Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Caratteristiche del quartiere interagiscono con la genetica per influenzare la funzione cognitiva

L'ambiente del quartiere può influenzare positivamente o negativamente la capacità di mantenere la funzione cognitiva con l'età. Dal momento che gli anziani passano meno tempo all'esterno, l'ambiente del quartiere aumenta in importanza quando si invecchia.


La ricerca suggerisce che gli aspetti fisici del quartiere, come la presenza di marciapiedi e parchi, e di più destinazioni sociali e per il cammino, possono essere associati ad un migliore funzionamento cognitivo. Gli ambienti favorevoli del quartiere possono fornire spazi per esercizio, stimolazione mentale, socializzazione e per ridurre lo stress. Fino ad oggi, pochi studi hanno esaminato come l'ambiente fisico del quartiere è collegato alla cognizione degli anziani.


Dei ricercatori della Florida Atlantic University hanno condotto uno dei primi studi conosciuti ad esaminare il modo diverso in cui il funzionamento cognitivo è influenzato dall'ambiente del quartiere a seconda del genotipo apolipoproteina E (APOE) della persona, un fattore di rischio genetico per il morbo di Alzheimer (MA).


Per lo studio, i ricercatori hanno considerato 4.716 partecipanti al Multi-Ethnic Study of Atherosclerosis, che hanno classificato in portatori di APOEε2 (rischio minore di MA), APOEε4 (rischio più alto di MA) e APOEε3, la variante più comune, considerata neutra per il rischio di MA.


I risultati dello studio, pubblicato sulla rivista Health & Place, suggeriscono che i benefici cognitivi di vivere in quartieri con un maggiore accesso ai servizi sociali, più percorsi per cammino e negozi di vendita al dettaglio, possono essere limitati agli individui con un rischio genetico ridotto di declino cognitivo, in particolare ai portatori di APOEε2.


"L'influenza positiva degli ambienti di quartiere sulla cognizione può essere più forte negli individui che hanno un rischio più basso di MA", ha detto Lilah M. Besser PhD/MSPH, la prima autrice che ha guidato lo studio, assistente professore della FAU. "Il rischio di declino cognitivo tra i portatori di APOEε4 può essere difficile da superare, anche quando si vive in ambienti favorevoli di quartiere".


Il MA è la sesta causa di morte negli Stati Uniti e più di 5,8 milioni di americani vivono con la malattia. Entro il 2050, questo numero è destinato a salire a quasi 14 milioni. Secondo l'Alzheimer's Association, nel 2019 il MA e le altre demenze sono costate alla nazione circa 290 miliardi di dollari. Entro il 2050, questi costi potrebbero salire fino a 1.1 trilioni di dollari.


"La ricerca sulle potenziali influenze dell'ambiente del quartiere sulla cognizione e sull'invecchiamento cerebrale può aiutare a delineare le raccomandazioni per migliorare il quartiere e nel contempo affrontare la crescita della popolazione e l'invecchiamento con un cervello sano", ha detto la Besser. "Sapere come l'ambiente del quartiere può influenzare la cognizione in modo differenziato, a seconda del proprio patrimonio genetico, sarà importante per formulare tali raccomandazioni".

 

 

 


Fonte: Florida Atlantic University via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Lilah M. Besser, Daniel A. Rodriguez, Noreen McDonald, Walter A. Kukull, Annette L. Fitzpatrick, Stephen R. Rapp, Teresa Seeman. Neighborhood built environment and cognition in non-demented older adults: The Multi-Ethnic Study of Atherosclerosis. Social Science & Medicine, 9 Jan 2018, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.