Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Svelato un meccanismo complesso nella codifica della memoria a breve termine

Neurons by ZEISS Microscopy

Dei ricercatori della National University of Singapore, guidati dai prof. Camilo Libedinsky e Shih-Cheng Yen, hanno scoperto che una popolazione di neuroni nel lobo frontale del cervello contiene informazioni stabili della memoria a breve termine, all'interno di un'attività neurale che cambia dinamicamente.


Questa scoperta potrebbe avere conseguenze di vasta portata per capire la capacità degli organismi di eseguire più operazioni mentali contemporaneamente, come per esempio ricordare, prestare attenzione e prendere una decisione, usando un cervello di dimensioni limitate.


I risultati di questo studio sono stati pubblicati sulla rivista Nature Communications il 1 novembre 2019.

 

 

Mappare la memoria a breve termine nel lobo frontale

Nel cervello umano, il lobo frontale ha un ruolo importante per elaborare la memoria a breve termine,  che ha una bassa capacità di conservare le informazioni. “Di solito può contenere solo da 6 a 8 elementi. Si pensi ad esempio alla nostra capacità di ricordare un numero di telefono per pochi secondi: questo processo impiega la memoria a breve termine“, ha spiegato il prof. Libendisky.


Qui, i ricercatori della NUS hanno studiato come il lobo frontale rappresenta le informazioni della memoria a breve termine, misurando l'attività di molti neuroni. Studi precedenti dei ricercatori avevano dimostrato che se si induce una distrazione nel corso del periodo di mantenimento del ricordo, essa cambia il codice usato dai neuroni del lobo frontale che codificano il ricordo.


“Questo è controintuitivo, poiché la memoria era stabile, ma il codice cambiava. In questo studio, abbiamo risolto questo enigma“, ha detto il prof. Libedinsky. Attraverso strumenti derivati ​​dall'apprendimento automatico, i ricercatori hanno dimostrato che l'informazione stabile è presente all'interno del codice in cambiamento della popolazione neurale.


Ciò significa che il gruppo della NUS ha dimostrato che le informazioni della memoria possono essere estratte da una popolazione di neuroni che trasforma il loro codice dopo l'arrivo della distrazione.


Questa semplice scoperta ha implicazioni molto ampie, poiché suggerisce che una singola popolazione neuronale può contenere più tipi di informazioni indipendenti che non interferiscono una con l'altra. “Questo può essere una proprietà importante degli organismi che mostrano flessibilità cognitiva”, ha spiegato il prof. Libedinsky.

 

 

Prossimi passi

I ricercatori stanno attualmente estendendo questi studi per capire come molteplici regioni cerebrali interagiscono tra loro con l'obiettivo di trasferire ed elaborare diversi tipi di informazioni. Ciò può essere ottenuto da una interazione tra misurazioni nelle reti biologiche e simulazioni di reti neurali artificiali che emulano la loro funzione.


I ricercatori stanno anche esplorando questi processi in cervelli malati, come quelli con demenza.

 

 

 


Fonte: National University of Singapore (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Aishwarya Parthasarathy, Cheng Tang, Roger Herikstad, Loong Fah Cheong, Shih-Cheng Yen, Camilo Libedinsky. Time-invariant working memory representations in the presence of code-morphing in the lateral prefrontal cortex. Nature Communications, 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.