Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ricercatrice ottimista che l'insorgenza dell'Alzheimer si può ritardare di 5 anni

Ricercatrice ottimista che l'insorgenza dell'Alzheimer si può ritardare di 5 anniAnche se è dal 2003 che non ci sono nuovi farmaci per il trattamento dell'Alzheimer, c'è speranza all'orizzonte, secondo Kathleen Welsh-Bohmer, direttrice del Bryan Alzheimer's Center della Duke University.


Il progresso più grande degli ultimi 10 anni è stato nella capacità di diagnosticare la malattia "in modo affidabile e precoce" grazie a una migliore tecnologia di scansione e una migliore comprensione della biologia della malattia, ha detto.


Da ciò è venuta la possibilità di intervenire abbastanza presto nella malattia per ritardare i sintomi. "Ci sono test di screening che si possono fare per individui tra i 50 e i 70 anni, che possono aver avuto un famigliare con Alzheimer. Potrebbero cominciare a sottoporsi a una terapia; in ultima analisi questa è la speranza e l'intenzione", ha detto.


Anche se non c'è possibilità di una cura nel prossimo decennio, visto che le oltre 413 sperimentazioni cliniche tra il 2002 e il 2012 hanno registrato un tasso di successo dello 0,4 per cento, è realistico prevedere di essere in grado di ritardare l'insorgenza dei sintomi della malattia neurodegenerativa progressiva di 5 anni, ha detto la Welsh-Bohmer.


Prove cliniche in corso stanno testando i soggetti a rischio con una funzione cognitiva normale per determinare la fase più precoce in cui potrebbero essere efficaci i farmaci esistenti, ha detto ieri Martedì 6/10/2015 la ricercatrice in un'intervista al Langley Research Center della NASA a Hampton. Nella sua relazione "Arrivare alla prevenzione e al trattamento dell'Alzheimer entro il 2025", la Welsh-Bohmer si è focalizzata sugli aspetti positivi, sui progressi della diagnostica e sui fattori di rischio che sono modificabili.


Anche se i principali fattori per sviluppare l'Alzheimer sono la genetica e l'età, ci sono 7 comportamenti che possono essere modificati per ridurre il rischio aggiuntivo, ha detto a un pubblico di 70 persone. La riduzione più affidabile del rischio può essere raggiunta smettendo di fumare ed essendo attivi, entrambi le misure mostrano sempre ottimi risultati negli studi osservazionali.


Ulteriori fattori di rischio modificabili includono le malattie croniche, come l'ipertensione, il diabete, la dieta, l'obesità, l'istruzione e la depressione. Con il successo delle campagne contro il fumo, la Welsh-Bohmer è fiduciosa che può avvenire un tale cambiamento sismico nel ridurre l'obesità e i relativi problemi di salute associati.


Tutti questi cambiamenti possono essere affrontati se le persone hanno la volontà di farlo, ha detto, come hanno scoperto gli studi comportamentali che lavorano con applicazioni per smartphone e con dispositivi che aiutano le persone a fare, e a mantenere, i cambiamenti dello stile di vita.


Se l'insorgenza dell'Alzheimer potesse essere ritardata di cinque anni, ciò si tradurrebbe in milioni di persone in meno affette dalla malattia per ogni decennio, oltre a enormi risparmi economici, ha detto la Welsh-Bohmer.


Essa ha stimato che ci vorranno 2 miliardi di dollari di finanziamento annuale alla ricerca per raggiungere questo obiettivo entro il 2025. Da quando è stato approvato nel 2011 il National Alzheimer's Project Act, il finanziamento del Congresso è aumentato significativamente, 737 milioni di dollari sono stati assegnati per la ricerca di Alzheimer. Lo scorso Luglio, i National Institutes of Health hanno chiesto un supplemento di 323 milioni di dollari, che sarebbe diviso tra la ricerca e le risorse per i caregiver.

 

 

 


Fonte: Prue Salasky in Daily Press (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)