Gli adulti della generazione X (50-80 anni), che soddisfano i criteri di dipendenza da alimenti ultra-eleborati hanno molte più probabilità di essere in sovrappeso o di avere una salute mentale o fisica discreta o cattiva.
Le via generazioni secondo la psicologia. Fonte: Cmglee - Wikimedia CC BY-SA 4.0
Questa è la prima generazione [di americani] a essere cresciuta con cibi ultra-elaborati tutto intorno: prodotti tipicamente carichi di grassi extra, sale, zucchero e aromi. Erano bambini e giovani adulti in un momento in cui proliferavano tali prodotti, progettati per massimizzare il loro fascino.
Ora, uno studio mostra che il 21% delle donne e il 10% degli uomini della generazione X e della fine della generazione baby-boom, ormai tra 50 e 60 anni, soddisfano i criteri per la dipendenza da questi cibi ultra elaborati. Quel tasso è molto più alto di quanto lo sia tra quelli cresciuti solo un decennio prima e che hanno incontrato cibi ultra elaborati solo da adulti: tra quelli da 65 a 80 anni, solo il 12% delle donne e il 4% degli uomini soddisfano i criteri di dipendenza da cibi ultra elaborati.
Lo studio, pubblicato su Addiction da un team dell'Università del Michigan (U-M), ha raccolto i dati di oltre 2.000 anziani USA intervistati dal National Poll on Healthy Aging della U-M che ha approfondito rispetto a un precedente rapporto le differenze generazionali e le correlazioni con la salute.
Misurare la dipendenza da cibi in un gruppo poco studiato
I ricercatori hanno usato la Yale Food Addiction Scale 2.0 (mYFAS 2.0), uno strumento standardizzato adattato dai criteri usati per diagnosticare i disturbi da uso di sostanze. La scala chiede di circa 13 esperienze con cibi e bevande ultra-elaborati che definiscono la dipendenza, come voglie forti, tentativi infruttuosi ripetuti di smettere, sintomi di astinenza ed elusione di attività sociali per la paura di mangiare troppo.
In questo caso, la 'sostanza' non è alcol o nicotina, ma cibi ultra elaborati altamente gratificanti come dolci, cibo spazzatura e bevande zuccherate. Applicando i criteri di dipendenza clinica ai cibi ultra elaborati, lo studio evidenzia i modi in cui tali alimenti possono 'agganciare' le persone.
"Speriamo che questo studio colmi un divario nella conoscenza della dipendenza da cibi ultra-elaborati tra gli anziani, misurata da una scala ben studiata e standardizzata", ha affermato Lucy K. Loch, dottoranda del dipartimento di psicologia della U-M, prima autrice dello studio. "Gli anziani di oggi erano in un periodo di sviluppo chiave in cui l'ambiente alimentare [della nostra nazione] è cambiato. Con altre ricerche che mostrano collegamenti chiari tra il consumo di questi alimenti e il rischio di malattie croniche e morte prematura, è importante studiare la dipendenza da cibi ultra-elaborati in questa fascia di età".
Differenze di genere
A differenza dei disturbi tradizionali da uso di sostanze, che storicamente sono più comuni negli anziani maschi, la dipendenza da cibi ultra elaborati mostra il modello opposto: una maggiore prevalenza nelle donne anziane. Una spiegazione può essere la commercializzazione aggressiva negli anni '80 del cibo ultra elaborato come 'dieta' per le donne.
I biscotti a basso contenuto di grassi, i pasti a microonde e altri prodotti pesanti di carboidrati sono stati promossi come soluzioni per controllare il peso, ma i loro profili nutritivi progettati possono avere modelli di alimentazione che creano dipendenza. Le donne tra 50 e 64 anni potrebbero essere state esposte ai cibi ultra-elaborati durante una finestra di sviluppo sensibile, il che può aiutare a spiegare i risultati del sondaggio per questa fascia d'età, ha affermato l'autrice senior Ashley Gearhardt PhD, prof.ssa di psicologia della U-M, a capo del laboratorio Food and Addiction Science & Treatment della U-M.
