Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Memoria rafforzata stimolando un punto specifico del cervello

Mai andati al cinema e poi dimenticato dove è stata parcheggiata l'auto? Una nuova ricerca dell'University of California-Los Angeles (UCLA) un giorno potrebbe aiutarvi a migliorare la memoria.

Neuroscienziati dell'UCLA hanno dimostrato che si può rafforzare la memoria nei pazienti umani, stimolando un punto cruciale nel cervello. Pubblicata nell'edizione del 9 febbraio del New England Journal of Medicine, la scoperta potrebbe portare a un nuovo metodo di migliorare la memoria nei pazienti con Alzheimer precoce.


Il team dell' UCLA si è concentrato su un punto del cervello chiamato corteccia entorinale. Considerata la porta verso l'ippocampo (che aiuta a formare e conservare i ricordi), la corteccia entorinale svolge un ruolo cruciale nel trasformare l'esperienza quotidiana in ricordi duraturi. "La corteccia entorinale è la porta privilegiata della struttura principale della memoria del cervello", spiega l'autore senior Dr. Itzhak Fried, professore di neurochirurgia alla David Geffen School of Medicine della UCLA. "Ogni esperienza visiva e sensoriale che abbiamo, in definitiva entra nei canali della memoria attraverso quella porta, verso l'ippocampo. Le nostre cellule cerebrali devono inviare segnali attraverso questa centrale per formare ricordi che possiamo richiamare consapevolmente più tardi".


Fried ed i suoi colleghi hanno seguito sette pazienti con epilessia, che avevano già elettrodi impiantati nel cervello per individuare l'origine delle loro crisi. I ricercatori hanno monitorato gli elettrodi per registrare l'attività dei neuroni, mentre si stavano formando i ricordi. Utilizzando un videogioco con un taxi, i passeggeri virtuali e una città cibernetica, i ricercatori hanno verificato se la stimolazione profonda del cervello nella corteccia entorinale e nell'ippocampo alteravano il richiamo [dei ricordi]. I pazienti si sentivano tassisti che raccoglievano i passeggeri e viaggiavano dall'altra parte della città per portarli in uno dei sei negozi richiesti.


"Quando abbiamo stimolato le fibre nervose nella corteccia entorinale dei pazienti durante l'apprendimento, in seguito hanno riconosciuto i punti di riferimento e seguito i percorsi più velocemente", ha detto Fried. "Hanno anche imparato a prendere delle scorciatoie, riflettendo il miglioramento della memoria spaziale. Decisamente, è stato lo stimolo sulla porta all'interno dell'ippocampo - e non nell'ippocampo stesso - che si è rivelato efficace", ha aggiunto.


L'uso della stimolazione solo durante la fase di apprendimento suggerisce che non è necessario sottoporre i pazienti a una stimolazione continua per aumentare la loro memoria, ma solo quando si cerca di apprendere informazioni importanti, osserva Fried. Questo potrebbe aprire la strada a dispositivi neuro-protesici che possono essere accesi durante specifici stadi di elaborazione delle informazioni o di attività quotidiane.


Sei milioni di americani e 30 milioni di persone in tutto il mondo ricevono una diagnosi di Alzheimer ogni anno. La malattia progressiva è la sesta causa di morte negli Stati Uniti e la quinta causa di morte per gli anzianii oltre i 65 anni. "Perdere la nostra capacità di ricordare gli eventi recenti e di formare nuovi ricordi è una delle malattie più temute della condizione umana", ha detto Fried. "I nostri risultati preliminari forniscono prove a sostegno di un possibile meccanismo per migliorare la memoria, in particolare per le persone anziane o che soffrono di demenza precoce. Allo stesso tempo, abbiamo studiato un piccolo campione di pazienti, quindi i nostri risultati devono essere interpretati con cautela".


Attraverso nuovi studi si dovrà stabilire se la stimolazione profonda del cervello può migliorare altri tipi di ricordi, come ad esempio le memorie verbali e quelle autobiografiche. Non sono stati riferiti effetti negativi della stimolazione dai sette pazienti. Hanno collaborato con Fried il primo autore Nanthia Suthana, così come Dr. Zulfi Haneef, il Dr. John Stern, Roy Mukamel, Eric Behnke e Barbara Knowlton, tutti dell'UCLA. La ricerca è stata finanziata dall'Istituto nazionale dei Disordini Neurologici e Ictus e dalla Fondazione Dana.

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 

 


Fonte: Materiale della University of California, Los Angeles (UCLA), Health Sciences, via Newswise. Articolo originale scritto da Elaine Schmidt.

Riferimento: Nanthia Suthana, Zulfi Haneef, John Stern, Roy Mukamel, Eric Behnke, Barbara Knowlton, Itzhak Fried. Memory Enhancement and Deep-Brain Stimulation of the Entorhinal Area. New England Journal of Medicine, 2012; 366 (6): 502 DOI: 10.1056/NEJMoa1107212.

Pubblicato in ScienceDaily il 8 Febbraio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X.
I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare a informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.