Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Disegnare è meglio che scrivere per conservare la memoria, anche con demenza

Secondo un nuovo studio, gli anziani che si impegnano nel disegno potrebbero migliorare la memoria.


I ricercatori dell'Università di Waterloo hanno scoperto che, anche se le persone non erano brave a farlo, il disegno (come metodo per aiutare a conservare nuove informazioni) era meglio delle note scritte, degli esercizi di visualizzazione o della visione passiva di immagini.


"Abbiamo scoperto che il disegno potenzia la memoria negli anziani più di altre tecniche di studio conosciute", ha detto Melissa Meade, dottoranda di neuroscienze cognitive alla Waterloo. "Siamo davvero incoraggiati da questi risultati e stiamo esaminando i modi in cui possiamo usarli per aiutare le persone con demenza, che subiscono un calo rapido della memoria e delle funzioni linguistiche".


Nell'ambito di una serie di studi, i ricercatori hanno impegnato giovani e anziani in varie tecniche di codifica della memoria e hanno quindi testato il loro richiamo. La Meade ha condotto questo studio con Myra Fernandes, professoressa di psicologia in neuroscienze cognitive alla Waterloo e con Jeffrey Wammes, dottorato recente in PhD.


I ricercatori ritengono che il disegno porti a una memoria migliore rispetto ad altre tecniche di studio perché incorpora molteplici modi di rappresentare l'informazione: visivo, spaziale, verbale, semantico e motorio. "Il disegno migliora la memoria su varie attività e popolazioni, e la semplicità della strategia implica che può essere usato in molti ambienti", ha detto Myra Fernandes.


I ricercatori hanno confrontato diversi tipi di tecniche di memoria che aiutano a conservare un insieme di parole, in un gruppo di studenti universitari e un gruppo di anziani. I partecipanti dovevano codificare ciascuna parola scrivendola, disegnandola o elencando gli attributi fisici relativi a ciascun elemento.


Successivamente, dopo aver eseguito ciascuna attività, è stata valutata la loro memoria. Entrambi i gruppi hanno mostrato una conservazione migliore quando hanno usato il disegno, piuttosto che la scrittura, per codificare le nuove informazioni, e questo effetto era particolarmente ampio negli anziani.


La conservazione di nuove informazioni generalmente diminuisce con l'età delle persone, a causa del deterioramento delle strutture cerebrali cruciali coinvolte nella memoria, come l'ippocampo e i lobi frontali. Al contrario, sappiamo che le regioni di elaborazione visuo-spaziale del cervello, coinvolte nella rappresentazione di immagini, sono per lo più intatte nel normale invecchiamento e nella demenza.


"Pensiamo che il disegno sia particolarmente rilevante per le persone con demenza perché fa un uso migliore delle aree del cervello che sono ancora preservate e potrebbe aiutare la memoria delle persone con problemi cognitivi", ha affermato la Meade. "I nostri risultati hanno implicazioni interessanti per gli interventi terapeutici che aiutano i pazienti con demenza a conservare preziosi ricordi episodici durante la progressione della malattia".

 

 

 


Fonte: University of Waterloo (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Melissa E. Meade, Jeffrey D. Wammes & Myra A. Fernandes. Drawing as an Encoding Tool: Memorial Benefits in Younger and Older Adults. Experimental Aging Research, 9 Oct 2018, DOI: 10.1080/0361073X.2018.1521432

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.