Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La casa farmaceutica Lundbeck si arrende sul suo farmaco di Alzheimer



La casa farmaceutica Lundbeck si arrende sul suo farmaco di AlzheimerSono falliti entrambi i due studi clinici finali residui di un farmaco sperimentale per l'Alzheimer della casa farmaceutica danese Lundbeck, facendo naufragare le speranze per il medicinale e sottolineando la difficoltà di sviluppare tali trattamenti.


L'idalopirdina di Lundbeck è un cosiddetto antagonista 5-HT6 ed è simile a un'altra pillola, chiamata intepirdina, in fase di sviluppo all'azienda biotecnologica Axovant Sciences negli Stati Uniti.


A differenza di alcuni farmaci di Alzheimer di profilo più alto di aziende come Eli Lilly e Merck & Co, l'idalopirdina mirava a trattare i sintomi della malattia del cervello, piuttosto che arrestare la progressione della malattia sottostante.


Il fallimento dei due ultimi studi clinici di fase III della Lundbeck non è una grande sorpresa, dal momento che l'azienda e il suo partner giapponese Otsuka avevano già annunciato risultati deludenti da un altro studio di fase avanzata in settembre. Prese insieme, ha dichiarato la Lundbeck Mercoledì, le prove "non si dimostrano efficaci al punto da giustificare la richiesta regolatoria".


La battuta d'arresto getta ulteriori dubbi sull'approccio degli antagonisti 5-HT6 per la lotta all'Alzheimer, dopo l'interruzione l'anno scorso di un altro antagonista 5-HT6 della Pfizer, che aveva raggiunto la sperimentazione clinica di fase media.


Le azioni della Lundbeck sono scese di oltre il 4% dopo che la società ha dato l'aggiornamento sull'idalopirdina con i risultati finanziari del quarto trimestre.


I farmaci che puntano a bloccare la 5-HT6 sono progettati per promuovere il rilascio di acetilcolina, un neurotrasmettitore necessario per la cognizione normale. L'idea è quella di usarli a fianco del farmaco donepezil già esistente per aiutare i pazienti con Alzheimer lieve o moderato. Gli inibitori della colinesterasi, come il donepezil, sono attualmente tra le poche opzioni mediche per il trattamento dei malati di Alzheimer.


Guardando al futuro, le case farmaceutiche sperano di usare nuovi tipi di farmaci che puntano l'accumulo di alcune proteine ​​nel cervello, ritenute dannose per la cognizione. Il fallimento di un tale farmaco sperimentale della Eli Lilly in novembre ha inferto un duro colpo a questo concetto, ma gli esperti ritengono che terapie leggermente diverse potrebbero ancora funzionare.

 

 

 


Fonte: Ben Hirschler in Reuters.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)