Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Regolare l'attività delle microglia può ridurre l'infiammazione dannosa delle neurodegenerazioni

microglia and neuronsUn gruppo di investigatori del Massachusetts General Hospital (MGH) sta proponendo che puntare i checkpoint [punti di controllo] immunitari (molecole che regolano l'attività del sistema immunitario) nelle cellule immunitarie chiamate microglia potrebbe ridurre gli aspetti infiammatori di malattie neurodegenerative importanti come l'Alzheimer, il Parkinson e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA).


Nello studio di revisione pubblicato nel numero di ottobre di Nature Neuroscience, descrivono come l'attività incontrollata delle microglia contribuisce alla neurodegenerazione in queste e in altre condizioni neurodegenerative.


"Le microglia hanno tre funzioni essenziali: una funzione 'sentinella' che rileva e percepisce i cambiamenti all'interno del cervello, una funzione 'nutritiva' che promuove il benessere dei neuroni attraverso azioni come la rimozione di cellule morenti e detriti, e una funzione 'guerriera' che difende il cervello da infezioni e tossine", spiega Joseph El Khoury MD, del Centro Immunologia e Malattie Infiammatorie e della Divisione Malattie Infettive del MGH, autore senior del rapporto. "Nel cervello sano, i checkpoint immunitari delle microglia mantengono sotto controllo la funzione 'guerriero'. L'interruzione di questi punti di controllo avvia o promuove la neurodegenerazione".


Anche se conosciamo da molto tempo le microglia come le cellule immunitarie innate del cervello, il team del MGH è il primo a delineare queste tre funzioni, in base ai modelli di espressione genica all'interno delle cellule. Dopo aver dettagliato come le microglia svolgono queste funzioni, gli autori esaminano come i processi possono andare male in diversi disturbi neurodegenerativi:

  • Nell'Alzheimer, le microglia si accumulano intorno alle placche di amiloide-beta e le mutazioni in diversi geni della microglia possono aumentare il rischio di sviluppare la malattia. L'incapacità della microglia di stare al passo con la produzione persistente di amiloide-beta porta al rilascio di fattori infiammatori che compromettono ulteriormente le funzioni di 'nutrimento' delle cellule, trasformandole infine in una forma associata alla malattia che induce una neuroinfiammazione persistente e dannosa;
  • Nel Parkinson, sappiamo che le microglia attivate sono abbondanti nella substantia nigra, la struttura cerebrale che è danneggiata dalla malattia. Gli studi PET hanno mostrato una microglia infiammatoria diffusa all'inizio del decorso della malattia e le prove suggeriscono che lo stesso tipo di 'spada a doppio taglio' dell'Alzheimer (in cui inizialmente le microglia protettive sfuggono alla regolazione, portando a neuroinfiammazione dannosa persistente) è presente anche nel Parkinson.
  • Nella SLA, le microglia infiammatorie sono state trovate vicino a neuroni feriti nel cervello dei pazienti. In un topo modello portatore di un gene mutante SOD1 (uno dei vari geni che, se mutati, possono causare forme ereditarie di SLA) la microglia è risultata protettiva all'inizio della malattia ma neurotossica negli stadi successivi.


Gli investigatori descrivono anche come la microglia inizialmente protettiva può sfuggire alla regolazione e diventare dannosa nella sclerosi multipla, nell'Huntington e in molte altre condizioni neurodegenerative.


Il team ha identificato 3 potenziali punti di controllo immunitario nelle microglia:

  1. Trem2, che regola tutte e tre le funzioni;
  2. Cx3cr1, che regola le funzioni sentinella e nutrice e il percorso della progranulina, che regola anche le funzioni sentinella e nutrice; l'evidenza indica la disregolazione sia di Trem2 che di progranulina nell'Alzheimer, nella SLA e in altri disturbi;
  3. Cx3cr1, noto per alterare il decorso della malattia in modelli animali di Alzheimer, Parkinson, SLA e altri disturbi.


Mentre le terapie del sistema immunitario per il controllo del cancro (scoperte per cui è stato di recente assegnato il Premio Nobel per la medicina) sono progettate per inibire i checkpoint che impediscono al sistema immunitario di attaccare le cellule tumorali, nelle malattie neurodegenerative l'obiettivo sarebbe quello di attivare i checkpoint che potrebbero ridurre e potenzialmente eliminare la neuroinfiammazione fuori controllo, restituendo le microglia al loro stato neuroprotettivo sano.


El Khoury, professore associato di Medicina alla Harvard Medical School e i suoi colleghi, stanno ora lavorando per migliorare la comprensione di come le microglia contribuiscono alla neurodegenerazione.


Egli afferma:

"È essenziale analizzare gli schemi della trascrizione e della regolazione del gene microgliale in diversi stati patologici, capire come questi schemi possono essere alterati dall'invecchiamento e dalla progressione della malattia e capire la correlazione di tali cambiamenti con il comportamento microgliale.

"L'estensione degli studi da modelli animali ai pazienti umani rimane una sfida che richiederà lo sviluppo di nuovi modelli cellulari affidabili basati su campioni di pazienti e tecnologie aggiuntive per la scansione e l'analisi. E dobbiamo fare un importante passo avanti sviluppando nuove tecniche per incorporare le microglia in organoidi tridimensionali, organi miniaturizzati cresciuti da tessuti viventi".

 

 

 


Fonte: Massachusetts General Hospital (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Suzanne Hickman, Saef Izzy, Pritha Sen, Liza Morsett, Joseph El Khoury. Microglia in neurodegeneration. Nature Neuroscience, 2018; 21 (10): 1359 DOI: 10.1038/s41593-018-0242-x

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.