre neurodegenerazioni".


Tra le loro numerose funzioni di controllo di qualità, le reti di proteine chaperoni garantiscono che le proteine ​​siano piegate in conformità alle forme 3D corrette, trasportate con precisione dove servono per fare il loro lavoro e spinte verso la degradazione se sono modificate anormalmente o non più utili. Le proteine ​​di shock termico come l'HSP90, innescate quando una cellula è sotto stress, hanno un ruolo di 'triage' (smistamento) particolarmente importante per correggere l'errato ripiegamento della proteina e impedirne l'aggregazione.


"Ma nel cervello invecchiato, l'equilibrio delle proteine chaperoni sposta e crea un sistema che non funziona in modo efficiente come dovrebbe essere di norma. Grandi numeri di molecole chaperoni diminuiscono in espressione e un numero più piccolo ma significativo aumenta l'espressione", ha detto la dott.ssa Blair.


L'aumento dell'età è il più grande fattore di rischio conosciuto per il MA. Quindi, il team della USF ha studiato se un aumento dei livelli di FKBP52 e AHA1 da solo potrebbe avviare le caratteristiche patologiche che imitano il MA umano nei topi anziani di tipo selvaggio, quelli senza manipolazioni genetiche che predispongono il loro cervello ad aumentare anormalmente l'aggregazione della tau.


I risultati chiave del loro nuovo topo modello di taupatia includono:

  • Alti livelli di FKBP52, e in misura minore di AHA1, aumentano l'accumulo di tau nel tempo, nei topi invecchiati e di tipo selvaggio.
  • L'accumulo di tau, promosso dalla sovra-espressione di FKBP52, ma non di AHA1, si correla a maggiore neuroinfiammazione attraverso l'attivazione esagerata delle cellule di supporto neuronali, ovvero microglia e astrociti. Ciò è stato integrato dalla perdita di neuroni e deterioramento cognitivo.


I topi modello esistenti, compresi quelli con geni aggiunti o sottratti, introducono mutazioni tau e seminano il cervello dei topi con tau umana, aiutando gli scienziati a capire meglio le cause sottostanti il MA e le altre taupatie. Tuttavia, tendono ad essere limitati nel catturare gli aspetti fisiologici della neurodegenerazione nel contesto dell'invecchiamento, sia normale che anormale.


"Speriamo che questo modello (squilibrio dei chaperoni) ci aiuti a capire meglio le dinamiche dell'aggregazione tau e della neuroinfiammazione, compresi i tempi e le connessioni tra gli eventi patologici, senza regolare direttamente un percorso o l'altro", ha detto la dott.ssa Blair.


La squadra della dott.ssa Blair ha progettato studi ulteriori per aiutare a svelare se, e quando, è più influente l'accumulo di tau o la neuroinfiammazione nel causare la tossicità della cellula cerebrale durante l'invecchiamento. Ciò potrebbe aiutare a determinare quali chaperoni (FKBP52, AHA1 o altri) possono essere i migliori obiettivi terapeutici per ripristinare l'equilibrio delle proteine, ha detto.

 

 

 


Fonte: Anne DeLotto Baier in University of South Florida (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Marangelie Criado-Marrero, Niat Gebru, Danielle Blazier, Lauren Gould, Jeremy Baker, David Beaulieu-Abdelahad, Laura Blair. Hsp90 co-chaperones, FKBP52 and Aha1, promote tau pathogenesis in aged wild-type mice. Acta Neuropathologica Communications, 8 Apr 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.