Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Featured

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Alzheimer

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'AlzheimerLa cellula verde è una microglia, una cellula del sistema immunitario che sta bloccando la fluttuazione libera dell'amiloide-beta (in rosso) mentre si lega alla placca amiloide (blu), il segno distintivo dell'Alzheimer. I ricercatori di Yale hanno scoperto che invece di essere un marcatore di infiammazione dannosa, queste cellule proteggono il cervello dall'amiloide che fluttua libera.L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma piccole placche nel cervello degli anziani ed è ritenuta una delle cause dell'Alzheimer.


Poiché le cellule immunitarie specializzate sono sempre attorno a queste placche, molti hanno teorizzato che queste cellule sono responsabili dell'infiammazione e dei danni alle cellule cerebrali circostanti.


Questa teoria sembra essere sbagliata, secondo un nuovo studio condotto da ricercatori della Yale School of Medicine, pubblicato il 29 gennaio su Nature Communications. La ricerca conclude che, invece di causare danni, queste cellule immunitarie del cervello - chiamate microglia - sembrano proteggere il cervello, mantenendo isolate le placche amiloidi.


Precedenti ricerche avevano dimostrato che non tutte le persone con grandi accumuli di placche hanno necessariamente i sintomi della demenza, il che ha portato i ricercatori a cercare altre cause del declino cognitivo. L'infiammazione è uno dei possibili colpevoli individuati dagli scienziati. Tuttavia i farmaci di Alzheimer che colpiscono l'infiammazione nel cervello non hanno dimostrato alcun beneficio.


"L'idea che l'infiammazione sia sempre negativa è una visione semplicistica e probabilmente è sbagliata quando si parla di Alzheimer", ha detto Jaime Grutzendler, professore associato del Dipartimento di Neurologia e autore senior dello studio. "In effetti, quando invecchiamo perdiamo microglia e riusciamo meno a confinare le placche, portando al rilascio di tossine dalle placche che distruggono le connessioni tra i neuroni".


Il nuovo studio ha usato la tecnologia delle scansioni ad alta risoluzione, rivelando che nel cervello dei topi, le microglia in realtà agiscono come una barriera fisica che rallenta l'espansione delle placche e blocca la capacità delle proteine di amiloide-beta, che fluttuano liberamente, di legarsi alle placche e di causare tossicità.


"Una delle possibilità è che le microglia isolino bene il resto del cervello dalle placche e potrebbe spiegare perché alcune persone che le hanno non sperimentano un grave declino cognitivo", ha detto Grutzendler. "Migliorando la funzione di schermatura delle microglia, siamo riusciti a ridurre la tossicità ai neuroni". Questa intuizione potrebbe portare a nuovi trattamenti per la malattia, ha aggiunto.

 

**********
Carlo Condello e Peng Yuan della Yale sono i primi co-autori della ricerca, che è stata finanziata dal National Institutes of Health.

 

 

 

 

 


Fonte:  Bill Hathaway in University of Yale  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Carlo Condello, Peng Yuan, Aaron Schain & Jaime Grutzendler. Microglia constitute a barrier that prevents neurotoxic protofibrillar Aβ42 hotspots around plaques. Nature Communications, 6, Article number: 6176. doi:10.1038/ncomms7176

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

 

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)