Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio conclude che le statine NON riducono il rischio di Alzheimer o demenza

Una ricerca suggerisce che le medicine prescritte di solito per ridurre il rischio di attacco cardiaco potrebbero avere un uso limitato per il trattamento di altre malattie.


Precedenti studi avevano suggerito che i farmaci che riducono il colesterolo - chiamati statine - potrebbero aiutare anche le persone con condizioni non correlate al cuore, come il cancro, la demenza e le malattie renali.


Gli esperti hanno esaminato centinaia di studi e hanno trovato segnali positivi che i farmaci potrebbero essere utili alle persone con determinate condizioni, oltre ai loro comprovati effetti sulle malattie cardiache, ma i risultati sono inconcludenti.

 

Risultati inconcludenti

I ricercatori dicono che non ci sono prove sufficienti per supportare un cambiamento nelle linee guida correnti per il modo in cui questi farmaci sono prescritti.


Le statine sono un gruppo di farmaci che aiutano a ridurre i livelli di colesterolo nel sangue. Spesso vengono prescritti agli anziani per aiutare a ridurre il rischio di malattie cardiache e ictus, un beneficio che è ben consolidato.


I ricercatori guidati dall'Università di Edimburgo hanno ricontrollato i risultati di 256 studi che avevano esaminato i benefici dell'assunzione di statine per 278 malattie non cardiache.

 

Segni positivi

Hanno scoperto che le statine possono aiutare a prevenire le morti per malattia renale, che è già riconosciuta nelle linee guida cliniche. Ciò può essere dovuto agli effetti dei farmaci sull'abbassamento del rischio di malattie cardiache poiché non c'è una chiara evidenza che le statine possano contribuire a migliorare la funzionalità renale.


Il team ha anche trovato prove del fatto che le statine possono aiutare a rallentare la progressione del cancro, che a loro avviso richiede ulteriori indagini.


I ricercatori hanno esaminato la condizione polmonare cronica BPCO e hanno rilevato che i dati attuali non sono sufficienti per stabilire se le statine contribuiscono a ritardare la progressione della malattia. Saranno necessarie ulteriori ricerche per determinare se il trattamento ha qualche beneficio per questi pazienti.

 

Ricerca necessaria

Precedenti studi avevano suggerito che l'assunzione di statine potrebbe ridurre il rischio di Alzheimer e demenza, mentre altri studi hanno riferito  effetti avversi potenziali sulla memoria e sul pensiero. L'ultimo studio non ha identificato alcun legame positivo o negativo.


Il dolore muscolare è un effetto collaterale comune riferito dopo l'assunzione di statine. Il team non ha trovato prove evidenti per un'associazione, ma non tutti gli studi originali avevano citato effetti collaterali adeguatamente riferiti. I ricercatori dicono che non possono concludere che i farmaci non causano dolore muscolare.


C'è un modesto aumento del diabete tra le persone trattate con statine, ma i ricercatori dicono che le prove non sono sufficienti per giustificare il fatto di non assumere i farmaci.


I ricercatori dicono che le loro scoperte sottolineano l'importanza dei consigli sullo stile di vita per i pazienti che assumono statine che potrebbero essere a rischio di diabete.


Il Dr Evropi Theodoratou, dell'Usher Institute of Population Health Sciences and Informatics dell'Università di Edimburgo, e autore senior della ricerca pubblicata in Annals of Internal Medicine, ha sccritto:

"Il ruolo delle statine nel ridurre il rischio di malattie cardiache è ben consolidato. La prova che i farmaci offrono benefici per condizioni di malattie non cardiache è tuttavia meno chiara. Abbiamo trovato prove reali che supportano in modo credibile un legame favorevole solo per alcune malattie.

"L'assenza di effetti collaterali dannosi associati all'assunzione di statine è rassicurante. Tuttavia, non possiamo escludere la possibilità che alcuni danni segnalati, come un forte dolore muscolare, siano troppo rari per escluderli con certezza".

 

 

 


Fonte: University of Edinburgh (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Yazhou He, Xue Li, Danijela Gasevic, Eleanor Brunt, Fiona McLachlan, Marisa Millenson, Maria Timofeeva, John P.A. Ioannidis, Harry Campbell, Evropi Theodoratou. Statins and Multiple Noncardiovascular Outcomes: Umbrella Review of Meta-analyses of Observational Studies and Randomized Controlled Trials. Annals of Internal Medicine, 2018; DOI: 10.7326/M18-0808

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.