Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Test precoce dell'onda cerebrale rileva declino della memoria anni prima della diagnosi di Alzheimer

Ricercatori delle Università di Bath e di Bristol hanno provato per la prima volta con successo la tecnologia EEG Fastball a casa dei pazienti.

Testing Fastball at home by UniBathJohn Stennard, volontario sano, fa il test Fastball a casa sua, con il dott. George Stohart dell'Università di Bath.

Un semplice test delle onde cerebrali, sviluppato all'Università di Bath, ha dimostrato di rilevare i segni di compromissione della memoria legati al morbo di Alzheimer (MA) anni prima che di solito sia possibile la diagnosi clinica.


Lo studio (rif.1) pubblicato su Brain Communications da ricercatori delle università di Bath e di Bristol, riferisce che l'EEG Fastball, un test passivo di tre minuti, che registra l'attività elettrica nel cervello mentre i partecipanti vedono un flusso di immagini, può identificare in modo affidabile i problemi di memoria nelle persone con lieve compromissione cognitiva (MCI), una condizione che può portare al MA. Ciò segue il precedente studio (rif.2) del gruppo, che nel 2021 ha dimostrato che Fastball era sensibile alla compromissione della memoria nel MA.


Fondamentalmente, il team di ricerca ha dimostrato per la prima volta che il test può essere eseguito a casa delle persone, al di fuori di un ambiente clinico. I ricercatori affermano che questo apre le porte a individuazione e monitoraggio più ampi utilizzando una tecnologia accessibile a basso costo.


Con lo sviluppo dei farmaci di MA (donanemab e lecanemab), una diagnosi precoce è più importante che mai. I farmaci si sono dimostrati clinicamente i più efficaci nelle prime fasi di MA. Nonostante ciò, in Inghilterra, si stima che 1 persona su 3 attualmente non abbia una diagnosi di demenza, ritardando i trattamenti, il supporto e le opportunità di ricerca per affrontare la condizione.


Lo studio è stato guidato dal dott. George Stothart, neuroscienziato cognitivo dell'Università di Bath, che ha detto: "Con gli attuali strumenti diagnostici perdiamo i primi 10-20 anni di MA. Fastball offre un modo per cambiare ciò, può rilevare il declino della memoria molto prima e più obiettivamente, usando un test rapido e passivo".


Fastball è un test EEG passivo che monitora le risposte automatiche del cervello alle immagini, senza richiedere ai partecipanti di seguire istruzioni o richiamare informazioni. Questo lo rende più obiettivo e accessibile rispetto ai tradizionali test di memoria.

 

Risultati chiave:

  • Rilevati problemi di memoria nelle persone con MCI che probabilmente svilupperanno il MA.
  • Forniti risultati affidabili in ambiente domestico del mondo reale.
  • Mostrato risposte di memoria ridotta anche nei pazienti che in seguito sono passati alla demenza.


I ricercatori affermano che Fastball potrebbe essere adattato per ambulatori medici, cliniche di memoria o abitazioni private, contribuendo a fornire prima diagnosi più accurate. Il dott. Stothart ha aggiunto: "C'è bisogno di strumenti pratici accurati per diagnosticare il MA su vasta scala. Fastball è economico, portatile e funziona in ambienti del mondo reale".


Chris Wiliams, CEO di BRACE Dementia Research, ha dichiarato: "Fastball è uno strumento incredibile che potrebbe essere offerto anche a chi, per qualsiasi motivo, non può accedere a una diagnosi di demenza in un ambiente clinico. BRACE sta supportando lo sviluppo di Fastball da diversi anni e siamo entusiasti di vedere ciò che il team del dott. Stothart otterrà nei prossimi anni con il supporto continuo da parte dell'organizzazione no-profit".

 

 

 


Fonte: University of Bath (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:

  1. G Stothart, [+3], EJ Coulthard. A passive and objective measure of recognition memory in mild cognitive impairment using Fastball memory assessment. Brain Comm, 2025, DOI
  2. CH van Dyck, [+17], T Iwatsubo. Lecanemab in Early Alzheimer’s Disease. New England J Med, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)