Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Obesità o sovrappeso in mezza età mettono a rischio di Alzheimer a esordio precoce

Essere in sovrappeso o obesi in mezza età è stato collegato a un rischio maggiore di demenza.


Per saperne di più, i ricercatori del National Institute on Aging, (istituto USA che fa parte dei NIH), hanno esplorato ulteriormente il rapporto tra peso in mezza età e Alzheimer tra i volontari che partecipano al Baltimore Longitudinal Study of Aging (BLSA), uno degli studi più lunghi sull'invecchiamento umano del Nord America.


Essi hanno scoperto che essere obesi o in sovrappeso in mezza età, determinato dall'indice di massa corporea (BMI) all'età di 50 anni, può predire l'età di insorgenza della malattia neurodegenerativa devastante.


Lo studio, guidato da Madhav Thambisetty MD/PhD, è apparso online il 1 Settembre 2015 su Molecular Psychiatry.


Un numero di 1.394 partecipanti BLSA cognitivamente sani all'inizio dello studio di quasi 14 anni, si è sottoposto a test cognitivi ogni 1 o 2 anni; 142 di questi volontari hanno poi sviluppato l'Alzheimer. I ricercatori hanno riscontrato:

  • Ogni unità di aumento del BMI all'età di 50 anni ha anticipato l'insorgenza di quasi 7 mesi in coloro che hanno sviluppato l'Alzheimer.

  • Un BMI maggiore in mezza età si è associato a livelli più elevati di grovigli neurofibrillari (un segno distintivo della malattia) nel cervello di 191 volontari, compresi quelli che non hanno sviluppato l'Alzheimer.

  • Tra i 75 volontari cognitivamente sani che hanno avuto scansioni cerebrali per rilevare l'amiloide (una proteina i cui frammenti costituiscono le placche cerebrali caratteristiche del morbo), quelli con un BMI maggiore in mezza età avevano più depositi di amiloide nel precuneo, un'area del cervello che spesso mostra i primi segni di cambiamenti correlati all'Alzheimer.

Sono necessari ulteriori studi per determinare il rapporto tra BMI in mezza età e l'insorgenza di Alzheimer. I risultati suggeriscono, tuttavia, che mantenere un BMI normale (tra 18,5 e 25) in mezza età potrebbe essere considerato come un modo per ritardare l'insorgenza del morbo di Alzheimer.

 

 

 


Fonte: National Institute on Aging (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Y-F Chuang, Y An, M Bilgel, D F Wong, J C Troncoso, R J O'Brien, J C Breitner, L Ferruci, S M Resnick and M Thambisetty, Midlife adiposity predicts earlier onset of Alzheimer’s dementia, neuropathology and presymptomatic cerebral amyloid accumulation. Molecular Psychiatry, Published online Sept. 1, 2015. doi:10.1038/mp.2015.129

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.