Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La progressione della perdita di olfatto offre spunti per la cura dell'Alzheimer

La perdita di olfatto è un sintomo caratteristico precoce tra i malati di Alzheimer, ma la relazione tra la disfunzione olfattiva e la progressione della malattia è ancora relativamente sconosciuta.

Daniel Wesson, Ph.D., presenterà scoperte di ricerche di vari istituti, secondo le quali un meccanismo patologico nel bulbo olfattivo (una piccola area del cervello di sopra e dietro il naso che trasmette le informazioni sull'odore ad altre aree del cervello per l'elaborazione) potrebbe svolgere un ruolo chiave [nella malattia].

Wesson e colleghi hanno utilizzato un modello di topo che sovra-esprime una mutazione umana della proteina precursore dell'amiloide, una proteina coinvolta nella produzione di beta-amiloide (Aβ), il componente principale delle placche che si formano nel cervello dei pazienti di Alzheimer. Quando i topi avevano 3 mesi di età, i ricercatori hanno osservato il formarsi di Aβ nel bulbo olfattivo prima dell'accumulo in altre aree cerebrali e una iperattività nervosa anomala all'interno del bulbo olfattivo e nella corteccia olfattiva, che riceve i segnali dal bulbo olfattivo. A 6 mesi di età, i topi hanno mostrato compromissione nella loro abilità di sentire gli odori. Più tardi, a 16 mesi, con la persistenza della disabilità olfattiva e l'aumento dei livelli di Aβ, il sistema olfattivo è diventato ipoattivo.

Per verificare se Aβ causato direttamente la disfunzione del comportamento olfattivo e dell'attività neurale, hanno somministrato un farmaco che aiuta ad abbattere l'Aβ. Il farmaco ha ridotto le placche di Aβ di oltre il 50 per cento nel sistema olfattivo e in altre aree cerebrali e anche sanato le funzioni comportamentali e olfattiva neurale. La rimozione di un bulbo olfattivo ha ridotto di oltre il 50 per cento la quantità di Aβ trovata 6 mesi più tardi in quel lato del cervello, anche in regioni che non ricevono segnali diretti dal bulbo olfattivo. Questo prova un ruolo della produzione del bulbo olfattivo nelle prime fasi di vita, nella diffusione dell'Aβ in tutto il cervello.

Questi risultati offrono tre possibili applicazioni: un nuovo marcatore diagnostico che potrebbe aiutare i medici a diagnosticare l'Alzheimer nelle fasi iniziali della malattia, un potenziale trattamento per ripristinare la funzionalità olfattiva nei pazienti con Alzheimer, e un percorso innovativo per esplorare i farmaci che potrebbero, in teoria, rallentare o fermare la progressione dell'Alzheimer.

La presentazione della piattaforma "Network dysfunction, olfactory behavior impairments, and their reversibility in an Alzheimer's β-amyloidosis mouse model"(# 20) ha luogo Venerdì 15 Aprile 2011 al Annual Meeting of the Association for Chemoreception Sciences (AChemS). Altri collaboratori sono: Anne H Borkowski, BS, Gary E Landreth, Ph.D., Efrat Levy, Ph.D., Ralph A Nixon, MD, Ph.D., and Donald A Wilson, Ph.D. Le ricerche sono state finanziate dal NIDCD e condotte da Daniel Wesson e colleghi al S. Nathan Kline Institute for Psychiatric Research, della NYU School of Medicine, e della Case Western Reserve School of Medicine.

Leggi anche questo documento (Inglese)



 Fonte: Materiale di provenienza NIH/National Institute on Deafness and Other Communication Disorders.

Pubblicato su ScienceDaily il 7 Aprile 2011 Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.