Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Esame del sangue possibile per l'Alzheimer?

Un nuovo test del sangue può essere utilizzato per discriminare tra persone con Alzheimer e controlli sani. Si spera che il test, descritto sulla rivista Genome Biology, possa un giorno essere usato per aiutare a diagnosticare la malattia e le altre patologie degenerative.


L'Alzheimer, la forma più comune di demenza, può essere diagnosticata con certezza solo con l'autopsia, quindi da tempo è aperta la caccia per trovare biomarcatori affidabili, non invasivi, per la diagnosi nei viventi. Andreas Keller e i colleghi si sono concentrati sulle microRNA (miRNA), piccole molecole di RNA non codificanti che influenzano il modo in cui sono espressi i geni, e che si possono trovare in circolazione nei fluidi corporei, compreso il sangue.


Il gruppo della Saarland University e di Siemens Healthcare ha evidenziato e testato un gruppo di 12 miRNA, i cui livelli sono risultati essere diversi tra un piccolo campione di pazienti affetti da Alzheimer e i controlli sani. In un campione molto più grande, il test distingue in modo affidabile tra i due gruppi.


Per essere decenti, i biomarcatori devono essere accurati, sensibili (in grado di identificare correttamente le persone con la malattia) e specifici (in grado di individuare correttamente le persone senza la malattia). I nuovi test raggiungono punteggi oltre il 90% su tutti e tre i parametri. Ma anche se il test si dimostra evidentemente promettente, deve ancora essere convalidato per l'uso clinico, e potrebbe infine funzionare meglio quando combinato con altri strumenti diagnostici standard, come le scansioni, dicono gli autori.


Poichè le persone con altri disturbi cerebrali a volte possono mostrare sintomi simili all'Alzheimer, il team ha anche analizzato la firma del miRNA in altri gruppi di pazienti. I test ha distinto i controlli dalle persone con vari disturbi psicologici, come la schizofrenia e la depressione, con oltre il 95% di precisione, e dai pazienti con altre patologie neurodegenerative, come il decadimento cognitivo lieve e il Parkinson, con una precisione inferiore. Esso ha inoltre discriminato tra i pazienti di Alzheimer e quelli con altre patologie neurodegenerative, con una precisione di circa il 75%. Ma la messa a punto dei miRNA utilizzati potrebbe migliorare la precisione del test.


Il lavoro si basa su studi precedenti che evidenziano il potenziale dei microRNA come biomarcatori basati sul sangue in molte malattie, tra cui numerosi tipi di cancro, e suggerisce che i microRNA potrebbero diventare biomarcatori utili per vari disturbi cerebrali.


Ma fa luce anche sui meccanismi alla base dell'Alzheimer. Due dei miRNA sono noti per essere coinvolti nell'elaborazione della proteina precursore dell'amiloide, che a sua volta è implicata nella formazione delle placche, una caratteristica assodata dell'Alzheimer. E si ritiene che molti miRNA possano influenzare la crescita e la forma dei neuroni nel cervello che si sta sviluppando.

 

 

 

 

 


Fonte: BioMed Central Limited.

Riferimenti: (1) Daniel Glass, Ana Vinuela, Mathew N Davies, Adaikalavan Ramasamy, Leopold Parts, David Knowles, Andrew A Brown, Asa K Hedman, Kerrin S Small, Alfonso Buil, Elin Grundberg, Alexandra C Nica, Paola Di Meglio, Frank O Nestle, Mina Ryten, The UK Brain Expression consortium, Muther Consortium, Richard Durbin, Mark I McCarthy, Panagiotis Deloukas, Emmanouil T Dermitzakis, Mike E Weale, Veronique Bataille, Tim D Spector. Gene expression changes with age in skin, adipose tissue, blood and brain. Genome Biology, 2013; 14 (7): R75 DOI: 10.1186/gb-2013-14-7-r75
(2) Thalyana Smith-Vikos and Frank J Slack. MicroRNAs circulate around Alzheimer’s disease. Genome Biology, 2013, 14:125 DOI: 10.1186/gb-2013-14-7-125

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.