Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ecco come l'attività fisica protegge il cervello, cellula per cellula, nell'Alzheimer

Uno studio pubblicato su Nature Neuroscience rivela che l'esercizio fisico ricabla il cervello a livello cellulare, offrendo nuove informazioni su potenziali strategie di trattamento per l'Alzheimer.

astrocytes enriched in cadherin-4 In magenta il sottotipo di astrociti arricchiti di caderina-4 (CDH4), che sembrano proteggere le cellule nervose dalla morte cellulare. (Immagine: Luis Moreira)

Attraverso il sequenziamento avanzato dell'RNA a nucleo singolo e un modello preclinico usato ampiamente per il morbo di Alzheimer (MA), ricercatori del Mass General Brigham di Boston e collaboratori della SUNY Upstate Medical University di Syracuse (New York), hanno identificato tipi specifici di cellule cerebrali che hanno risposto di più all'esercizio fisico. Questi risultati, convalidati in campioni umani, fanno luce sulla connessione tra esercizio fisico e salute del cervello e indicano obiettivi per farmaci futuri.


"Sebbene sappiamo da tempo che l'esercizio fisico aiuta a proteggere il cervello, non avevamo compreso appieno quali cellule sono responsabili o come funziona a livello molecolare", ha affermato l'autrice senior Christiane Wrann DVM/PhD, neuroscienziata e leader del programma in neuroprotezione in esercizio all'Heart and Vascular Institute del MGB e al McCance Center for Brain Health del Massachusetts General Hospital. "Ora, abbiamo una mappa dettagliata di come l'esercizio fisico influisce su ciascun tipo principale di cellula nel centro di memoria del cervello nel MA".


Lo studio si è concentrato su una parte dell'ippocampo: una regione cruciale per la memoria e l'apprendimento che è danneggiato all'inizio del MA. Il team di ricerca ha sfruttato il sequenziamento dell'RNA a singolo nucleo, una tecnologia relativamente nuova che consente ai ricercatori di esaminare l'attività a livello molecolare in singole cellule per una comprensione approfondita di malattie come il MA.


I ricercatori hanno fatto esercitare topi modello di MA su cesti rotanti, il che ha migliorato la loro memoria rispetto ai coetanei sedentari. Hanno quindi analizzato l'attività genica su migliaia di singole cellule cerebrali, scoprendo che l'esercizio ha cambiato l'attività sia nelle microglia, una popolazione di cellule cerebrali associata alla malattia, sia in un tipo specifico di astrociti associati al sistema neurovascolare recentemente scoperti dal team, che sono cellule associate ai vasi sanguigni nel cervello. Inoltre, gli scienziati hanno identificato il gene metabolico Atpif1 come un importante regolatore per creare nuovi neuroni nel cervello.


"Che siamo stati in grado di modulare i neuroni neonati usando il nostro nuovo set di geni obiettivo, sottolinea quanto è promettente il nostro studio", ha dichiarato la prima autrice Joana Da Rocha PhD, postdottorato del laboratorio della dott.ssa Wrann.


Per assicurarsi che i risultati fossero rilevanti per l'uomo, il team ha convalidato queste scoperte in un ampio set di dati dal tessuto cerebrale di MA umano, trovando sorprendenti somiglianze.


"Questo lavoro non solo fa luce sui benefici dell'esercizio fisico sul cervello, ma scopre anche potenziali obiettivi specifici nelle cellule per future terapie di MA", ha affermato Nathan Tucker, biostatistico della SUNY Upstate Medical University e coautore senior dello studio. "Il nostro studio costituisce una risorsa preziosa per la comunità scientifica che studia la prevenzione e il trattamento di MA".

 

 

 


Fonte: Mass General Brigham (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: JF da Rocha, [+23], CD Wrann. Protective exercise responses in the dentate gyrus of Alzheimer’s disease mouse model revealed with single-nucleus RNA-sequencing. Nat Neurosci, 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.