Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuovo biomarcatore può prevedere l'Alzheimer anni prima dei sintomi

Una proteina unica del cervello, misurata nel sangue, potrebbe essere usata per diagnosticare il morbo di Alzheimer (MA) decenni prima dello sviluppo dei sintomi, secondo una nuova ricerca della Edith Cowan University (ECU). Pubblicato su Translational Psychiatry, lo studio è il primo a scoprire che le persone con la 'proteina fibrillare acida della glia' (GFAP, glial fibrillary acidic protein) elevata nel sangue, hanno più amiloide-beta nel cervello, un indicatore noto di MA.


La GFAP è una proteina che è presente di norma nel cervello, ma viene rilasciata nel sangue quando il cervello è danneggiato all'inizio del MA, una malattia che colpisce oltre 35 milioni di persone nel mondo e la cui diagnosi attualmente comporta una scansione cerebrale o il test del fluido spinale.


Il ricercatore senior dello studio, il professor Ralph Martins AO dell'ECU, ha detto che la scoperta offre un nuovo percorso promettente per la diagnosi precoce:

"I biomarcatori del sangue stanno diventando un'alternativa entusiasmante ai metodi esistenti, costosi e invasivi, per diagnosticare il MA. Il biomarcatore GFAP potrebbe essere usato per sviluppare un test del sangue semplice e veloce per rilevare se una persona ha un rischio alto di sviluppare il MA.

"La diagnosi precoce è fondamentale per consentirci di implementare interventi medici e di stile di vita che possono aiutare a ritardare la progressione della malattia e dare alle persone più tempo prima che emergano i sintomi".

 

Un passo avanti

Il MA è una condizione cerebrale degenerativa che può svilupparsi silenziosamente negli anni; porta al declino della memoria e alla perdita di capacità di pensiero. Non c'è una cura conosciuta. Secondo il prof. Martins, lo sviluppo di un esame del sangue precoce per la malattia sarà rivoluzionario:

"La tecnologia per rilevare i biomarcatori si è sviluppata rapidamente, quindi penso che nei prossimi anni inizieremo a vedere gli esami del sangue diagnostici per l'Alzheimer.

"L'attuale scansione cerebrale e i test di puntura lombare sono costosi e invasivi e non ampiamente disponibili per la popolazione generale. Un esame del sangue potrebbe aprire possibilità di diagnosi precoce per milioni di persone e quindi abilitare interventi più tempestivi".

 

Speranze future

Lo studio ha coinvolto 100 australiani da 65 a 90 anni senza sintomi di MA. Il prof. Martins ha detto che è necessaria ulteriore ricerca per comprendere la GFAP nel MA:

"Gli studi longitudinali potranno darci più informazioni su come la GFAP si collega alla progressione del MA, consentendoci di determinare quando emergeranno i sintomi."


Il prof. Martins fa anche parte di un grande studio che esplora interventi per il MA, con l'obiettivo finale di trovare farmaci e fattori di stile di vita che possono fermare o ritardare lo sviluppo della malattia:

"Le tecniche di diagnosi e le tecniche di intervento vanno di pari passo; se potessimo usare i biomarcatori del sangue per rilevare presto il MA, potremmo anche intervenire prima".

 

 

 


Fonte: Edith Cowan University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Pratishtha Chatterjee, Steve Pedrini, Erik Stoops, Kathryn Goozee, Victor Villemagne, Prita Asih, Inge Verberk, Preeti Dave, Kevin Taddei, Hamid Sohrabi, Henrik Zetterberg, Kaj Blennow, Charlotte Teunissen, Hugo Vanderstichele, Ralph Martins. Plasma glial fibrillary acidic protein is elevated in cognitively normal older adults at risk of Alzheimer’s disease. Translational Psychiatry, 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)