Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


App sperimentale prevede il rischio di sviluppare l'Alzheimer entro 2/4 anni

Un nuovo studio eseguito alla Lund University in Svezia mostra che dei biomarcatori convalidati possono rivelare il rischio di un individuo di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA). Usando un modello che combina i livelli di due proteine ​​specifiche nel sangue di coloro che hanno un leggero deterioramento della memoria, i ricercatori possono prevedere il rischio di sviluppare il MA. I ricercatori hanno anche sviluppato un'app che i medici possono usare per dare ai pazienti una valutazione del rischio.


Oskar Hansson e i suoi colleghi stanno studiando da molto tempo diversi biomarcatori, per produrre una diagnosi migliore nella fase iniziale del MA. Nell'ultimo anno, hanno anche sviluppato marcatori accurati in esami del sangue per il MA. L'obiettivo era identificare la malattia in una fase iniziale della sua progressione, prima della fase effettiva di demenza, per iniziare il trattamento che allevia i sintomi, evitare esami inutili e creare un senso di sicurezza tra i pazienti.


Oskar Hansson, professore di neurologia dell'Università di Lund e consulente dell'unità clinica di ricerca sulla memoria dello Skåne University Hospital, spiega:

"Molte persone con MA in effetti cercano cure quando hanno sviluppato solo un lieve deterioramento della memoria, il che significa molti anni prima della fase di demenza della malattia. È spesso difficile per i medici dare la diagnosi corretta alle persone con lieve deterioramento della memoria, poiché può derivare da molte condizioni diverse dal MA. In questo studio abbiamo sviluppato un modello che si basa sui risultati di un semplice esame del sangue e che può prevedere con un alto grado di validità chi svilupperà la demenza di MA entro 4 anni".


Tra i tanti biomarcatori che i ricercatori hanno esaminato nel corso degli anni, lo studio attuale dimostra che un modello che combina la concentrazione e i livelli delle due proteine 'tau fosforilata' e 'neurofilament light' nel sangue, è quello che dà il risultato e la prognosi più affidabili in confronto alle odierne analisi del fluido spinale cerebrale (CSF). Il modello fornisce anche una risposta più affidabile rispetto al modello di base attuale che coinvolge l'età, il sesso, l'istruzione e i test di memoria di base.


"Oltre a questa valutazione iniziale, i metodi offerti attualmente per diagnosticare il MA sono costosi e dispendiosi in termini di tempo, usando scansioni PET e analisi del CSF, disponibili solo in determinati ambiti sanitari specialistici. Il nostro obiettivo negli ultimi anni è stato trovare metodi semplici che possono essere usati nelle cure primarie per fare una diagnosi precoce, e iniziare molto prima il trattamento che allevia i sintomi. Ciò richiederà più studi, ma abbiamo assolutamente fatto un passo importante verso il nostro obiettivo", aggiunge Hansson.


I ricercatori hanno anche sviluppato uno strumento online: un'app che combina i dati di base (età, sesso, istruzione e test della cognizione) con i valori dei biomarcatori nel sangue dell'individuo. Presi insieme, questi dati forniscono informazioni sul rischio di un singolo paziente di sviluppare il MA entro 2 / 4 anni. L'app attualmente è diretta solo alla ricerca e deve essere convalidata da altri studi prima che possa essere usata nell'assistenza sanitaria. L'app è disponibile su: https://brainapps.shinyapps.io/plasmaatnapp/


Lo studio ha coinvolto un totale di 573 persone con lievi compromissione cognitiva e un'età media di 71 anni. I partecipanti provenivano dai due studi multicentri principali: Swedish BioFinder Study e ADNI, Alzheimer’s Disease Neuroimaging Initiative. Lo studio è stato guidato da Oskar Hansson e Niklas Mattsson-Carlgren della Lund University, in collaborazione con Henrik Zetterberg e Kaj Blennow (Sahlgrenska Academy e Ospedale della Sahlgrenska University), con il Clinical Neurochemistry Laboratory di Mölndal e con l'azienda farcaceutica americana Eli Lilly, tra gli altri.

 

 

 


Fonte: Lund University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Nicholas Cullen, Antoine Leuzy, Sebastian Palmqvist, Shorena Janelidze, Erik Stomrud, Pedro Pesini, Leticia Sarasa, José Antonio Allué, Nicholas Proctor, Henrik Zetterberg, Jeffrey Dage, Kaj Blennow, Niklas Mattsson-Carlgren & Oskar Hansson. Individualized prognosis of cognitive decline and dementia in mild cognitive impairment based on plasma biomarker combinations. Nature Aging, 30 Nov 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.