Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Trovare la causa della perdita di memoria nell'Alzheimer

Perdita di memoria e confusione sono segni del morbo di Alzheimer (MA). I fisici Serge Rombouts e Martina Huber hanno sviluppato nuovi metodi per aiutare la scienza medica ad andare a fondo di questa malattia insidiosa.


Non era previsto, ma il MA è diventato un tema ricorrente nella carriera del fisico Serge Rombouts, professore di neuroscansioni cognitive all'Università di Leiden in Olanda, e al suo Istituto di Psicologia. Ha conseguito un dottorato di ricerca nel 1999 per una tecnica che usava uno scanner MRI per visualizzare l'attività del cervello dei malati di MA e demenza, e ha continuato ad emergere in molti dei suoi progetti da allora.


L'obiettivo finale: usare una scansione del cervello per determinare se qualcuno ha la demenza, oltre alle interviste e ai test di memoria che i medici usano per giungere a una diagnosi.

 

Distinguere da altre forme di demenza

"Il problema è che nella fase precoce, il MA ha tutti i tipi di analogie con altre forme di demenza", dice Rombouts. "Si deve distinguere tra queste fin dalle prime fasi del processo, e questa diagnosi è utile anche se si desidera provare nuovi trattamenti. Il processo di malattia nel cervello comincia da 10 a 15 anni prima che diventino evidenti i sintomi, come la dimenticanza. E il trattamento può avere più effetto se si inizia molto anni prima".


Una diagnosi di scansione non è ancora disponibile, ma con i metodi giusti, ricercatori come Rombouts possono ora vedere le differenze tra le scansioni del cervello dei malati di MA e quelle dei partecipanti sani al test:

"Il fatto è che questo può essere visto più chiaramente se si confrontano i due gruppi uno con l'altro. Purtroppo, non puoi formulare una diagnosi affidabile ponendo un singolo paziente nello scanner".

 

Sbirciare all'interno del cervello

Per visualizzare il cervello Rombouts analizza l'attività cerebrale. Il sangue che scorre nelle regioni cerebrali attive è più ossigenato e lo scanner può registrarlo. Questi dati possono essere usati per rendere colorate le immagini di sezioni trasversali del cervello, con alcune aree in rosso o verde. I colori in sé non significano molto, dice Rombouts. È più un modo per visualizzare chiaramente i dati.


In passato, i volontari erano invitati a svolgere un compito nello scanner, ma oggi devono semplicemente giacere immobili sulla schiena. Tutti i tipi di attività sono già visibili sulle scansioni perché il cervello non è mai a riposo, ma è sempre pieno di pensieri, progetti e ricordi. Il cervello usa il 20% della nostra energia totale quando siamo a riposo, dice Rombouts. Quel traffico intenso tra le regioni del cervello può essere visto anche in una scansione.

"Speriamo che un graduale cambiamento degli schemi cerebrali spontanei sarà utile nella diagnosi di MA. La speranza è che l'intelligenza artificiale avrà un ruolo in questo. Computer potenti possono confrontare migliaia di scansioni cerebrali e magari fare nuovi collegamenti che le persone non sono in grado di vedere".

 

Mappare le placche di proteina

Martina Huber, che lavora all'Istituto di Fisica di Leiden, usa una forma di tecnologia simile a quella di Rombouts, ma lei la usa per mappare le molecole piuttosto che il cervello. Sappiamo, per esempio, che la proteina amiloide-beta si raggruma insieme e si deposita nel cervello, e che questo probabilmente ha un ruolo nella progressione della malattia. Queste placche di proteine ​​sono visibili anche al microscopio nelle persone con una forma avanzata di MA.


Come e perché l'amiloide (che tutti noi abbiamo nel nostro corpo) si aggrega insieme non è ancora chiaro. Ma lo strumento di spin-risonanza della Huber può contribuire a fornire una risposta: questo può determinare, ad una temperatura di -263°, al mezzo nanometro più vicino, come le proteine ​​si uniscono per formare un grumo. Dato che è impossibile studiare questo nel cervello umano, la Huber lavora con provette. Le mette in una attrezzatura fredda ghiacciata, delle dimensioni di un uomo, che viene continuamente migliorata in collaborazione con il Dipartimento di Meccanica Fine.

 

Accumulo nocivo

La Huber dice: "Ora sappiamo che un piccolo accumulo, da poche a qualche decina, di proteine ​​amiloidi, che non hanno ancora formato le placche, è molto dannoso per le cellule cerebrali. I fisici stanno cercando di mappare questo processo in provetta. Possiamo vedere quali pezzi della proteina si cercano a vicenda e come le proteine ​​possono cambiare forma se iniziano ad ammassarsi".


Il problema è che molte proteine ​​non sono stabili, come dei mattoncini Lego, ma sono invece spaghetti iperattivi in grovigli sciolti che assumono un centinaio di forme diverse per secondo. Usando elio liquido per raffreddarli sostanzialmente, si riduce drasticamente la loro attività.


"Per fare misurazioni in questo caos devi semplicemente avere altri metodi. Possiamo tracciare questo caos usando la conoscenza della fisica, più nuovi metodi. Quello che ci spinge è il desiderio di continuare a migliorare l'attrezzatura in modo da poter rispondere a questo tipo di domanda dal mondo medico".

 

Prevenire la formazione di grumi

Anche se il laboratorio della Huber non produrrà un nuovo farmaco di MA nel un prossimo futuro, la conoscenza sul comportamento delle proteine ​aiuterà i medici e i farmacisti nella loro ricerca di un trattamento: per esempio una sostanza che impedisce l'aggregazione.


"Ma questo è un grande passo in sé", dice la Huber. "Non dobbiamo promettere troppo. Nel grande campo della ricerca di MA, stiamo lavorando su un pezzo del puzzle. E non si può sapere da dove verrà la prossima svolta o un farmaco di Alzheimer".

 

 

 


Fonte: Arno van 't Hoog in Universiteit Leiden (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)