Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Programma di sostegno telefonico si dimostra utile per i caregiver di demenza

Ricercatori del Rhode Island Hospital hanno scoperto che un programma di sostegno sviluppato interamente al telefono può ridurre in modo significativo la depressione e altri sintomi dei caregiver informali (famigliari o amici) di persone con demenza.


Lo studio è pubblicato online prima della stampa sulla rivista Alzheimer's & Dementia.


"Quelli che si occupano di persone con Alzheimer o altre forme di demenza sono spesso soggetti ad una grande pressione", ha detto il ricercatore principale Geoffrey Tremont, PhD, della divisione di neuropsicologia nel reparto di psichiatria del Rhode Island Hospital. "Questa pressione e lo stress relativo possono portare alla depressione del caregiver, o a reazioni negative, o anche a problemi di comportamento simili a quelli dell'individuo con demenza".

"Molti di questi caregiver hanno difficoltà a trovare il tempo per prendersi cura di se stessi, e lasciano marcire i propri problemi di salute fisica e mentale. Fornire a questi caregiver la possibilità di un programma di sostegno basato sul telefono, ci permette di portare l'aiuto proprio a  casa loro, piuttosto che chiedere di passare del tempo lontano dal loro caro per frequentare un gruppo di sostegno o un altro appuntamento".


Un programma di sostegno telefonico è anche potenzialmente meno costoso delle opzioni di trattamento personali, e spesso più conveniente per i caregiver. Anche se gli studi precedenti avevano dimostrato che i caregiver beneficiano di programmi come le sessioni di terapia per supporto personale o di gruppo, questo è il primo studio a presentare i dati a sostegno di un programma che viene eseguito solo per telefono.


"Il numero di persone con diagnosi di una qualche forma di demenza continua ad aumentare", ha detto Tremont, "e con loro cresce il bisogno di caregiver, che spesso sono i familiari. C'è un gran lavoro da fare, e ci si aspetta molto da questi caregiver. Se non li aiutiamo a prendersi cura di se stessi, in maniera facile e conveniente, potrebbero esserci conseguenze negative sulla salute del caregiver e, infine, sulla persona con demenza".


Secondo l'Alzheimer's Association, ci sono 5 milioni di persone negli Stati Uniti con il morbo, la sesta causa principale di morte nel paese. Più di 15 milioni di familiari e amici assistono le persone con Alzheimer e altre forme di demenza, e assicurano 17,5 miliardi di ore di assistenza non pagata ogni anno.

 

********
Lo studio è stato finanziato in parte dal National Institute of Nursing Research. L'affiliazione principale di Tremont è con il Rhode Island Hospital. Altri ricercatori del Lifespan e della Brown University coinvolti nello studio sono Jennifer Davis, Ph.D., Brian Ott, MD, Kim Bryant, Christine Grover, Duane Vescovo, MD, George D. Papandonatos, Ph.D., Mun Sang Yue, e Pedro Gozalo, Ph.D.; così come Richard Fortinsky, Ph.D., dell'Università del Connecticut.

 

 

 

 

 


FonteEurekAlert.org  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Geoffrey Tremont, Jennifer D. Davis, George D. Papandonatos, Brian R. Ott, Richard H. Fortinsky, Pedro Gozalo, Mun Sang Yue, Kimberly Bryant, Christine Grover, Duane S. Bishop. Psychosocial telephone intervention for dementia caregivers: A randomized, controlled trial.JAlz, Published Online: July 26, 2014,DOI: http://dx.doi.org/10.1016/j.jalz.2014.05.1752

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)