Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Reti cerebrali più stabili nei soggetti con capacità cognitive più alte

Le interconnessioni e la comunicazione tra le diverse regioni del cervello umano influenzano il nostro comportamento in molti modi. Questo vale anche per le differenze individuali nella capacità cognitive superiori: il cervello di individui più intelligenti è caratterizzato da interazioni temporalmente più stabili nelle reti neurali.


Questo è il risultato di uno studio recente, pubblicato online su Human Brain Mapping il 6 ottobre e condotto dalla Dott.ssa Kirsten Hilger e dal prof. Christian Fiebach del Dipartimento di Psicologia e del Brain Imaging Centre della Goethe University di Francoforte, in collaborazione con il dott. Makoto Fukushima e il prof. Olaf Sporns dell'Indiana University di Bloomington (USA).

 

 

L'intelligenza e la sua base neurobiologica

Sono state proposte diverse teorie per spiegare le differenze nelle capacità cognitive di individui diversi, compresi i modelli neurobiologici. Per esempio, è stato proposto che gli individui più intelligenti usano di più alcune aree del cervello, che il loro cervello in genere opera in modo più efficiente, o che alcuni sistemi cerebrali sono cablati meglio nelle persone più intelligenti.


Solo di recente i progressi metodologici hanno permesso di approfondire anche le dinamiche temporali delle reti del cervello umano, attraverso la risonanza magnetica funzionale (fMRI). Un team internazionale di ricercatori della Goethe University e dell'Indiana University di Bloomington ha analizzato le scansioni fMRI di 281 partecipanti per studiare come le caratteristiche dinamiche delle reti del cervello umano si collegano all'intelligenza generale.

 

 

La stabilità delle reti cerebrali come vantaggio generale

Il cervello umano ha un'organizzazione modulare, può essere suddiviso in diverse reti che servono diverse funzioni come la vista, l'udito, o il controllo del comportamento volontario.


Nel loro studio, Kirsten Hilger e colleghi hanno esaminato se questa organizzazione modulare del cervello umano cambia nel tempo, e se tali variazioni si collegano alle differenze individuali nei punteggi che hanno ottenuto i partecipanti in un test di intelligenza.


I risultati dello studio mostrano che l'organizzazione modulare delle reti del cervello delle persone più intelligenti esibisce meno fluttuazioni nel corso della sessione di misurazione con fMRI. Questa maggiore stabilità nell'organizzazione delle reti cerebrali è stata trovata soprattutto in sistemi cerebrali che sono importanti per il controllo dell'attenzione.

 

 

L'attenzione ha un ruolo chiave

“Lo studio delle dinamiche temporali delle reti del cervello umano con la fMRI è un settore relativamente nuovo nella ricerca”, dice la Hilger, ipotizzando poi che “l'organizzazione temporalmente più stabile della rete negli individui più intelligenti potrebbe essere un meccanismo di protezione del cervello contro la caduta in stati disadatti delle reti, nei quali grandi reti si disconnettono e la comunicazione può essere ostacolata”.


Lei sottolinea inoltre che rimane aperta la questione di come queste proprietà di rete influenzano esattamente la capacità cognitiva: “Allo stato attuale, non sappiamo se le connessioni cerebrali temporalmente più stabili sono la fonte o una conseguenza di un'intelligenza superiore. Tuttavia, i nostri risultati suggeriscono che i processi di attenzione controllata - che è la capacità di rimanere focalizzati e di concentrarsi su un compito - possono avere un ruolo importante per l'intelligenza generale“.

 

 

 


Fonte: Goethe-Universität (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Kirsten Hilger, Makoto Fukushima, Olaf Sporns, Christian J. Fiebach. Temporal Stability of Functional Brain Modules Associated with Human Intelligence. Human Brain Mapping, 6 Oct 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)