Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Farmaci comuni collegati alla demenza anche se assunti 20 anni prima della diagnosi

Lo studio più ampio e dettagliato fatto finora sull'impatto a lungo termine dei farmaci anticolinergici (una classe di farmaci prescritti comunemente come antidepressivi e farmaci per l'incontinenza), ha scoperto che il loro uso è associato ad un aumento del rischio di demenza, anche quando sono presi 20 anni prima della diagnosi del danno cognitivo.


Un gruppo di ricerca internazionale di Stati Uniti, Regno Unito e Irlanda ha analizzato oltre 27 milioni di prescrizioni registrate nelle cartelle cliniche di 40.770 pazienti di età superiore ai 65 anni con diagnosi di demenza, confrontandoli con 283.933 anziani senza demenza.


I ricercatori hanno trovato una maggiore incidenza di demenza tra i pazienti che hanno avuto la prescrizione di anticolinergici antidepressivi, anticolinergici per la vescica e anticolinergici contro il morbo di Parkinson, rispetto agli anziani che non avevano ricevuto questi farmaci.


Lo studio è pubblicato su BMJ (ex British Medical Journal), una rivista medica internazionale peer-reviewed (a revisione dei pari).


"Gli anticolinergici, i farmaci che bloccano l'acetilcolina, un neurotrasmettitore del sistema nervoso, sono già implicati come potenziale causa di deterioramento cognitivo", ha detto Noll Campbell PharmD/MS, ricercatore del Regenstrief Institute e del Centro Ricerche sull'Invecchiamento della Indiana University, coautore del nuovo studio di BMJ. "Questo studio è abbastanza grande per valutare l'effetto a lungo termine e determinare che il danno può iniziare anni prima che venga fatta una diagnosi di demenza". Il Dr. Campbell è anche assistente professore di pratica farmaceutica alla Purdue University.


"Questi risultati rendono chiaro che i medici devono considerare attentamente il carico anticolinergico dei loro pazienti e soppesare altre opzioni", ha detto il co-autore Malaz Boustani MD/MPH, ricercatore del Regenstrief Institute e dell'IU Center for Aging Research, nonché fondatore del Center for Health Innovation and Implementation Science della IU e professore di Ricerca sull'Invecchiamento alla IU. "I medici dovrebbero rivedere tutti i farmaci anticolinergici - inclusi i farmaci da banco - che i pazienti di tutte le età stanno assumendo e determinare il modo sicuro per togliere agli individui i farmaci anticolinergici, nell'interesse della salute del cervello".


Lo studio, condotto dalla University of East Anglia e finanziato dall'Alzheimer's Society, entrambi nel Regno Unito, ha usato i dati del Clinical Practice Research Datalink che include diagnosi anonime, indirizzamenti e registrazioni di prescrizioni per oltre 11 milioni di pazienti di 674 studi di medici di famiglia di tutto il Regno Unito. I dati sono ampiamente rappresentativi della popolazione del Regno Unito in termini di età, sesso ed etnia.


"Questa ricerca è davvero importante perché ci sono circa 350 milioni di persone colpite a livello globale dalla depressione e si stima che le condizioni della vescica che richiedono un trattamento colpiscano oltre il 13% degli uomini e il 30% delle donne nel Regno Unito e negli Stati Uniti", ha detto il ricercatore capo dello studio George Savva PhD, visiting researcher della University of East Anglia.


"Non sappiamo esattamente come gli anticolinergici potrebbero causare la demenza", ha detto il co-autore dello studio Chris Fox MD, professore di psichiatria clinica della UEA e consulente psichiatra. "Sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere le possibili ragioni di questo collegamento. Nel frattempo, raccomando vivamente ai pazienti che hanno dubbi di continuare a prendere i loro medicinali fino a quando non hanno consultato il loro medico o il farmacista".


Il coautore dello studio, Ian Maidment PhD, docente di farmacia clinica all'Aston University nel Regno Unito, ha dichiarato: "Poiché molti farmaci hanno un'attività anticolinergica, uno dei punti chiave dovrebbe essere la prescrizione: il personale clinico, i pazienti e i caregiver devono lavorare insieme in modo collaborativo per limitare il danno potenziale associato agli anticolinergici".

 

 

 


Fonte: Regenstrief Institute via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Kathryn Richardson, Chris Fox, Ian Maidment, Nicholas Steel, Yoon K Loke, Antony Arthur, Phyo K Myint, Carlota M Grossi, Katharina Mattishent, Kathleen Bennett, Noll L Campbell, Malaz Boustani, Louise Robinson, Carol Brayne, Fiona E Matthews, George M Savva. Anticholinergic drugs and risk of dementia: case-control study. BMJ, Published 25 April 2018, doi: 10.1136/bmj.k1315

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)