Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Tu sei «quando» mangi

Se stai cercando di migliorare la salute del cuore cambiando la dieta, considera che quando mangi può essere importante tanto quanto quello che mangi.


In un nuovo studio pubblicato oggi su Science, i ricercatori della San Diego State University e del Salk Institute for Biological Studies hanno scoperto che, limitando l'intervallo di tempo durante il quale i moscerini della frutta potevano mangiare, sono riusciti a prevenire i problemi cardiaci legati al cibo e all'invecchiamento.


I ricercatori hanno anche scoperto che i geni responsabili del ritmo circadiano del corpo sono parte integrante di questo meccanismo, ma non sono ancora sicuri del motivo.


Ricerche precedenti avevano scoperto che le persone che tendono a mangiare più tardi nel corso della giornata, e nella notte, hanno una maggiore probabilità di sviluppare malattie cardiache rispetto alle persone che smettono di consumare cibo prima.


"Quindi cosa succede quando le persone mangiano tardi?" si è chiesto Girish Melkani, PhD, biologo dell'SDSU la cui ricerca si concentra sulla fisiologia cardiovascolare. "Non stanno cambiando la loro dieta, solo il tempo".


Melkani, uno degli autori senior della ricerca, ha collaborato con Satchidananda Panda, PhD, esperto di ritmi circadiani dell'Istituto Salk, per capire se la modifica delle abitudini alimentari quotidiane dei moscerini della frutta potrebbe pregiudicare la loro salute del cuore.


I moscerini della frutta sono usati da lungo tempo come organismo modello per identificare le basi genetiche delle malattie umane, comprese quelle cardiovascolari. Shubhroz Gill, PhD, ricercatore post-dottorato nel laboratorio di Panda e ora al Broad Institute di Boston, è stato l'autore principale di questo studio, al quale ha contribuito Hiep D. Le dell'Istituto Salk.

 

Il tempo dei moscerini

Nei loro esperimenti hanno alimentato un gruppo di moscerini della frutta di 2 settimane di età con una dieta standard di farina di mais e hanno loro permesso di mangiare tutto il giorno. Un altro gruppo poteva accedere al cibo solo per 12 ore al giorno. Per diverse settimane, Melkani e Gill hanno registrato la quantità di cibo che i moscerini mangiavano e hanno eseguito una serie di test legati al sonno, al peso corporeo e alla fisiologia del cuore.


Dopo tre settimane, i risultati sono stati chiari: i moscerini col programma di alimentazione limitato a 12 ore dormivano meglio, non hanno guadagnato più peso e avevano il cuore molto più sano rispetto ai loro compagni "mangio-in-qualsiasi-momento", anche se hanno mangiato quantità simili di cibo. I ricercatori hanno osservato gli stessi risultati dopo cinque settimane.


"Nei primissimi esperimenti, quando abbiamo confrontato moscerini di 5 settimane di età, alimentati per 24 ore o 12 ore al giorno, il cuore di questi ultimi erano così in forma che abbiamo pensato che forse avevamo scambiato qualche giovane di 3 settimane con qualcuno del gruppo più anziano", ha detto Gill. "Abbiamo dovuto ripetere gli esperimenti più volte per convincerci che questo miglioramento è veramente dovuto all'alimentazione a tempo limitato".


Inoltre, un'altra serie di esperimenti ha rivelato che i benefici di una dieta ristretta nel tempo non erano esclusivi dei moscerini giovani. Quando i ricercatori hanno introdotto queste restrizioni dietetiche temporali ai moscerini più anziani, anche il loro cuore è diventato più sano. (La vita media di un moscerino della frutta è di circa 60 giorni.)


"Anche se si introduce molto tardi un'alimentazione ristretta nel tempo, c'è comunque qualche beneficio", ha detto Melkani. Un certo grado di protezione del cuore persisteva anche per i moscerini che sono tornati a mangiare quando volevano, ha aggiunto.

 

Geni chiave

Successivamente, i ricercatori hanno sequenziato il RNA dei moscerini in vari momenti dell'esperimento per trovare quale dei loro geni era cambiato in seguito all'alimentazione a tempo limitato. Essi hanno identificato tre percorsi genetici che sembrano essere coinvolti: il complesso chaperone anello TCP-1, che aiuta le proteine a ripiegarsi; i complessi mitocondriali catena di trasporto degli elettroni (METC); e una suite di geni responsabili del ritmo circadiano del corpo.


Melkani e Gill hanno ripetuto gli esperimenti usando ceppi mutanti di moscerini con versioni non funzionali dei geni TCP-1 e del ritmo circadiano. In questi moscerini, l'alimentazione a tempo limitato non ha dato benefici alla salute, confermando che questi percorsi genetici hanno un ruolo chiave.


Al contrario, i moscerini mutanti con geni mETC alterati hanno mostrato una maggiore protezione contro l'invecchiamento cardiaco. "Non sappiamo ancora del tutto se, e come, questi tre percorsi lavorano insieme", ha detto Melkani.

 

Vietati gli spuntini a tarda notte

Ricerche precedenti del laboratorio di Panda avevano dimostrato che l'alimentazione a tempo limitato dà dei benefici per altre malattie metaboliche, ma questo è il primo studio a dimostrare che essa ha anche un ruolo nella protezione dall'invecchiamento cardiaco e dalla disfunzione indotta dalla dieta.


"Tutti insieme, questi risultati rafforzano l'idea che il modello quotidiano di alimentazione ha un profondo impatto sia sul corpo che sul cervello", ha detto Panda.


Gill ha osservato che ci sono alcuni ostacoli da eliminare prima di convalidare questa ricerca per gli esseri umani. "Gli esseri umani non consumano lo stesso cibo ogni giorno", ha detto. "E il nostro stile di vita è un determinante importante di quando si può o non si può mangiare. Ma per quanto poco, i nostri studi offrono un contesto in cui dovremmo perseguire queste questioni negli esseri umani".


Melkani è ottimista sul fatto che i risultati potrebbero un giorno tradursi in benefici per la salute cardiaca, e per l'obesità, degli esseri umani. "L'alimentazione a tempo ristretto non richiederebbe alle persone di cambiare drasticamente il loro stile di vita, solo le ore del giorno in cui si mangia", ha detto Melkani. "Il messaggio da portare a casa allora potrebbe essere quello di ridurre gli spuntini a tarda notte".

 

 

 

 

 


Fonte: Michael Price in San Diego State University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferiemnti: Satchidananda Panda et al. Time-restricted feeding attenuates age-related cardiac decline in Drosophila. Science, March 2015 DOI: 10.1126/science.1256682

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)