Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Uso combinato di computer e attività fisica per ridurre le perdite di memoria

Pensa che il tuo computer ha un sacco di memoria e che, se continui a utilizzarlo, anche tu potresti averla.

Combinare le attività mentalmente stimolanti, come l'utilizzo di un computer, con un moderato esercizio fisico diminuisce le probabilità di avere la perdita di memoria, più che l'uso del computer o l'esercizio da soli, secondo uno studio della Mayo Clinic.


Studi precedenti hanno dimostrato che esercitando il corpo e la mente si aiuta a ricordare, ma il nuovo studio, pubblicato nel numero di maggio 2012 di Mayo Clinic Proceedings, riferisce che una interazione sinergica tra le attività al computer e l'esercizio moderato "protegge" la funzione del cervello nelle persone oltre i 70 anni di età.


I ricercatori hanno studiato 926 persone della Olmsted County in Minnesota, con età da 70 a 93 anni, che hanno completato il questionario che auto-dichiarava i dettagli dell'esercizio fisico e dell'uso del computer nell'anno prima della data del colloquio. Moderato esercizio fisico è stato definito il cammino a ritmo sostenuto, l'escursione in montagna, l'aerobica, l'allenamento energetico, il golf a piedi, il nuoto, il tennis in doppio, lo yoga, le arti marziali, l'esercizio utilizzando macchine e il sollevamento pesi. Le attività mentalmente stimolanti includono la lettura, l'hobbistica manuale, l'uso del computer, i giochi, il suonare musica, attività di gruppo, sociali ed artistiche e guardare meno la televisione. Tra tali attività lo studio ha individuato l'uso del computer a causa della sua popolarità, ha detto l'autore dello studio Yonas Geda E., MD, uno scienziato medico della Mayo Clinic in Arizona.


"L'invecchiamento della generazione del baby boom si prevede che porterà un aumento drammatico nella prevalenza della demenza", ha detto il dottor Geda. "Poichè l'uso frequente del computer sta diventando sempre più comune a tutte le età, è importante esaminare come si rapporta all'invecchiamento e alla demenza. Il nostro studio aggiunge altro materiale a questa discussione". Lo studio ha esaminato l'esercizio, l'uso del computer e il rapporto con i rischi neurologici come il MCI, il lieve deterioramento cognitivo, dice il Dr. Geda. L'MCI è lo stadio intermedio tra la normale perdita di memoria che arriva dall'invecchiamento e l'Alzheimer precoce.


Tra i partecipanti allo studio che non si erano mai esercitati e non utilizzavano un computer, il 20,1 per cento erano cognitivamente normali e il 37,6 per cento hanno mostrato segni di decadimento cognitivo lieve. Tra i partecipanti che si esercitavano e utilizzavano un computer, il 36 per cento erano cognitivamente normali e il 18,3 per cento ha mostrato segni di MCI. Il Dr. Geda si aspetta che questo studio porterà a ulteriori ricerche su questo argomento.


Tra i co-autori dello studio figurano Ronald C. Petersen, MD, Ph.D., e altri ricercatori dello Study of Aging della Mayo Clinic a Rochester nel Minnesota. Lo studio è stato finanziato dal National Institutes of Health, dalla Robert Wood Johnson Foundation e dal H. Robert e Clarice Smith and Abigail Van Buren Alzheimer's Disease Research Program.

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 


Fonte: Materiale della Mayo Clinic.

Pubblicato in ScienceDaily il 1 Maggio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari - Foto di Yuri Arcurs


Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.