Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dolcificanti artificiali non gabbano il cervello: chiederà più zucchero in seguito

Mangiare prodotti dolcificati a basso contenuto calorico - soprattutto quando si ha fame o si è stanchi - potrebbe aumentare la probabilità di cercare alternative ad alto contenuto calorico in seguito, a causa di un segnale appena scoperto nel cervello, secondo una nuova ricerca pubblicata il 22 settembre sul Journal of Physiology.


I risultati del nuovo studio implicano che è difficile ingannare il cervello, con sapori dolci 'senza energia’. Il nostro piacere nel assumere soluzioni dolci è guidato in gran parte dalla quantità di energia che forniscono: gli zuccheri ricompensano di più il cervello rispetto ai dolcificanti artificiali.


Il Prof. Ivan de Araujo, che ha condotto lo studio alla Yale University School of Medicine in USA, dice: "Il consumo di bevande ad alto contenuto calorico è un importante contributo all'aumento di peso e obesità, anche dopo che i dolcificanti artificiali sono stati introdotti sul mercato. Noi crediamo che la scoperta sia importante perché dimostra come gli stati fisiologici possono avere un impatto sulle nostre scelte fra zuccheri e dolcificanti.

"In particolare, ciò implica che gli esseri umani che ingeriscono spesso dolci ipocalorici, in uno stato di fame o di stanchezza, possono avere più probabilità di 'ricadute' e di scegliere alternative ad alto contenuto calorico, in futuro. I risultati suggeriscono che una giusta via di mezzo potrebbe essere una soluzione, combinando i dolcificanti con minime quantità di zucchero, in modo che il metabolismo energetico non scenda, mentre l'apporto calorico è ridotto al minimo" .


Lo studio ha identificato un segnale cerebrale fisiologico specifico che è cruciale per determinare la scelta tra zuccheri e dolcificanti. Questo segnale regola i livelli di dopamina [ancora lei] - una sostanza chimica necessaria per segnalare la ricompensa nel cervello - e nasce solo quando lo zucchero è scomposto in una forma utilizzabile come combustibile per il funzionamento delle cellule del corpo.


La ricerca è stata effettuata nei topi, utilizzando una combinazione di test comportamentali che coinvolgevano dolcificanti e zuccheri, e misurando anche le risposte chimiche di ricompensa nei circuiti cerebrali. I ricercatori ritengono che i risultati probabilmente si applicano anche agli esseri umani.


Il Professor de Araujo, dice: "Secondo i dati, quando applichiamo le sostanze che interferiscono con un passaggio fondamentale del percorso 'da-zucchero-a-energia', l'interesse degli animali a consumare dolcificanti artificiali diminuisce significativamente, insieme ad importanti riduzioni nei livelli di dopamina cerebrale. Questo è verificato dal fatto che quando i topi affamati - che hanno perciò livelli bassi di zucchero – devono decidere tra i dolcificanti artificiali e gli zuccheri, sono più propensi a cambiare completamente le loro preferenze verso gli zuccheri, anche se il dolcificante artificiale è molto più dolce rispetto alla soluzione di zucchero".


Ora che il team sa che le cellule della dopamina sono fondamentali nella scelta tra zucchero e dolcificante, essi sperano di identificare i recettori e i percorsi associati nel cervello.

 

 

 

 

 


Fonte: Wiley, via AlphaGalileo.

Riferimenti: Tellez L, Ren X, Han W, Medina A, Ferreira J, Yeckel C and de Araujo, I. Glucose utilization rates regulate intake levels of artificial sweeteners. The Journal of Physiology, September 2013

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.