Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'eccesso di peso nella mezza età collegato all'Alzheimer

C'è un nuovo motivo per mantenere al minimo la crescita nella mezza età: uno studio riporta che essere in sovrappeso o obesi a 40 o 50 anni può aumentare la probabilità di Alzheimer e demenza vascolare più tardi nella vita.

"I nostri risultati contribuiscono alla crescente evidenza che controllare il peso corporeo o perdere peso in mezza età potrebbe ridurre il rischio di demenza", spiega il ricercatore Weili Xu, MD, PhD, del Karolinska Institutet a Stoccolma, Svezia.

In questo nuovo studio, pubblicato il 3 maggio su Neurology, i ricercatori hanno esaminato 8.534 gemelli di 65 anni e oltre, iscritti al Registro dei Gemelli svedese. Trenta anni prima, il Registro ha raccolto altezze e pesi auto-riferiti di ciascun gemello. Quasi il 30% di loro erano in sovrappeso o obesi nella mezza età. Tre decenni più tardi, gli scienziati hanno raccolto dati sul peso attuale di ogni gemello, l'altezza, lo stato di salute, la storia medica e la base educativa. Hanno anche fatto un colloquio telefonico per valutare le loro capacità cognitive, chiedendo a 1.450 persone di partecipare a ulteriori esami.

Dopo le prove neurologiche, 350 partecipanti (circa il 4% dei  gemelli) sono stati diagnosticati con demenza, compresi 232 casi di Alzheimer e 74 con demenza vascolare, il tipo più comune di demenza dopo l'Alzheimer. Altre 114 persone avevano una possibile demenza. Questo studio ha trovato che il 39% dei gemelli con diagnosi di demenza era in sovrappeso alla mezza età e il 7% di loro erano stati obesi. Rispetto ai gemelli che non avevano avuto demenza, le persone con problemi di memoria erano anche più anziane, avevano un livello di istruzione inferiore, e avevano una maggiore probabilità di avere diabete, ictus e malattie cardiache.

Gli scienziati hanno anche esaminato le coppie in cui un gemello aveva la demenza e l'altro no. Ma non hanno trovato una relazione significativa tra l'essere sovrappeso o obeso in mezza età e la demenza, nel valutare questo gruppo. "Questo suggerisce che fattori ambientali e fattori genetici all'inizio della vita possono contribuire al legame fra sovrappeso e demenza", spiega Xu. I gemelli avevano anche nutrizione e situazioni socioeconomiche simili nell'infanzia.

Come possono i chili in eccesso danneggiare il cervello

Anche se i meccanismi biologici non sono chiari, gli scienziati svedesi offrono diverse spiegazioni del motivo per cui l'eccesso di peso durante la mezza età può influenzare la salute del cervello nel proseguo della vita. Per primo, le persone più pesanti hanno un più alto rischio per diabete e ictus, che sono collegati a una maggiore possibilità di demenza. Inoltre, l'eccesso di grasso corporeo comporta più elevati livelli di sostanze infiammatorie e ormoni in circolazione nel corpo. "Alcune di queste sostanze, come l'ormone leptina che regola l'appetito e la proteina C-reattiva, possono influenzare la funzione cognitiva", dicono i ricercatori.

Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche sul peso e il declino cognitivo, i ricercatori dicono che il mantenimento di un peso corretto da adulti, o il dimagrimento se in sovrappeso o obesi, può aiutare a prevenire la demenza.

 


Fonte: News release, American Academy of Neurology. Xu, W. Neurology, 2011; vol 76: pp 1568-1574.

Pubblicato su WebMD il 2 maggio 2011 Traduzione di Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)