"Le percentuali che vediamo in questi dati superano di gran lunga le percentuali degli anziani con un uso problematico di altre sostanze che creano dipendenza, come alcol e tabacco", ha affermato la Gearhardt. "Vediamo anche una chiara associazione con la salute e l'isolamento sociale, con rischi molto più elevati di dipendenza dal cibo ultra elaborato in coloro che definiscono discreta o povera la loro salute mentale o fisica, o che dicono che si sentono, a volte o spesso, isolati dagli altri".
Risultati chiave per sovrappeso, salute e isolamento sociale
Percezione di sé in sovrappeso - Le donne da 50 a 80 anni che hanno affermato di essere in sovrappeso avevano una probabilità più alta di 11 volte di soddisfare i criteri della dipendenza da cibi ultra elaborati rispetto alle donne che consideravano giusto il loro peso. Gli uomini che hanno riferito di essere in sovrappeso avevano probabilità 19 volte più alta. Indipendentemente dall'età, il 33% delle donne che si sono descritte come sovrappeso, il 13% delle donne che si sono descritte leggermente in sovrappeso e il 17% degli uomini che si sono descritti come sovrappeso hanno soddisfatto i criteri della dipendenza da cibi ultra elaborati. Del campione totale, il 31% delle donne e il 26% degli uomini hanno dichiarato di essere in sovrappeso e il 40% delle donne e il 39% degli uomini ha dichiarato di essere leggermente in sovrappeso.
Stato di salute - Gli uomini che riferivano una salute mentale discreta o cattiva avevano il quadruplo delle probabilità di soddisfare i criteri per la dipendenza da cibi ultra-elaborati; le donne avevano quasi tre volte più probabilità. Per la salute fisica, gli uomini che riportavano una salute sufficiente o scarsa avevano il triplo delle probabilità di soddisfare i criteri per la dipendenza da cibi ultra elaborati e le donne avevano quasi il doppio delle probabilità.
Isolamento sociale - Uomini e donne che hanno riferito di sentirsi isolati a volte o spesso avevano più del triplo delle probabilità di soddisfare i criteri della dipendenza da cibi ultra elaborati rispetto a quelli che non hanno riferito isolamento. I ricercatori suggeriscono che gli individui che si percepiscono in sovrappeso possono essere particolarmente vulnerabili ai cibi ultra elaborati 'insalubri', quelli commercializzati come a basso contenuto di grassi, a basso contenuto calorico, ad alto contenuto di proteine o ad alto contenuto di fibre, ma comunque formulati per amplificare il loro fascino e massimizzare la brama. "Questi prodotti sono venduti come cibi salutari, il che può essere particolarmente problematico per coloro che cercano di ridurre il numero di calorie consumate", ha detto la Gearhardt. "Ciò colpisce in particolare le donne, a causa della pressione sociale intorno al peso".
Il futuro
La generazione di anziani ora tra 50 e 60 anni è la prima ad aver vissuto la maggior parte della loro vita in un ambiente alimentare dominato da cibi ultra elaborati, osserva la Gearhardt:
"Questi risultati sollevano domande urgenti sul fatto che ci siano finestre di sviluppo critiche quando l'esposizione ai cibi ultra elaborati è particolarmente rischiosa per la vulnerabilità alla dipendenza. I bambini e gli adolescenti oggi consumano proporzioni ancora più elevate di calorie da cibi ultra elaborati rispetto a quanto hanno fatto in gioventù gli adulti che oggi sono in mezza età.
"Se le tendenze attuali continuano, le generazioni future potrebbero mostrare tassi ancora più elevati di dipendenza da cibi ultra elaborati più avanti nella vita. Proprio come per altre sostanze, intervenire presto può essere essenziale per ridurre il rischio di dipendenza a lungo termine per tutta la vita".
Fonte: Kara Gavin in University of Michigan (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: LK Loch, [+5], AN Gearhardt. Ultra‐processed food addiction in a nationally representative sample of older adults in the USA. Addiction, 2025, DOI
Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.












Associazione Alzheimer OdV