Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


C'è una nuova strada per la lotta alle malattie neurodegenerative?

Per la salute ottimale delle cellule cerebrali è di vitale importanza una buona comunicazione tra di loro. Le mutazioni nel gene TBC1D24 inibiscono questo processo, provocando neurodegenerazione ed epilessia. Ricercatori del VIB e della KU Leuven sono riusciti a sopprimere completamente la neurodegenerazione nei moscerini della frutta, inibendo in parte la degradazione delle proteine "difettose" nelle cellule cerebrali.

C'è una nuova strada per la lotta alle malattie neurodegenerative?Neurodegenerazione nel cervello di un moscerino della frutta. (Fonte: © VIB 2014)Patrik Verstreken (di VIB / KU Leuven) dice: "Questi risultati inattesi ci offrono una nuovo approccio della ricerca nella comunicazione tra le cellule cerebrali. Riteniamo che nel tempo dovrebbe essere possibile aiutare i pazienti con mutazioni nel gene TBC1D24, inibendo in parte il trasporto ai lisosomi (scompartimenti della cellula che digeriscono varie molecole)".

 

Un buon modello per lo studio delle neurodegenerazioni

Sappiamo che le mutazioni nel gene TBC1D24 causano una malattia del cervello che porta con sé condizioni che comprendono una vasta neurodegenerazione, l'epilessia, il ritardo mentale e i problemi di udito.


Patrik Verstreken ed i suoi colleghi hanno sviluppato dei moscerini della frutta con mutazioni nel gene Skywalker, la versione del moscerino della frutta del TBC1D24. Questi moscerini della frutta mostrano sintomi simili a quelli dei pazienti con disturbi cerebrali.


Patrik Verstreken spiega: "Questi moscerini della frutta sono un modello adatto non soloper studiare quello che va male nel cervello, ma anche per esplorare come questo può essere affrontato; ad esempio stiamo cercando di ridurre o eliminare i sintomi nel moscerino della frutta con mutazioni nello Skywalker introducendo ulteriori modifiche al loro DNA. In caso di successo avremo nuovi punti di partenza per la nostra ricerca sulle neurodegenerazioni".

 

Necessità di proteine "contaminate o difettose"

Le cellule cerebrali comunicano tra loro nelle sinapsi. Ana Clara Fernandes, Valerie Uytterhoeven ed i loro colleghi, guidati da Patrik Verstreken, stavano selezionando i geni con un impatto potenziale sulla comunicazione tra le cellule cerebrali.


Nel corso del lavoro sono incappati nel complesso di geni HOPS. Il complesso HOPS garantisce che le proteine difettose e contaminate nella sinapsi siano trasportate al lisosoma, il compartimento della cella responsabile della scomposizione delle proteine.


Quando i ricercatori del VIB hanno tagliato metà dei geni del complesso HOPS nel loro moscerino modello di neurodegenerazione, il moscerino stesso è risultato non più malato. Inizialmente questo sembrava strano, perché un complesso HOPS meno attivo significa che il trasporto di proteine difettose al sito di degrado non funziona bene come dovrebbe.


Questa ricerca ha mostrato, tuttavia, che le proteine difettose nella sinapsi hanno anche un loro ruolo. Questi risultati sorprendenti offrono una nuova linea di approccio per la ricerca sulle patologie cerebrali.

 

 

 

 

 


FonteVIB - Flanders Interuniversity Institute for Biotechnology  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  A.C. Fernandes, V. Uytterhoeven, S. Kuenen, Y. Wang, J.R. Slabbaert, J. Swerts, J. Kasprowicz, S. Aerts, and P. Verstreken. Reduced synaptic vesicle protein degradation at lysosomes curbs TBC1D24/sky-induced neurodegeneration. Journal of Cell Biology, November 2014

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)